Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 18 aprile 2008

Rottamare non abbatte l'inquinamento

L'inchiesta di Legambiente: "Rottamare non abbatte l'inquinamento"

Emissioni lì CO2 doppio scenario
SCENARIO A - 3 auto -L'automobilista in 30 anni utilizza 3 vetture, • acquistando modelli meno inquinanti e rottamando i precedenti

SCENARIO B - 2 auto - L'automobilista in 30 anni utilizza 2 vetture, acquistando un solo modello meno inquinante e rottamando il precedente

MODELLO DI PARTENZA (lo stesso per i due scenari)
Volkswagen Passat 1.9 Tdi (1998)

Tonnellate di gas serra emesso nel ciclo di vita di un'automobile (produzione, uso, approvvigionamento, carburante, smaltimento

TOTALE EMISSIONI PRODOTTE IN 30 ANNI
scenario A 83,31 scenario A 86, 66

L'inchiesta di Legambiente: "Rottamare non abbatte l'inquinamento"

Ricerca di Legambiente: meno emissioni di CO2 se si tiene l'auto più anni

Lo studio considera il ciclo di vita completo della, vettura

E' un duro colpo al mito della rottamazione e a tutte le po-litiche di incentivazione che da anni, soprattutto in Italia, hanno rivoluzionato il mercato delle quattro ruote e le tendenze di spe-sa degli automobilisti. A sferrarlo sono le conclusioni di uno studio di Legambiente: chi cambia a varie riprese l'auto passando a mo-delli più moderni sotto il profilo dei consumi e dell'ambiente, ge-nera maggiore inquinamento di chi invece opta per tenere più a lungo l'automobile, anche se si tratta di un modello ambiental-mente obsoleto.
La ricerca prende le mosse dal cosiddetto Life Cycle Assessment, ovvero la valutazione in termini di CO2 emesso dei carichi energetici e ambientali durante l'intero ciclo di vita dell'auto: produzione, uso, approvvigionamento petrolifero (le operazioni che servono a por-tare il greggio dai pozzi al serba-toio) e smaltimento. Valutazione non molto diffusa tra le case auto-mobilistiche, ma che la Volkswa-gen, uno dei gruppi maggiormen-te impegnati sul fronte ambienta-le, ha realizzato per alcuni suoi modelli. Legambiente, in partico-lare, prende in esame per un esa-me parallelo la Vw Passat 1.9 TDI del 1998 e la Vw Passat Estate 1.9 TDI DPF Blue Motion del 2007. Considerando un arco di tempo di 30anni(a partire dal 1998),la ricerca mette a confronto, da un la-to, un automobilista che percorre mediamente 15mila chilometri ogni anno e che opta per cambia-re macchina ogni 10 anni; dall'al-tro, un automobilista che percor-re sempre I5mila chilometri all'anno ma che decide di cambiare vettura solo dopo 15 anni.
Nei primi 10 anni, naturalmente, i valori tra i due scenari sono analoghi, visto che le auto di par-tenza sono uguali: la produzione complessiva di CO2 % pari a 35,3 tonnellate. Dal 2008 scattano le differenze: nel primo scenario il proprietario rottama la sua vettu-ra e la sostituisce con l'evoluzione (meno inquinante) della sua auto precedente. Nei dieci anni suc-cessivi —grazie al miglioramento del processo produttivo, ai mino-ri consumi e all'abbattimento delle emissioni inquinanti — la sua produzione di CO2 sarà più contenute: 28,72 tonnellate e una riduzione del 15% circa rispetto al modello rottamato. Dieci anni dopo, nel 2018, si comporterà allo stesso modo, rottamando la sua vettura e acquistando un modello simile per cilindrata e prestazioni. Ipotizzando anche un'analoga evoluzione della tecnologia, ossia un ulteriore risparmio del 15% per le emissioni, la sua produzione di CO2 sarà in questo caso di 24,3 tonnellate. Complessivamente, nell'arco dei 30 anni, con tre auto e con 450mila chilometri percor-si, il primo proprietario avrà emesso 88,31 tonnellate di gas serra.
Nel secondo scenario, l'automobilista arrivalo al 2008 decide di mantenere la sua vettura per al-tri cinque anni: alle 35,3 tonnella-te di CO2 vanno dunque aggiunte altre 11,1 per l'uso dell'auto e 3,2 per l'approvvigionamento del petrolio. L'automobilista rottama la propria macchina nel 2013 pas-sando ad un modello simile per ci-lindrata e prestazioni. Anche qui si può ipotizzare un analogo trend del taglio dei gas serra per la pro-duzione e l'uso dell'auto, ossia un abbattimento di circa il 24% nel 2013 rispetto al modello prece-dente. Con la nuova vettura pro-durrà nel corso dei quindici anni successivi 37,2 tonnellate di CO2. Il secondo proprietario, quindi, avrà emesso in totale, sempre in 30 anni ma con due soli veicoli, 86,66 tonnellate di CO2 meno gas serra di quanto prodotto dal pri-mo automobilista nel corso dello stesso arco di tempo.
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Il ciclo di vita di un'automobile
Quota % delle emissioni di CO2 nelle 4 fasi
0,4 Smaltimento
19,6 Produzione
70,9 Utilizzo
9,1 Approvvigionamento carburante
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PER SAPERNE DI PIÙ
www.legambiente.it
www.life-cycle.org
www.unrae.it

La Repubblica MARTEDÌ 8 APRILE 2008

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5 commenti:

zafassa ha detto...

le emissioni di co2 sono quasi direttamente proporzionali al consumo dell'automobile. avevo guardato circa un'anno fa un numero del mensile auto ed uno piu' vecchio. le auto che consumavano di meno (non dati dichiarati, ma rilevati) erano dei (turbo) diesel fatte negli anni 90.

invece, per quanto riguarda emissioni di agenti inquinanti, sono stati fatti passi avanti.

Anonimo ha detto...

...ergo...un bel motore elettrico a tutte le auto in circolazione e se ne parla dopo 2kk (DUEMILIONI!!!) DI km...
oramai la via all'elettrico è INEVITABILE.

Anonimo ha detto...

Secondo la mia opinione, se si vogliono cambiare subito tutti i veicoli a combustibili in elettrici ed puntare subito tutto sull'energie rinnovabili! bisognerebbe che ogni governo faccia subito una finanziaria diciamo di emergenza o straordinaria, che dovrebbe cambiare subito tutto il sistema, dai veicoli, alla produzione di energia in rinnovabili.
dunque secondo la mia opinione non deve essere il povero cittadino che deve spendere i pochi soldi che si trova nelle propie tasche, ma deve essere il governo che deve finanziare questa conversione di tutto il sistema di vita di ogni nazione per evitare subito quel collasso generale, che visto le cose che stanno succedendosi, prima o poi sarà troppo tardi per intervenire, ed i costi dei danni saranno ben più alti di quando sono oggi!

Massimo J. De Carlo ha detto...

zafassa,
non sarei tanto sicuro che le emissioni inquinanti siano di meno, ma se ciò fosse, di sicuro le polveri finissime sono in numero maggiore ed essendo più pericolose per la salute umana delle PM10 (ictus e attacchi cardiaci, cancro) non mi sento di dire che abbiamo fatto un passo in avanti per la risoluzione del problema, tutt'altro.
Federico,
tutto il mondo si muove in Italia...
rispondo anche a
Luca-ilgiusto,
ci vorrebbe sì un Governo illuminato. Mah!

zafassa ha detto...

studi recenti (max-planck e roma)
indicano che i nuovi motori diesel con processo di combustione interna piu' efficiente emettono piu' nanoparticelle di quelli vecchi. non ho accesso all'articolo quindi non so quali siano gli ordini di grandezza in gioco.

per quanto riguarda altri inquinanti basta vedere l'evoluzione degli standard da euro 1 a euro 5. per il particolato grande dei diesel ci sono poi i filtri antiparticolato, che prima non esistevano.