Un articolo pubblicato su Forbes descrive la proposta di un piano pensato dal senatore Chuck Schumer (D-NY) per contribuire a stimolare le vendite di auto elettriche i negli Stati Uniti con l'obiettivo di avere emissioni nette zero di anidride carbonica entro la metà del secolo. Al centro del piano sarebbero incentivi in denaro tra 3.000 e 5.000 dollari per coloro che decidessero di sostituire una vecchia auto alimentata a carburante tradizionale con una, ibrida plug-in, o di un veicolo elettrico a celle a combustibile o completamente elettrico a batteria.
In sostanza questa proposta non sarebbe altro che una rivisitazione di un vecchio programma chiamato “Cash for Clunkers” del 2009 il cui nome ufficiale era Allowance Rebate Car System, con lo scopo allora di dare al settore auto degli Stati Uniti quel colpo necessario per favorire transizione con la sostituzione dei veicoli più vecchi e inefficienti che circolavano su strada.
Il piano di Schumer avrebbe un costo di 454 miliardi di dollari nell'arco di un periodo di 10 anni e mira a togliere 63 milioni di veicoli a benzina dalle strade entro il 2030. Il piano, tuttavia, offrirebbe questi sconti solo ai veicoli elettrici di fabbricazione americana, il che fa storcere il naso ai lobbisti delle case automobilistiche asiatiche ed europee.
Si ricorda che dal 2010 gli acquirenti di auto elettriche degli Stati Uniti vengono sostenuti all'acquisto con un credito d'imposta federale di $ 7.500 a cui vengono aggiungenti ulteriori incentivi da parte di alcuni di stati per aiutare le vendite. L vendite di auto elettriche sono in aumento, ma ancora rappresentano soltanto poco più del 2% del mercato dei veicoli nuovi.
Un altro elemento integrante del piano di Schumer sarebbe quello di destinare una somma di 45 miliardi di dollari per espandere le infrastrutture di ricarica pubblica per contribuire a renderle accessibile a tutti gli americani nelle città in cui vivono e lavorano.
Si assegnano anche 17 miliardi di dollari di incentivi per aiutare i produttori riorganizzare le esistenti fabbriche degli Stati Uniti per la produzione di veicoli elettrici e le batterie al fine di impedire alla Cina di diventare dominante a livello globale. Il recupero del costo per finanziare questi obiettivi vengono dalle tasse che sarebbero pagati dalle decine di migliaia di lavoratori che ottengono i nuovi posti di lavoro ben retribuiti. Ma c'è anche il dato favorevole di spostare i lavori da fabbriche che costruiscono i veicoli a propulsione convenzionale a quelli che fanno le auto elettriche, quindi senza perdita di posti nell'aggiornamento tecnologico.
Il piano di Schumer avrebbe un costo di 454 miliardi di dollari nell'arco di un periodo di 10 anni e mira a togliere 63 milioni di veicoli a benzina dalle strade entro il 2030. Il piano, tuttavia, offrirebbe questi sconti solo ai veicoli elettrici di fabbricazione americana, il che fa storcere il naso ai lobbisti delle case automobilistiche asiatiche ed europee.
Si ricorda che dal 2010 gli acquirenti di auto elettriche degli Stati Uniti vengono sostenuti all'acquisto con un credito d'imposta federale di $ 7.500 a cui vengono aggiungenti ulteriori incentivi da parte di alcuni di stati per aiutare le vendite. L vendite di auto elettriche sono in aumento, ma ancora rappresentano soltanto poco più del 2% del mercato dei veicoli nuovi.
Un altro elemento integrante del piano di Schumer sarebbe quello di destinare una somma di 45 miliardi di dollari per espandere le infrastrutture di ricarica pubblica per contribuire a renderle accessibile a tutti gli americani nelle città in cui vivono e lavorano.
Si assegnano anche 17 miliardi di dollari di incentivi per aiutare i produttori riorganizzare le esistenti fabbriche degli Stati Uniti per la produzione di veicoli elettrici e le batterie al fine di impedire alla Cina di diventare dominante a livello globale. Il recupero del costo per finanziare questi obiettivi vengono dalle tasse che sarebbero pagati dalle decine di migliaia di lavoratori che ottengono i nuovi posti di lavoro ben retribuiti. Ma c'è anche il dato favorevole di spostare i lavori da fabbriche che costruiscono i veicoli a propulsione convenzionale a quelli che fanno le auto elettriche, quindi senza perdita di posti nell'aggiornamento tecnologico.
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