Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 20 maggio 2008

Solare, eolico, nucleare ed energia elettrica

Energia: Vendola, fuori dalla dittatura del petrolio
''Abbiamo la necessita' di immaginare un nuovo modello di energia, un modello piu' dolce, piu' mite, e anche piu' democratico, l'alternativa in un mondo che e' dipendente delle fonti di combustibili fossili per fuoriuscire dalla dittatura del petrolio''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervenuto oggi a Lecce all'inaugurazione del 'Festival dell'energia', promosso da Aris e Assoelettrica con la collaborazione di Regione Puglia, Provincia e Comune Lecce. ''Il sole - ha spiegato Vendola - il vento, tutto cio' che appartiene alla natura puo' essere convertito in energia. E' una grande sfida che consente una prospettiva nazionale di grande rilievo, la valorizzazione di tutto cio' che e' ricerca ed invenzione. Penso che per la Puglia puntare sull'idrogeno oltre che sul solare e sull'eolico sia davvero una delle grandi strade del futuro''. [nota di ME: concordiamo su tutto eccetto che per quanto riguarda l'idrogeno!]
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Nucleare: Poti’ (Edison), non e’ soluzione ma e’ essenziale
“Il nucleare non e’ la soluzione, ma senza nucleare non c’e’ soluzione”: e’ quanto afferma Roberto Poti’, Direttore dello Sviluppo in Edison, parlando del futuro dell’atomo in Italia. Come a sottolineare che il futuro dell’energia passa per un mix di fonti oggi, un grande investimento in ricerca per le soluzioni per il domani, una costante attenzione all’ambiente, tutte cose che senza nucleare non hanno senso. E di rimando Zorzoli risponde che tutte le fonti rinnovabili sono uguali, ma alcune sono piu’ uguali di altre, riferendosi al fotovoltaico. Tutti concordi, anche al secondo vertice dell’energia, che ha visto la partecipazione di Giacomo Berni di CGIL, Luca Valerio Camerano di Italcogim Energie, Paride De Masi di Italgest, Simone Mori di Enel, Massimo Orlandi di Sorgenia, Giuseppe Pasini di Federacciai, Umberto Quadrino di Edison, Luca Alippi di Eon e Massimo Serafini di Legambiente, nell’affermare che il problema energetico non si esaurisce con la produzione di energia elettrica, ma investe pesantemente soprattutto il settore dei trasporti. Quali le soluzioni? Per quanto riguarda l’idrogeno, la ricerca non ha ancora dato i risultati necessari per pensare ad un uso industriale di questo vettore, mentre per il nucleare rimangono aperti molti quesiti. Molti guardano all’esempio della Finlandia, dove e’ stato appena costituito un consorzio che riunisce anche le imprese energivore, che si sono impegnate a consumare energia nucleare prodotta dal consorzio per dieci anni. Illuminante il dialogo tra Domenico De Masi e Maurizio Cumo: i rischi, le scorie, la scarsa competenza sviluppata in Italia in questi anni, sono tutti falsi problemi [nota di ME: illuminante!]. Le centrali nucleari oggi sono sicure [nota di ME: basta NON diffondere le notizie degli incidenti, dei malfunzionamenti, delle manutenzioni straordinarie ed ordinarie!], il problema delle scorie e’ ridicolo, bastano pochi e piccoli siti in aree non a rischio [nota di ME: ancora non sono stati trovati, quello in USA sta per essere chiuso, ne rimane una uno in Siberia... per ora... si dice!], le riserve sono sufficienti per un migliaio di anni [nota di ME: le agenzie internazionali dell'energia nucleare dichiarano che la quantità di uranio estratto dalle miniere atualmente conosciute faranno fronte alle richieste delle centrali attualmente funzionanti per 60 anni! Per l'uranio estratto dal mare non esiste la tecnologia quindi le migliaia di anni sono fantasie]. E per le competenze? Basta far riferimento ai pensionati, i vecchi ingegneri che detengono le conoscenze su cui il Paese in passato ha investito. E’ un problema esclusivamente culturale, che potra’ essere superato solo con la divulgazione. Corretta, scientifica, laica. [nota di ME: appunto! Aggiungiamo che il nucleare non è economicamente sostenibile senza sussidi statali.]
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Negli Stati Uniti, dove l'intervento dello Stato è più leggero che da noi, tutti gli oneri per la costruzione delle centrali nucleari è posta a carico del privato.
E' vero che esistono una serie di falicitazioni fiscali cosidette di "filiera".
Cosa significa questo ?
Che gli Stati Uniti sono una potenza militare dotata di bombe nucleari. Nella produzione di questi ordigni avere qualche centrale elettronucleare in più significa abbassare i costi industriali per la produzione e gestione del materiale fissile.
Lo si capisce analizzando il fatto che i costi fissi si andrebbero a dividere su una più ampia platea di consumatori quali impianti civili e militari per la produzione di energia e di armi nucleari. Detto questo torniamo al punto di partenza che viene attentamente analizzato nell'articolo. Il privato viene lasciato completamente solo nella ricerca del sito, nella progettazione, nella gestione, nella dismissione dell'impianto. Questo comporta da parte del potenziale gestore dell'impianto un controllo delle principali voci di costo e degli oneri finanziari ed assicurativi che l'intervento comporta. Volendo supporre (ricordo che la normativa italiana vieta la costruzioni di impianti di questo genere) di voler esportare l'esempio in Italia, la centrale elettronucleare va vista come opera pubblica in quanto la sua utilità è di preminente interesse pubblico. Quindi dovremmo applicare la normativa sulle opere pubbliche di cui al D.L.vo 163/2006. Visto la assoluta mancanza di fondi pubblici bisognerebbe che fosse il privato a farsi avanti accollandosi :

- Costi di progettazione.
- Costi di costruzione.
- Costi di gestione.
- Costi di dismissione.
- Oneri finanziari.
- Oneri assicurativi.

Faccio notare che le opere pubbliche in Italia DEVONO essere coperte da assicurazione.
Francamente non so quale assicurazione sarà capace di farsi avanti per assicurare una centrale nucleare.
So solo che una gara di appalto per la costruzione e gestione di una centrale elettronucleare è stata fatta nel Regno Unito (l'articolo è apparso su Mondo Elettrico). Nessun privato ha però partecipato. Se il nucleare è così conveniente come dicono, perchè nessun privato si fa avanti ?

Anonimo ha detto...

Bravo mondo elettrico, finalmente qualcuno che risponde alle "bestemmie" che hanno detto...

Anonimo ha detto...

bastava non toccare i cip6.....saremmo stati invidiati dalle nazioni più virtuose!!