I due terzi dei ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo per il riscaldamento globale, fenomeno aggravato dalla «nube marrone» che avvolge l'Asia orientale. La liquefazione dei ghiacciai himalayani avrà gravi ripercussioni sulle riserve idriche, in particolare su alcuni grandi fiumi asiatici come Gange, Brahmaputra, Indo, Salween e Mekong sulle cui rive vive oltre un miliardo di persone. Lo indicano i dati della ricerca Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment), una rete internazionale promossa dal Comitato Ev-K2-Cnr, in collaborazione con l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, che si occupa di monitoraggio climatico, ambientale e geofisico. Lo studio della nube marrone sull'Himalaya (composta da inquinanti in parte incombusti con uno spessore di 3 mila metri e una superficie di 10-12 milioni di chilometri quadrati) avviene anche tramite la stazione di monitoraggio Pyramid, posta a 5.079 metri di altezza sull'Everest. Secondo Sandro Fuzzi, membro della squadra che studia la nube marrone del sud-est asiatico, «le particelle carboniose che si depositano sui ghiacchiai li fanno diventare meno riflettenti. In questo modo i ghiacci assorbono di più i raggi solari e si sciolgono più rapidamente». Aggiunge Franco Prodi, direttore dell'Isac, è «l'uomo che sta cambiando il ciclo dell'acqua, ovvero la microfisica delle nubi. Sul clima manca ancora una conoscenza adeguata, ma le stazioni di montagna danno un grande contributo».
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sabato 20 ottobre 2007
Il Pianeta soffre (2)-La nube marrone che scioglie i ghiacciai sull'Himalaya
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