Non so se avete letto l'articolo de Il Fatto Quotidiano online che riguarda la prefazione del rapporto sul mercato automotive presentato a Palazzo Madama dall'ex giornalista ed ora parlamentare Pd. In sostanza "auspica l'intervento pubblico per attirare in Italia altri produttori oltre a Fiat Chrysler." Dichiara: "Meglio mettere qui le risorse piuttosto che finanziare le rinnovabili". "Sì anche all'intervento senza complessi del Fondo Strategico della Cassa depositi e prestiti".
Curiosa questione così come viene proposta da Mucchetti. A parte che la Ue non ammette aiuti di stato alle aziende, a parte che il settore automotive è destinato ad un ridimensionamento più prima che poi, il parlamentare dimostra che il pensiero è rivolto al passato, oltretutto ad un passato remoto slegato dalle necessità del presente.
Come non bastasse aggiunge un'altra perla. Oltre che con le rinnovabili che probabilmente ci hanno salvato dai picchi di richiesta di energia elettrica in questa bollente estate (lo vedremo meglio nei prossimi giorni su questo Blog) se la prende con ... le auto elettriche.
"Quanto agli incentivi, spiega il senatore a ilfattoquotidiano.it, non dovrebbero essere riservati alla produzione di auto elettriche o ibride: “L’auto elettrica è uno slogan, l'inquinamento dipende da come produci l'elettricità. Quanto all'ibrido, Toyota lo fa da dieci anni, non è particolarmente innovativo. Per capire dove conviene investire bisogna ascoltare le imprese e i tecnici”. In ogni caso, “meglio mettere qui le risorse scarse dello Stato piuttosto che finanziare attività irrilevanti dal punto di vista economico come la produzione di energia da fonti rinnovabili“. Che secondo Mucchetti hanno ricevuto nel biennio 2013-2014 contributi per 27 miliardi, “verosimilmente meno del valore attualizzato del supporto della mano pubblica negli ultimi quarant’anni a Fiat”..."
Tralascio ogni commento, a me viene da ridere.
Curiosa questione così come viene proposta da Mucchetti. A parte che la Ue non ammette aiuti di stato alle aziende, a parte che il settore automotive è destinato ad un ridimensionamento più prima che poi, il parlamentare dimostra che il pensiero è rivolto al passato, oltretutto ad un passato remoto slegato dalle necessità del presente.
Come non bastasse aggiunge un'altra perla. Oltre che con le rinnovabili che probabilmente ci hanno salvato dai picchi di richiesta di energia elettrica in questa bollente estate (lo vedremo meglio nei prossimi giorni su questo Blog) se la prende con ... le auto elettriche.
"Quanto agli incentivi, spiega il senatore a ilfattoquotidiano.it, non dovrebbero essere riservati alla produzione di auto elettriche o ibride: “L’auto elettrica è uno slogan, l'inquinamento dipende da come produci l'elettricità. Quanto all'ibrido, Toyota lo fa da dieci anni, non è particolarmente innovativo. Per capire dove conviene investire bisogna ascoltare le imprese e i tecnici”. In ogni caso, “meglio mettere qui le risorse scarse dello Stato piuttosto che finanziare attività irrilevanti dal punto di vista economico come la produzione di energia da fonti rinnovabili“. Che secondo Mucchetti hanno ricevuto nel biennio 2013-2014 contributi per 27 miliardi, “verosimilmente meno del valore attualizzato del supporto della mano pubblica negli ultimi quarant’anni a Fiat”..."
Tralascio ogni commento, a me viene da ridere.
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2 commenti:
Pipì: passato piddino.
Queste persone, ce le abbiamo messe noi al governo, ricordiamocelo alle prossime elezioni.
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