Un articolo del Corriere della Sera 'Esuberi e disservizi, il trasporto locale al tracollo' del 23 Novembre u.s. offre l'immagine e uno spaccato di quello che è un vero e proprio tracollo del trasporto pubblico in quasi tutto il paese.
Aziende che falliscono, aziende che sono tecnicamente defunte, aziende tenute su con il defibrillatore e il polmone artificiale, personale in esubero, disservizi, evasioni, deroghe più o meno improprie, tagli ai finanziamenti statali e regioni che non riescono più a sopravvivere per la mancanza di flussi di denaro centrale, manutenzione assente o quantomeno carente.
La Ue col fiato sul collo per spingere sull'acceleratore nell'affidamento della gestione del servizio TPL ai privati entro il 2019. Firenze lo ha fatto, Genova ci sta pensando e forse ripensando. L’Eav di Napoli messa sotto controllo con un piano ministeriale di ristrutturazione, l’Actv di Venezia che dimezza i debiti con i pensionamenti e gli spostamenti interni, il Comune di Torino che ha messo in vendita la gestione dei parcheggi di Gtt, perché non è ancora riuscito a risolvere il nodo politico per cedere il 49% della società di Tpl ai privati, ancora a Napoli l’Anm pensa alla fusione con Metro Napoli, e a una iniezione di 200 milioni dal decreto salva imprese, a Bologna il Comune adotta l'aumento del biglietto e un taglio alle corse per puntare all'utile nel 2014. Milano prevede un utile dell' Atm di 3 milioni, il Comune, che incamera l'utile dei biglietti, ha deciso l'aumento degli abbonamenti mensili e annuali.
Firenze, in attivo con 4,8 milioni di euro, Torino +5,88 milioni di euro, Milano + 4,1 milioni di euro, Trieste +3,9, Potenza +3000 mila euro, L'Aquila e Genova in pareggio, hanno come specchio l'immagine riflessa di Napoli con una piattaforma continentale rappresentata da buco di 7,9 milioni, Bologna -8,9 milioni, Palermo -9,5, Reggio Calabria - 1,64, la fossa di Venezia con -17 milioni e la fossa a picco verso il fondo con 157 milioni di euro.
Auguri !
Aziende che falliscono, aziende che sono tecnicamente defunte, aziende tenute su con il defibrillatore e il polmone artificiale, personale in esubero, disservizi, evasioni, deroghe più o meno improprie, tagli ai finanziamenti statali e regioni che non riescono più a sopravvivere per la mancanza di flussi di denaro centrale, manutenzione assente o quantomeno carente.
La Ue col fiato sul collo per spingere sull'acceleratore nell'affidamento della gestione del servizio TPL ai privati entro il 2019. Firenze lo ha fatto, Genova ci sta pensando e forse ripensando. L’Eav di Napoli messa sotto controllo con un piano ministeriale di ristrutturazione, l’Actv di Venezia che dimezza i debiti con i pensionamenti e gli spostamenti interni, il Comune di Torino che ha messo in vendita la gestione dei parcheggi di Gtt, perché non è ancora riuscito a risolvere il nodo politico per cedere il 49% della società di Tpl ai privati, ancora a Napoli l’Anm pensa alla fusione con Metro Napoli, e a una iniezione di 200 milioni dal decreto salva imprese, a Bologna il Comune adotta l'aumento del biglietto e un taglio alle corse per puntare all'utile nel 2014. Milano prevede un utile dell' Atm di 3 milioni, il Comune, che incamera l'utile dei biglietti, ha deciso l'aumento degli abbonamenti mensili e annuali.
Firenze, in attivo con 4,8 milioni di euro, Torino +5,88 milioni di euro, Milano + 4,1 milioni di euro, Trieste +3,9, Potenza +3000 mila euro, L'Aquila e Genova in pareggio, hanno come specchio l'immagine riflessa di Napoli con una piattaforma continentale rappresentata da buco di 7,9 milioni, Bologna -8,9 milioni, Palermo -9,5, Reggio Calabria - 1,64, la fossa di Venezia con -17 milioni e la fossa a picco verso il fondo con 157 milioni di euro.
Auguri !
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1 commento:
Le ruberie in tema di trasporto pubblico locale le conosciamo bene, qui a Modena sono ormai divenute leggendarie.
Però c'è anche una grande mancanza di capacità amministrativa: sono state fatte in buona fede scelte totalmente errate, e si insiste. Mettere autobus al posto dei treni per scoprire che viaggiano come le lumache è solo un esempio, ce ne sono mille altri.
Bisogna che i cittadini smettano di preoccuparsi delle sempre più inutili strade, e comincino a sorvegliare da vicino la gestione dei servizi di trasporto. Prima succede e meglio sarà per tutti.
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