Ho ricevuto una mail da parte dell'Ufficio Stampa Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, che ringrazio, riguardo il recupero dei materiali delle batterie al litio. Pubblico qui di seguito il comunicato parzialmente.
Italia all’avanguardia con il progetto Cobat-CNR
Affidato all'Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR, in collaborazione con il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, uno studio sul recupero delle batterie più usate per smartphone e auto elettriche
Il riciclo delle batterie al litio parte dall’Italia. Ad accogliere questa sfida saranno infatti l’ICCOM, l’Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR, e Cobat, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo, che da oltre 25 anni è leader nel settore del recupero di pile e accumulatori. L'obiettivo è trovare una tecnologia affidabile ed ecosostenibile per il trattamento di questa ormai diffusissima tipologia di batterie, presente nei dispositivi di elettronica portatile (smartphone, tablet, pc) e nelle auto elettriche.
L'assegnazione del progetto ai ricercatori dell’ICCOM - sottoscritta oggi da Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, e da Maurizio Peruzzini, direttore di ICCOM, alla presenza del presidente del CNR Luigi Nicolais - è il primo passo concreto dell'accordo quadro di durata triennale siglato a maggio 2014 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Cobat. Il Consorzio ha affidato ufficialmente all'Istituto uno studio di fattibilità per individuare un processo di trattamento e riciclo degli accumulatori al litio esausti e quindi recuperare i metalli e i componenti contenuti.
“Vogliamo dare una risposta oggi alla sfida ambientale del futuro – ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat – Dal 2001 al 2013 l’uso di batterie al litio è quasi decuplicato. Tutti noi le abbiamo in tasca, dentro i nostri smartphone. E le avremo sempre di più nelle nostre auto, visto che alimentano le vetture ibride ed elettriche, e in generale nei sistemi di accumulo di energia.
Eppure, al mondo, non esiste ancora un sistema sicuro per riciclare questo tipo di batterie.
I prodotti di oggi sono i rifiuti di domani. Quello che vogliamo fare è trasformarli in risorse.
COMUNICATO STAMPA Roma, 30 ottobre 2014
Italia all’avanguardia con il progetto Cobat-CNR
Affidato all'Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR, in collaborazione con il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, uno studio sul recupero delle batterie più usate per smartphone e auto elettriche
Il riciclo delle batterie al litio parte dall’Italia. Ad accogliere questa sfida saranno infatti l’ICCOM, l’Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR, e Cobat, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo, che da oltre 25 anni è leader nel settore del recupero di pile e accumulatori. L'obiettivo è trovare una tecnologia affidabile ed ecosostenibile per il trattamento di questa ormai diffusissima tipologia di batterie, presente nei dispositivi di elettronica portatile (smartphone, tablet, pc) e nelle auto elettriche.
L'assegnazione del progetto ai ricercatori dell’ICCOM - sottoscritta oggi da Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, e da Maurizio Peruzzini, direttore di ICCOM, alla presenza del presidente del CNR Luigi Nicolais - è il primo passo concreto dell'accordo quadro di durata triennale siglato a maggio 2014 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Cobat. Il Consorzio ha affidato ufficialmente all'Istituto uno studio di fattibilità per individuare un processo di trattamento e riciclo degli accumulatori al litio esausti e quindi recuperare i metalli e i componenti contenuti.
“Vogliamo dare una risposta oggi alla sfida ambientale del futuro – ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat – Dal 2001 al 2013 l’uso di batterie al litio è quasi decuplicato. Tutti noi le abbiamo in tasca, dentro i nostri smartphone. E le avremo sempre di più nelle nostre auto, visto che alimentano le vetture ibride ed elettriche, e in generale nei sistemi di accumulo di energia.
Eppure, al mondo, non esiste ancora un sistema sicuro per riciclare questo tipo di batterie.
I prodotti di oggi sono i rifiuti di domani. Quello che vogliamo fare è trasformarli in risorse.
COMUNICATO STAMPA Roma, 30 ottobre 2014
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