Benzina troppo cara e raffinerie in crisi. In un articolo sul sito dei Gestori di Carburanti vengono riportati dati elativi all'anno in corso quali sono stati presentati da Alessandro Gilotti, presidente dell'Unione petrolifera.
In sintesi, cala la bolletta energetica, crollano i consumi, le raffinerie rischiano di chiudere e le tasse pesano troppo. Si riafferma che i dati del calo di consumi di carburante, gravati dalle tasse più alte d'Europa, destinate ancora a crescere nei prossimi anni, e la generale crisi del settore portano potenzialmente al rischio di chiusura di tutte le raffinerie.
Il consumo di benzina e gasolio è diminuito del 5% nel 2013, con volumi tornati sui livelli del 2000. Dal 2004, anno di picco dei consumi, sono stati persi complessivamente 11 miliardi di litri. La benzina, scesa a 8 milioni di tonnellate. La chiusura tutte le raffinerie comporterebbe un gravissimo rischio strategico e non c'è efficienza che si possa mettere in campo, in Italia non c'è raffineria in grado di fare profitti e da Bruxelles continua a uscire una normativa penalizzante.
Secondo i dati dell'Up l'utilizzo della capacità degli impianti nel 2013 è sceso al 72% a causa del calo dei consumi e dell'export, ma sul settore pesano anche le normative ambientali Ue "sempre più vincolanti".
- Un altro problema, le raffinerie nazionali, -5% nel 2012
In sintesi, cala la bolletta energetica, crollano i consumi, le raffinerie rischiano di chiudere e le tasse pesano troppo. Si riafferma che i dati del calo di consumi di carburante, gravati dalle tasse più alte d'Europa, destinate ancora a crescere nei prossimi anni, e la generale crisi del settore portano potenzialmente al rischio di chiusura di tutte le raffinerie.
Il consumo di benzina e gasolio è diminuito del 5% nel 2013, con volumi tornati sui livelli del 2000. Dal 2004, anno di picco dei consumi, sono stati persi complessivamente 11 miliardi di litri. La benzina, scesa a 8 milioni di tonnellate. La chiusura tutte le raffinerie comporterebbe un gravissimo rischio strategico e non c'è efficienza che si possa mettere in campo, in Italia non c'è raffineria in grado di fare profitti e da Bruxelles continua a uscire una normativa penalizzante.
Secondo i dati dell'Up l'utilizzo della capacità degli impianti nel 2013 è sceso al 72% a causa del calo dei consumi e dell'export, ma sul settore pesano anche le normative ambientali Ue "sempre più vincolanti".
- Un altro problema, le raffinerie nazionali, -5% nel 2012
.
1 commento:
le raffinerie chiudono perche' sono diventate antieconomiche. sono state aperte raffinerie nei paesi produttori di petrolio e quindi e' diventato meno costoso importare direttamente il prodotto gia' raffinato e non il petrolio grezzo da raffinare. il ciclo completo del prodotto e' in mano a poche persone che possono fare direttamente il prezzo facendo saltare le nostre raffinerie.
Posta un commento