La certezza da cui parte Volvo Group è che nel futuro avremo camion e pullman elettrici alimentati in continuo da energia elettrica senza dover trasportare grandi pacchi batterie. La loro proposta potrebbe essere una soluzione per i camion e bus che devono percorrere lunghe distanze pur essendo totalmente elettrici. Veicoli per un trasporto su strada sostenibile attuando soluzioni che permettano di funzionare grazie alle energie rinnovabili.
La soluzione è già stata risolta, secondo i tecnici Volvo, con gli autobus utilizzati in città grazie alla ricarica rapida effettuata su un pacco batterie con capacità più modesta (o supercaps) alle fermate nei pochi minuti in cui salgono e scendono i passeggeri. Ma questa soluzione non può essere applicata sui quei veicoli elettrici che hanno da percorrere centinaia o migliaia di chilometri senza fermarsi. Tenere a bordo grandi batterie per viaggi lunghi significa perdere capacità di carico o posti per i passeggeri, quindi da qui nasce l'idea di Volvo di una fonte esterna, continua, che alimenti il motore elettrico di trazione. Una linea continua che trasmetta energia elettrica, interrata, pronta e disponibile in qualsiasi istante. Una via di compromesso tra i tram poco funzionali per il fatto di essere costretti a viaggiare in un percorso predefinito e rigido costituito dai binari e il filobus che acquisisce energia dalla linea bifilare sospesa a qualche metro di altezza da terra. Spiegando meglio, il metodo attualmente sviluppato e testato dal gruppo Volvo, unitamente ad Alstom, comporta due strisce di alimentazione incorporate nella superficie della strada lungo l'intera sua lunghezza. La linea elettrica sarà costruita in sezioni e solo una sezione alla volta sarà sotto tensione, cioè solo quando vi passi sopra un camion. A questo scopo lo scorso anno, Volvo ha costruito una pista lunga 400 metri, presso il suo stabilimento di Hällered fuori Göteborg, per un test di prova.
Tuttavia, una grande quantità di ricerca rimane ancora davanti prima che questo sistema possa diventare una realtà. Esso comporta il continuo sviluppo tecnico del collettore di corrente, motore elettrico e sistemi di controllo richiesti.
Vi sono anche importanti problemi economici poichè una soluzione di questo tipo richiede investimenti nella ri-costruzione di strade, manutenzione continua, modalità di fornitura di energia elettrica con i vari modelli di pagamento, ecc. 'Un sacco di problemi economici, ma, se vogliamo riuscire a creare sistemi di trasporto sostenibili - dicono alla Volvo - dobbiamo investire significativamente in ricerca ora. '
Questo tipo di approccio mi ricorda molto da vicino quello realizzato dalla nostra Ansaldo, il Progetto Stream (Sistema di TRasporto Elettrico ad Attrazione Magnetica) di una quindicina di anni fa, il cui sviluppo non è stato portato avanti dopo un test del sistema effettuato a Trieste (se no ricordo male) allestendo una pista di un chilometro circa. All'epoca mi sembrava un'idea geniale e forse lo era, ma adesso (anche se l'applicazione è datata) esistono soluzioni meno raffinate, più semplici ed economicamente più sostenibili (oltre che ambientalmente sostenibili) meno aggressive per le nostre strade e autostrade già esistenti e pronte per l'uso con investimenti di uomini e materiali fissi e mobili più o meno impattanti. Mi riferisco la soluzione tecnologica dei filocarri di cui abbiamo parlato diffusamente nel recente passato dedicando alcuni post.
La soluzione è già stata risolta, secondo i tecnici Volvo, con gli autobus utilizzati in città grazie alla ricarica rapida effettuata su un pacco batterie con capacità più modesta (o supercaps) alle fermate nei pochi minuti in cui salgono e scendono i passeggeri. Ma questa soluzione non può essere applicata sui quei veicoli elettrici che hanno da percorrere centinaia o migliaia di chilometri senza fermarsi. Tenere a bordo grandi batterie per viaggi lunghi significa perdere capacità di carico o posti per i passeggeri, quindi da qui nasce l'idea di Volvo di una fonte esterna, continua, che alimenti il motore elettrico di trazione. Una linea continua che trasmetta energia elettrica, interrata, pronta e disponibile in qualsiasi istante. Una via di compromesso tra i tram poco funzionali per il fatto di essere costretti a viaggiare in un percorso predefinito e rigido costituito dai binari e il filobus che acquisisce energia dalla linea bifilare sospesa a qualche metro di altezza da terra. Spiegando meglio, il metodo attualmente sviluppato e testato dal gruppo Volvo, unitamente ad Alstom, comporta due strisce di alimentazione incorporate nella superficie della strada lungo l'intera sua lunghezza. La linea elettrica sarà costruita in sezioni e solo una sezione alla volta sarà sotto tensione, cioè solo quando vi passi sopra un camion. A questo scopo lo scorso anno, Volvo ha costruito una pista lunga 400 metri, presso il suo stabilimento di Hällered fuori Göteborg, per un test di prova.
Tuttavia, una grande quantità di ricerca rimane ancora davanti prima che questo sistema possa diventare una realtà. Esso comporta il continuo sviluppo tecnico del collettore di corrente, motore elettrico e sistemi di controllo richiesti.
Vi sono anche importanti problemi economici poichè una soluzione di questo tipo richiede investimenti nella ri-costruzione di strade, manutenzione continua, modalità di fornitura di energia elettrica con i vari modelli di pagamento, ecc. 'Un sacco di problemi economici, ma, se vogliamo riuscire a creare sistemi di trasporto sostenibili - dicono alla Volvo - dobbiamo investire significativamente in ricerca ora. '
Questo tipo di approccio mi ricorda molto da vicino quello realizzato dalla nostra Ansaldo, il Progetto Stream (Sistema di TRasporto Elettrico ad Attrazione Magnetica) di una quindicina di anni fa, il cui sviluppo non è stato portato avanti dopo un test del sistema effettuato a Trieste (se no ricordo male) allestendo una pista di un chilometro circa. All'epoca mi sembrava un'idea geniale e forse lo era, ma adesso (anche se l'applicazione è datata) esistono soluzioni meno raffinate, più semplici ed economicamente più sostenibili (oltre che ambientalmente sostenibili) meno aggressive per le nostre strade e autostrade già esistenti e pronte per l'uso con investimenti di uomini e materiali fissi e mobili più o meno impattanti. Mi riferisco la soluzione tecnologica dei filocarri di cui abbiamo parlato diffusamente nel recente passato dedicando alcuni post.
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1 commento:
devo dire che mi sorprende moltissimo come il mondo dell'elettrico stia ancora progredendo, con sorprese davvero giganti in tema di applicazioni e soprattutto di batterie..
roba che non mi sarei mai immaginato solo pochi anni fa..
mi sorprende altrettanto -e mi stupisce tantissimo, ogni giorno- il panorama odierno, con Firenze invasa dagli scooter endotermici..
due aspetti incredibilmente contrastanti..da un lato l'economia 'elettrica' che spinge e dall'altro le resistenze (anche culturali..) per il cambio di passo..
a me sfugge qualcosa..tu cosa ne pensi?
un saluto e un grazie.
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