Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 10 aprile 2014

Le auto elettriche nel mondo sono raddoppiate nel 2013, saranno milioni nel prossimo futuro

Senza energia, non c'è ricchezza. Senza energia, non c'è sviluppo. L'energia è il motore dell'innovazione ed è essa stessa oggetto di innovazione. Concetti di energia economicamente, ecologicamente e socialmente sostenibile sono intrinsecamente legati all'utilizzo di energie rinnovabili e al miglioramento dell'efficienza energetica.

Questa è la presentazione dello  ZSW,  di Ulm (una città di 121.648 abitanti del Baden-Württemberg, in Germania).

Lo ZSW è uno dei principali istituti europei di ricerca nei settori delle "Fotovoltaico" e "New Energy Storage Technologies" il cui lavoro attuale si concentra particolarmente sul fotovoltaico, vettori energetici rigenerativi come l'idrogeno e metano, batterie e tecnologie delle celle a combustibile, nonché le analisi economiche dei sistemi energetici.

Secondo un'analisi di questo istituto, l'  STW,  all'inizio del 2014, il numero di auto elettriche su strada  in tutto il mondo, ha superato le 400.000 unità raddoppiato i numeri dei dodici mesi dell'anno precedente, anno in cui le auto a batteria erano 200.000.
Secondo i ricercatori tedeschi la maggiore domanda è particolarmente concentrata nei mercati globali chiave come gli Stati Uniti, Giappone e Cina, mentre la Germania si svolge solo al settimo posto dopo la Francia, Olanda e Norvegia.

Programmi di incentivazione di mercato presenti nei principali mercati hanno prodotto una corsa alla produzione di auto elettriche.
Questo avvantaggia le case costruttrici pionieristiche del settore ovvero la Nissan, General Motors e Toyota. Gli sforzi in Germania per seguire gli altri costruttori sono segnati da un sentimento di orgoglio nazionale che impone  lo sviluppo elettrico innestando un'altra marcia per confrontarsi con la concorrenza globale.
Per tre anni, la costante rapida crescita del mercato  in tutto il mondo nel numero di auto elettriche ha registrato negli ultimi tre anni un tasso annuo superiore al 100 per cento. All'inizio del 2012, viaggiavano su strada quasi 100 mila auto elettriche in tutto il mondo, un anno dopo il numero totale è aumentato a 200.000 e all'inizio di quest'anno, 2014, ce ne sono già 405.000. Se non variano i tassi di crescita degli ultimi tre anni è probabile che all'inizio del 2016 vi saranno già più di un milione di veicoli elettrici in giro per il mondo.

Al momento non sono stati contati gli autocarri, le moto e gli autobus, escludendo dalla conta anche i più di sei milioni di veicoli ibridi.

Molto più avanti della Germania si trovano gli Stati Uniti con 174.000 auto elettriche,  seguiti da Giappone (68.000) e la Cina (45.000), l'Olanda quasi 30.000 veicoli elettrici. In Germania solo 17.500. Un quadro analogo emerge per le aziende automobilistiche nella classifica della produzione dove la Nissan conduce finora con oltre 90.000 modelli venduti della "foglia", la Leaf, seguita da General Motors con oltre 60.000 "Ampera" o "V" e Toyota con oltre 40.000 "Prius Plug-In".
Anche quello che è il cuore della energia per le auto, cioè la batteria, deve far riflettere l'Europa. La produzione di batterie agli ioni di litio per i veicoli è, come con l'elettronica di consumo, quasi interamente nelle mani asiatiche. Una gran parte delle batterie del veicolo proviene dal Giappone o la Corea del Sud. L'accumulo di energia è la tecnologia chiave del Futuro.

E cosa avviene in Italia? Considerando perduta la 'guerra' per accaparrarsi una quota di mercato nella produzione di auto elettriche del presente e del futuro, non resta altro che concentrarci sui veicoli elettrici da lavoro dove c'è ancora, a mio avviso, uno spazio di introduzione. Mi riferisco ai furgoni, ai mezzi di trasporto merci e ai bus di trasporto pubblico locale. Sapremo conquistarci lo spazio ed evitare di cederlo agli altri paesi in giro per il mondo? La mia risposta è chiara. Con questa classe politica NO!, incapace come è di guardare appena oltre le manovre per mantenere intatto il proprio posto inattuale, con i loro privilegi, spalleggiati dai soliti prenditori piuttosto che da imprenditori lungimiranti.


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