Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 12 novembre 2007

Rapporto britannico: si alle auto elettriche, no a biocarburanti e idrogeno

I proprietari delle grandi auto ad alte emissioni, tra cui le berline familiari, potrebbero essere penalizzati da una tassa di 1.000 sterline (1.500 euro circa) che graverebbe sugli axtracosti al momento dell'acquisto.
Il passaggio è previsto tra una serie di coraggiose proposte di revisione della commissione governativa circa le auto a basse emissione di carbonio, report di febbraio. il Times rivela che le raccomandazioni del report sono suscettibili di includere superiore accise e una tassa per l'acquisto delle auto più grandi.
Al contrario possono essere elargite sovvenzioni ai conducenti che vogliono optare per auto più rispettose dell'ambiente. Alcune organizzazioni motoristiche hanno attaccato i piani, con il RAC (associazione degli automobilisti britannici) insistendo sul fatto che per le famiglie numerose una più grande automobile è una necessità, non un lusso. La professoressa Julia King, vice cancelliere della Aston University, che dirige la revisione, ritiene che le auto elettriche alimentate da batterie ricaricabili siano l'opzione migliore. Ha ammesso che i ministri potrebbero trovare politicamente difficile l'adozione di tutte le sue proposte, ha aggiunto, ma ci devono essere un mix di incentivi e sanzioni.
Comportamento del consumatore
"Abbiamo bisogno di entrambi: bastone e carota", è scritto nelle carte. "Nella scelta delle auto, il prezzo è di assoluto primario rilievo nella lista. Livelli di aumenti di £ 1.000 (1.500 euro circa) a £ 1.500 (2.200 euro circa ) sembrano avere un grande effetto sul comportamento del consumatore.La professoressa King vuole anche concentrarsi sulle modalità di influenzare l'acquisto di autovetture aziendali, che rappresentano più della metà delle vendite di nuove auto. Le proposte derivanti dalla revisione nascono dalla volontà di ridurre nei prossimi 10 anni di almeno il 30 % le emissioni il biossido di carbonio che, in media, emettono le auto per il miglio. I produttori di auto possono ottenere anche incentivi per accelerare l'introduzione di veicoli elettrici o ibridi con un motore a benzina e un motore elettrico.
La professoressa King raccomanda il passaggio a vetture elettriche alimentato da batterie che possono essere ricaricate durante la notte. Ella ritiene che i biocarburanti sono causa della accelerazione della deforestazione e spingono in alto i prezzi dei generi alimentari, mentre l'idrogeno è problematico come carburante, perché è di difficile produzione e di trasporto ed ha elevate emissioni di anidride carbonica.
Le associazioni automobilistiche dichiarano che una politica generale sulle grandi auto è reputata indiscriminata. "Quando si presenta una politica che è punitiva piuttosto che incentivante, purtroppo si coinvolgono le persone che hanno un legittimo diritto di essere alla guida di tali veicoli". Coloro che acquistano grandi vetture versano già più VAT (IVA) e imposte sui carburanti. Un portavoce del Tesoro ha affermato: "La relazione della professoressa King non è prevista la discussione fino al prossimo anno. Successivamente il governo prenderà in considerazione le sue raccomandazioni sui potenziali miglioramenti tecnologici".

Qui

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Preg.mo Dott. Massino De Carlo,

l'articolo proposto merita una grande attenzione per quanto attiene le politiche di mercato che le case automobilistiche debbono adottare nell'immediato.
Se è vero che l'auto ibrida è senz'altro da preferire all'auto tradizionale è indubbio che ora le case automobilistiche devono puntare su vetture "only electric".
Non esistono più alibi, nemmeno per i tempi di rifornimento, come ha dimostrato il Doblò norvergese.
I SUV o le grandi berline ibride sono prodotti di nicchia fuorvianti in tema di emissioni di CO2. Per quale motivo per trasportare 80 kg di massa corporea mi devo portare appresso 2'000 kg di acciaio ? Tutti i vantaggi dell'ibrido in auto di peso rilevante si riducono fino a sparire. Se veramente le case automobilistiche intendono spingere sull'elettrico allora puntino sulla produzione di massa con auto piccole o medie, semplici, senza inutili orpelli.
Così come fece Henry Ford nel produrre il mitico modello "T".
Meglio ancora nel produrre kit di conversione per auto già esistenti. Come la 500. Da manuale !

Anonimo ha detto...

Preg.mo Dott. Massino De Carlo,

l'articolo proposto merita una grande attenzione per quanto attiene le politiche di mercato che le case automobilistiche debbono adottare nell'immediato.
Se è vero che l'auto ibrida è senz'altro da preferire all'auto tradizionale è indubbio che ora le case automobilistiche devono puntare su vetture "only electric".
Non esistono più alibi, nemmeno per i tempi di rifornimento, come ha dimostrato il Doblò norvergese.
I SUV o le grandi berline ibride sono prodotti di nicchia fuorvianti in tema di emissioni di CO2. Per quale motivo per trasportare 80 kg di massa corporea mi devo portare appresso 2'000 kg di acciaio ? Tutti i vantaggi dell'ibrido in auto di peso rilevante si riducono fino a sparire. Se veramente le case automobilistiche intendono spingere sull'elettrico allora puntino sulla produzione di massa con auto piccole o medie, semplici, senza inutili orpelli.
Così come fece Henry Ford nel produrre il mitico modello "T".
Meglio ancora nel produrre kit di conversione per auto già esistenti. Come la 500. Da manuale !

Anonimo ha detto...

Preg.mo Dott. Massino De Carlo,

l'articolo proposto merita una grande attenzione per quanto attiene le politiche di mercato che le case automobilistiche debbono adottare nell'immediato.
Se è vero che l'auto ibrida è senz'altro da preferire all'auto tradizionale è indubbio che ora le case automobilistiche devono puntare su vetture "only electric".
Non esistono più alibi, nemmeno per i tempi di rifornimento, come ha dimostrato il Doblò norvergese.
I SUV o le grandi berline ibride sono prodotti di nicchia fuorvianti in tema di emissioni di CO2. Per quale motivo per trasportare 80 kg di massa corporea mi devo portare appresso 2'000 kg di acciaio ? Tutti i vantaggi dell'ibrido in auto di peso rilevante si riducono fino a sparire. Se veramente le case automobilistiche intendono spingere sull'elettrico allora puntino sulla produzione di massa con auto piccole o medie, semplici, senza inutili orpelli.
Così come fece Henry Ford nel produrre il mitico modello "T".
Meglio ancora nel produrre kit di conversione per auto già esistenti. Come la 500. Da manuale !

Massimo J. De Carlo ha detto...

Caro Ingegnere Robur, sono d'accordo con Lei al 100%.
Saluti,
ME

Anonimo ha detto...

Sono in completo disaccordo. Se una azienda che produce celle a combustibile viene acquistata da una che fa automobili non mi sembra un fallimento. La divisione automotive di Ballard viene rilevata dal gruppo Daimple, Ballard continua con le celle che può vendere da subito: applicazioni nicchia e generazione ausiliaria.

Anonimo ha detto...

E'buffo che un migliaio di euro faccia la differenza quando ne spendiamo molto piu'in carburante. E'indice di grande immaturità.
Credo però che ci voglia ben altro per fermare i fieri guidatori di SUV.

Silvano, qual'è il doblò norvegese?

Ciao

Anonimo ha detto...

Salve Andrea.
Per Andrea.

Su YOU TUBE c'è un filmato norvegese dove viene illustrato il rifornimento rapido di un Doblò elettrico.
L'ho trovato causalmente con GOOGLE.
Purtroppo non riesco a scaricarli questi video.
Sarebbe utile fare una raccolta di questi video.

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo prima del commento di Andrea.

Le celle a combustione vanno ad idrogeno.
Per fare l'idrogeno occorre mooolta energia elettrica !!!
Il Dott. Massimo De Carlo ha fatto un articolo a tale proposito ed ha illustrato, con la semplicità del conto della serva ma con il massimo rigore, che la scelta dell'idrogeno è penalizzante.
Mi dia retta, meglio una batteria al litio che 100 bombole di idrogeno sotto il sedere !!!!

Massimo J. De Carlo ha detto...

-Andrea - Sono d'accordo che 1.000 o 1.500 sterline non spostano il problema economico di chi si può permettere di spendere soldi per acquisttare tanti litri di benzina, ma questo rapporto King è un segnale forte che riguarda il problema inquinamento ed esaurimento delle risorse. Esso afferma: tu che compri questi veicoli sei un inquinatore e d'altro lato i costruttori non potranno affermare impunemente che i loro veicoli sono ecologici. Altro segnale è quello che si vuole incentivare il costruttore per produrre veicoli elettrici a batteria perchè questi sono i più efficaci e risolutivi.
Il Doblò è quello che ho segnalato qui: http://mondoelettrico.blogspot.com/2007/10/300-km-in-un-giorno-per-un-dobl.html
-Ing. Robur - grazie per la segnalazione, e se vuole mi chiami pure per nome: Massimo.
Saluti,
ME

Peers ha detto...

Le batterie rivoluzionarie sono quelle della ALTAIR NANOTECNOLOGIES che ha stretto accordi di test con la MICRO-WETT italiana, stranamente il test di 60 giorni lo stanno facendo ad OSLO, i titoli della ALTAIR sono in ribasso dopo che è uscita la notizia che la difesa USA ha cancellato un ordine da 3.2milioni di $ in attesa di standard federali sulle batterie, pur essendo cresciuto di 26milionidi $ nel 2005 e di 23.8 milioni di $ nel 2006, se la PHOENIXMOTORCARS inizierà le consegne entro fine anno dei primi 500 veicoli elettrici sarebbe una bella cosa ....

Anonimo ha detto...

...l'idrogeno è problematico come carburante, perché è di difficile produzione e di trasporto ed ha elevate emissioni di anidride carbonica....

Mi piacerebbe che spiegasse questa affermazioni. Sicuramente ho capito male io ma vorrei esserne sicuro.. Questo per evitare che i non addetti ai lavori si convincano di cose non vere.

Grazie

Fabio

Massimo J. De Carlo ha detto...

- Anonimo - probabilmente il giornalista ha sintetizzato un po' troppo il concetto senza spiegare il significato. Mi sembra che sia del tutto chiaro che l'idrogeno sia difficile come carburante nel senso che la sua produzione sia estremamente energivora, altrettanto chiaro che sia difficile stoccarlo e trasportarlo. Qualche parola in più sulle sue 'presunte' emissioni di CO2.. Se viene utilizzato nei motori a scoppio questi sfruttano l'ossigeno atmosferico per bruciare l'idrogeno immesso nei cilindri. Ma l'atmosfera è composto da azoto in una percentuale superiore al 75% più altri gas. Ciò vuol dire che dalla marmitta non esce solo vapore acqueo, dato dall'unione dell'idrogeno con l'ossigeno, ma anche tutti quegli inquinanti, primari e di ricombinazione , comuni ad un motore a scoppio eccetto la CO2. Invece se l'idrogeno serve a far funzionare le fuel cell non si produce biossido di carbonio. Comunque la produzione di idrogeno da idrocarburi rilascia CO2.
Saluti,
ME

Anonimo ha detto...

Rispondo a Fabio.

L'idrogeno viene prodotto da metano secondo la seguente reazione chimica :

2CH4 + 4H20 ==> 8H2 + 2CO2

Come vedi come sottoprodotto c'è l'anidride carbonica.
L'anidride carbonica così prodotta viene utilizzata per gli estintori a CO2 oppure per essere imprigionata all'interno di una matrice polimerica dei pannelli isolanti usati nell'edilizia.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano,
com'è questa storia della " CO2 che può essere imprigionata all'interno di una matrice polimerica dei pannelli isolanti usati nell'edilizia." Mi interessebbe saperne di più.

Anonimo ha detto...

Si. Devo avere qualcosa a casa. Te lo cerco. Te lo mando all'indirizzo di posta elettronica che mi hai dato.
Ciao.