Ieri avevamo scritto questo post (Nucleare. Il Canada dice costa troppo. ) ed oggi ritorniamo sull'argomento con una interessante analisi tratta da sito web Scanziamo le Scorie. Riportiamo interamente il testo qui sotto.
Nucleare in Canada: i costi triplicati fermano la garaScritto da Giuseppe Onufriomercoledì 15 luglio 2009Mentre in Francia EDF chiede un aumento del 20 per cento delle tariffe per finanziare il nucleare – avendo un debito di circa 25 miliardi di euro – in Canada le cifre per un’offerta lanciata per due nuove centrali nucleari da costruirsi a Darlington hanno ricevuto un’offerta tripla rispetto alle attese, tanto che il ministro dell’energia George Smitherman ha sospeso la gara.Una delle offerte era dell’AECL (Atomic Energy of Canada Limited) per due unità Candu – un reattore ad acqua pesante di costruzione canadese – da 1200 MW ciascuna, a un costo di 26 miliardi di dollari, 10.800 dollari a kW. Vale la pena ricordare che secondo le stime del 2009 del DOE statunitense il costo, senza interessi, del nucleare è stimato a circa 3,318 $/kW mentre l’autorità canadese aveva a riferimento per la gara un costo di 2.900 dollari/kW.Una seconda offerta invece veniva dai francesi di AREVA NP, con due EPR da 1600 MW a un costo di 23,6 miliardi di dollari, pari a un costo di 7.375 dollari/kW. Se riportiamo tutto in euro e lasciamo perdere i Candu e ci concentriamo sull’EPR – oggetto del memorandum tra Italia e Francia siglato in febbraio – il costo per kW è di 4.587 euro/kW quasi tre volte il costo che è stato alla base del contratto con la Finlandia (1.600 euro per kW).EDF chiede un aumento delle tariffe in casa per fronteggiare i costi crescenti del nucleare, ma ha solo la metà del debito di Enel con un fatturato simile. Greenpeace ha presentato a suo tempo un rapporto proprio sulle prospettive nucleari dell’azienda elettrica italiana a fronte del suo indebitamento, senza ricevere alcuna risposta.(Il rapporto)Il Presidente del Consiglio – alla vigilia del G8 - ha continuato ad attaccare gli obiettivi delle rinnovabili parlando di costi dell’ordine del 2 per cento del PIL. Un recente rapporto del CER presieduto da Ruffolo mostra invece che l’effetto sul PIL è in realtà positivo (gli investimenti sulle rinnovabili vengono conteggiati nella misura del PIL) e che l’effetto sul indebitamento è marginale e può essere contenuto aumentando l’impegno sull’efficienza energetica che consentirebbe di raggiungere effettivamente gli obiettivi europei (riducendo la richiesta di energia, occorrono meno rinnovabili per raggiungere l’obiettivo). (Il rapporto)A quando un vero dibattito aperto e partecipato sul tema?
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2 commenti:
Nonostante le continue e terrorizzanti campagne di discredito della fonte nucleare, secondo l’International Atomic Energy Agency (IAEA) attualmente sono in funzione nel pianeta Terra 441 impianti nucleari, 34 sono in fase di costruzione, 38 sono stati programmati, 100 pianificati e 200 proposti. In termini numerici gli Usa contano 104 impianti, seguiti dalla Francia (59), il Giappone (54), il Regno Unito (33), la Russia (30), la Germania (19), la Corea del Sud (19), l’India (14), l’Ucraina (13), i rimanenti sono sparsi per il mondo. http://tub.altervista.org/?p=1042
Anonimo, terrorizzanti sono le informazioni che riguardano gli incidenti nucleari? E' più rassicurante la mancanza di informazini? Il discredito viene dai governi che abbandonano la via nucleare? oppure dal fatto che i costi per la realizzazione degli impianti raddoppia, triplica? come giudichi il fatto che la Francia consuma più petrolio dell'Italia ed è costretta a svendere l'energia prodotta durante la notte?
per me va bene, aumentiamo le centrali, raddoppiamole fino ad arrivare a 900. Ottimo. in questo modo l'uranio finirà in 30 anni invece che in 60. e poi che di fa? estraiamo l'uranio dal mare ...
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