Siamo arrivati al 20,6 per cento in meno di immatricolazioni nel mese di Agosto in Europa ed anche la Fiat è stata colpita pesantemente con meno 15 %. Il valore delle azioni delle major automobilistiche scende da un anno a questa a ritmi impressionanti, nessuno si salva. Tanto per tirare a caso sul mucchio la Fiat naviga con circa un meno 42% del suo valore di tredici mesi fa anche la General Motors passa da 25 dollari ad azione a meno dieci dollari. Aprendo il giornale di un paio di giorni fa, non mi capita spesso di leggere il giornale in contemporanea all'uscita, leggo che a Firenze hanno chiuso due concessionarie storiche una dell'Alfa e l'altra della Mercedes. Mi sono detto : ci siamo. Anche città ricche come Firenze cominciano a rinunciare alla macchina da 'passeggio' e 'da struscio' esibizionista paesano. Mettiamo in fila le cose: diminuzione dei turisti generalizzato, compagnie low cost che falliscono, compagnie aeree che si accorpano per sopravvivere, fallimenti di banche (americane), banche (americane) e compagnie di assicurazioni che vengono salvate dalla bancarotta dai soldi confederali del contribuente americano ... vi viene in mente altro ... in Italia per esempio?
Siamo solo all'inizio.
PabloPicasso-il Vecchio e il Ragazzo (periodo blu)
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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
mercoledì 17 settembre 2008
La selezione della specie colpisce l'auto ma non solo
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2 commenti:
Si siamo proprio solo alle avvisaglie di una crisi generale...
Vorrei fare un intervento breve e sintetico : so fin da subito che non ci riuscirò.
L'auto non è altro che un prodotto dell'industria, esattamente come può essere una radio, una fiamminga per i cannelloni, un attacapanni, un orologio. Come tutti i prodotti che escono dalle nostre industrie forniscono un flusso di denaro (liquidità) che segue la domanda di mercato. Ci sarà un avvio, con una curva dei ricavi da vendita in salita, una fase di maturità del prodotto, con una curva dei ricavi da vendita piatta, una fase di disaffezione del mercato, una una curva dei ricavi da vendita discendente.
Una curva dei ricavi di vendita che per tutto il periodo di permanenza del prodotto sul mercato avrà un andamento che assomiglia la curva di Hubber.
Prendiamo l'esempio dell'automobile : dapprima le vendite aumentavano grazie ai bassi costi operativi (sono i costi per l'operatività del veicolo, destinati all'acquisto per carburante, manutenzione, etc ....). Poi abbiamo avuto degli arresti dovuto all'aumento dei costi operativi, in principal modo il petrolio, ad un arretramento dell'economia globale (crollo della domanda per indisponibilità di adeguata massa monetaria circolante direbbero gli economisti della Bocconi, è perchè non ci sono soldi per arrivare alla fine del mese, dico io. Che è la stessa cosa !) Esiste un'altra causa che ha determinato l'arresto delle vendite delle auto : il loro prezzo, la saturazione del mercato, e la mancanza di spazi dove poter circolare e parcheggiare. Se acquisto un'auto dovrò possedere come minimo un posto macchina dove poterla parcheggiare. Un posto auto costa, come minimo, 10'000 Euro, l'80 % dello stipendio annuo di un operaio. Da non sottovalutare la tecnologia utilizzata per la propulsione delle auto. Il motore a pistone (o stantuffo) ebbe le prime applicazioni per le pompe utilizzate nelle miniere di carbone nel Galles del Nord 400 anni fa. Per farla breve, il motore a scoppio è un pezzo d'antiquariato, dal rendimento ridicolo, dai forti costi operativi e di acquisto. Una eventuale limitazione della domanda su auto elettrica o auto a benzina sarebbe troppo semplicistica. Dovremmo invece chiederci : ma 'sta macchina mi serve o no ? Se abito in città ed ho la fermata a 100 metri di un mezzo pubblico, non sarò il caso di dotarmi di abbonamento annuo dal costo annuo di 300 euro ? L'auto non è libertà, è schiavitù ! Se voglio andare a trovare la zia a Trieste ma mi fanno schifo le cimici sui treni, pazienza, prenderò un auto a noleggio che poi lascerò a destinazione. Per ritornare farò lo stesso. Paolomot dice che siamo alle avvisaglie di una crisi generale. Il mio modesto parere è che stiamo affondando da un bel pezzo, dal 2001, ma nessuno se ne mai accorto. Avremmo potuto azionare le pompe di sentina. Ci dicono che sono state svendute come tanti Enti inutili soppressi in Italia e prontamente sostituiti dall'illuminato legislatore con altri Enti pubblici (fatti con soldi pubblici) ma di diritto privato (così possono assumere che volgiono loro e distribuire lauti dividendi nel caso di s.p.a di Stato o socializzare le immancabili perdite). Potrei dire .... così va il Mondo. Sbagliato ! Così va l'Italia ! Che si è venduto anche il paracadute.
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