Nel tentativo di combattere l'inflazione nel suo paese, la presidente brasiliana Dilma Rousseff ha diffidato la compagnia petrolifera
statale
Petroleo Brasileiro SA - Petrobras ad aumentare i prezzi del petrolio, costringendolo a vendere benzina importata all'8% al di sotto dei costi reali, che ha procurato perdite stimate per (per fare più colpo vi metto tutti gli zeri) 8.000.000.000 di dollari (circa 6,2 miliardi di Euro) per tutto il 2012.
Fino al 2009 il Brasile ha usato essere autosufficiente per quanto riguarda il greggio e la benzina, ma la domanda è cresciuta quattro volte più velocemente di quanto abbia fatto l'economia negli ultimi anni, mentre la capacità di raffinazione del paese è rimasto piuttosto statico. Ciò significa che Petrobras ha dovuto iniziare a importazione la benzina.
Dal settembre 2010 l'inflazione in Brasile è stata superiore all'obiettivo del 4,5%, e così per cercare di aiutare la crescita economica il governo Rousseff ha vietato a Petrobras di aumentare i prezzi del carburante. La compagnia petrolifera ha fatto richiesta affinché le sia permesso di aumentare un po' i prezzi, ma è improbabile che questo possa essere concesso.
La Bank of America Corp prevede che Petrobras subirà ulteriori perdite l'anno prossimo da 4 a 6 miliardi di dollari, se i prezzi della benzina non verranno aumentati.
Secondo gli analisti di una società di intermediazione di San Paolo ci vorranno dai 3 ai 5 anni per mettere in grado Petrobras di costruire raffinerie sufficienti a ridurre effettivamente la quantità di importazioni e giungere alla redditività. Secondo il sitop web OilPrice il CEO dell'azienda petrolifera ha avvertito che Petrobras potrebbe dover vendere attività o ridurre gli investimenti, se il governo non permetterà di aumentare al più presto i prezzi.
Fino al 2009 il Brasile ha usato essere autosufficiente per quanto riguarda il greggio e la benzina, ma la domanda è cresciuta quattro volte più velocemente di quanto abbia fatto l'economia negli ultimi anni, mentre la capacità di raffinazione del paese è rimasto piuttosto statico. Ciò significa che Petrobras ha dovuto iniziare a importazione la benzina.
Dal settembre 2010 l'inflazione in Brasile è stata superiore all'obiettivo del 4,5%, e così per cercare di aiutare la crescita economica il governo Rousseff ha vietato a Petrobras di aumentare i prezzi del carburante. La compagnia petrolifera ha fatto richiesta affinché le sia permesso di aumentare un po' i prezzi, ma è improbabile che questo possa essere concesso.
La Bank of America Corp prevede che Petrobras subirà ulteriori perdite l'anno prossimo da 4 a 6 miliardi di dollari, se i prezzi della benzina non verranno aumentati.
Secondo gli analisti di una società di intermediazione di San Paolo ci vorranno dai 3 ai 5 anni per mettere in grado Petrobras di costruire raffinerie sufficienti a ridurre effettivamente la quantità di importazioni e giungere alla redditività. Secondo il sitop web OilPrice il CEO dell'azienda petrolifera ha avvertito che Petrobras potrebbe dover vendere attività o ridurre gli investimenti, se il governo non permetterà di aumentare al più presto i prezzi.
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1 commento:
Si potrebbe mettere un tassa sulla benzina d'importazione, questo dovrebbe spingere al risparmio (o usare gas,diesel, elettrico), minor concorrenza in Patria e quindi al minor consumo. Il ricavato di quella tassa andrebbe investita nella realizzazione di nuove raffinerie ma anche di rinnovabili.
Il "prezzo politico" lo abbiamo visto noi in Italia, non è mai un buon affare di Stato.
Ciao
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