Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 9 maggio 2015

Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2015-2030 secondo UP

L'Ufficio Rilevazioni e Analisi dell'Unione Petrolifera ha rtedatto e pubblicato  l'edizione 2015 del volume “Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2015-2030”. Le nuove previsioni confermano molte delle tendenze evidenziate nella precedente edizione, ancora condizionate dalle criticità di una crisi economica che ha avuto un impatto determinante sui consumi di energia e sulle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso un uso più razionale dell'energia.
Prendendo spunto dal comunicato stampa dell'Unione Petrolifera i principali risultati dall'analisi possono essere riassunti come segue:

- la domanda di energia complessiva è stimata in leggero recupero nel 2015, fino a 158,4 milioni di Tep, per poi salire a 164 milioni nel 2020 e 168,9 milioni nel 2025. Nel 2030 si arriverà a 170 milioni di Tep che sono un volume quasi equivalente ai consumi del 1995;

- l'incidenza delle singole fonti primarie sul totale consumo energetico è prevista modificarsi sensibilmente tenendo conto dell'espansione delle fonti rinnovabili, con il petrolio che però rappresenterà la prima fonte di energia almeno fino al 2018 con un peso intorno al 35%;

- la domanda per i soli carburanti, inclusi i prodotti per uso agricolo, marina e aviazione, continueranno a subire un ridimensionamento nel medio termine, con un moderato recupero solo dopo il 2020; i bunkeraggi, attualmente costituiti in prevalenza da olio combustibile, a partire dal 2020 potrebbero trasformarsi in analoghi quantitativi di distillati (se ne ipotizza una parziale sostituzione dalle 500 mila tonnellate attuali fino a 1,3 milioni a fine periodo);

- cambia la composizione del barile raffinato, con un forte incremento del peso dei distillati medi che passa dal 47% del 2010 al 55% del 2015 per giungere al 59% al 2025-2030;

- il gas naturale al 2030 dovrebbe stabilizzarsi arrivando a coprire il 35,8% del nostro fabbisogno, mentre i combustibili solidi alla stessa data continueranno a soddisfare l’8,5% del totale; previsto un moderato sviluppo delle fonti rinnovabili che dal 18% attuale nel 2030 arriveranno al 19,9%;

- contestualmente le emissioni di CO2 si manterranno su livelli contenuti e nel 2020 si attesteranno su valori più bassi del 17% rispetto al 1990 e del 26% rispetto al 2005;

- per quanto riguarda i biocarburanti tradizionali, in base alla legislazione vigente e tenendo conto del contributo crescente di biometano e biocarburanti avanzati – per i quali l’Italia è l’unico paese europeo ad aver introdotto un obbligo – il peso sul totale dei consumi di energia al 2020 si attesterebbe all’1,2% rispetto allo 0,7% attuale.

Prossimamente controlleremo l'analisi appena pubblicata per avere un'idea di quello che avverrà nei lustri futuri secondo queste previsioni che comunque riteniamo, a prescindere, suscettibile di forti revisioni con il trascorrere degli anni.
Un dato che dovrebbe far riflettere è quanto scritto nel primo paragrafo ovvero che solo nel 2030 raggiungeremo i livelli di consumo di energia che avevamo nel 1995 ovvero la crisi ci ha portato ad un livello talmente basso che occorrono 35 anni per risollevare i consumi e quindi l'economia in senso lato.
Altro punto interessante è constatare che  "l’Italia è l’unico paese europeo ad aver introdotto un obbligo" l'uso dei biocarburanti cosa di cui non dovremmo affatto vantarci.


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