Domenica 27 ottobre lancette indietro di 60 minuti: alle h3.00 è tornata l’ora solare; nel 2019 risparmi per il sistema elettrico pari a circa 100 milioni di euro e minori emissioni in atmosfera di CO2 per 250 mila tonnellate; dal 2004 risparmiati oltre 1,6 miliardi di euro e 9,6 miliardi di kWh di elettricità
Secondo le stime preliminari registrate da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 31 marzo 2019, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 505 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250 mila tonnellate.
Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo (secondo i dati dell’ARERA) circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.
Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Dal 2004 al 2019, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9,6 miliardi di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro.
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