Questi alcuni dei dati contenuti nel terzo rapporto sul solare condotto da Ipr per conto della Fondazione Univerde e presentato al convegno 'Green economy-New society', ecologia è economia,organizzato nell'ambito della rassegna Ecomondo, a Rimini, dalla Fondazione presieduta dall'ex ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio Il rapporto fotografa un Paese sempre più convinto della necessità delle energie ambientali.
In particolare, sul favore riscosso dal solare per il proprio fabbisogno energetico, rispetto al primo rapporto del 2009, quando gli italiani erano il 54%, si registra un aumento del 12%, che porta al 66% la percentuale di chi prende in considerazione il ricorso ai pannelli fotovoltaici; i più propensi risultano essere nell'ordine gli adulti tra i 35 e i 54anni (76%), i residenti del Centro d'Italia (75%) e in pari misura (69%), le donne e i residenti del Sud. In ogni caso, è opinione ormai praticamente unanime (90%, +6%) la necessità, da parte del Governo, di maggiori incentivi, e allo stesso tempo,cresce fino a sfiorare ormai la maggioranza assoluta degli italiani (48%, +4% rispetto alla scorsa rilevazione) la conoscenza della possibilità di usufruire di incentivi per l'installazione dei pannelli fotovoltaici. Maggioranza degli italiani anche convinta della necessità di un futuro energetico puntato sulle fonti rinnovabili: se al primo posto si conferma la preferenza per il solare (79%,stabile rispetto alle precedenti rilevazioni), seguita dalla eolica (28%, +3 rispetto alla scorsa rilevazione), resta stabile al di sotto del 20% (18%) la propensione per il nucleare.
Detto questo, torniamo indietro di vent'anni per mettere nero su bianco digitale i risultati dei referendum con i quali gli italiani misero una pietra tombale sulle favole nucleari. Oggi alcuni zombie hanno scostato quella pietra dalla tomba tentando di uscire fuori riportando in auge la produzione di energia attraverso la fissione dell'atomo di uranio. Se vent'anni fa aveva un senso produrre energia con l'uranio oggi invece è assolutamente sconsigliabile, inopportuno, miope per tante ragioni, il costo delle centrali, l'uranio in via di esaurimento, il problema irrisolto dello stoccaggio delle scorie, la non competitività a breve dell'energia prodotta. Se non c'è una espansione della produzione di energia nucleare a livello globale, se si sta tirando il collo prolungando per legge (Germania, Regno Unito) la vita di obsolete centrali nucleari invece di rimpiazzarle con le nuove, come sarebbe ragionevole fare nel caso in cui il nucleare avesse un futuro certo, una ragione c'è, anzi ce ne sono tante. Ma torniamo ai numeri dei referendum de 1987 tratti da Wikipedia.
Referendum abrogativi del 1987 in Italia
Abrogazione dell'intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.
"Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento", previste dal 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8)"
Risultati
RISPOSTA AFFERMATIVA SÌ , 20.984.110 , pari all'80,60%
RISPOSTA NEGATIVA NO 5.059.819 19,40%
bianche/nulle 3.818.447
Totale voti validi 26.043.929 100%
Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari o a carbone.
"Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)"
Risultati
RISPOSTA AFFERMATIVA SÌ , 20.618.624 , pari al 79,70%
RISPOSTA NEGATIVA NO 5.247.887 20,30%
bianche/nulle 4.005.059
Totale voti validi 25.866.511 100%
Esclusione della possibilità per l'Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all'estero.
"Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero? (questa norma è contenuta nella legge N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL)."
Risultati
RISPOSTA AFFERMATIVA SÌ , 18.795.852 , pari al 71,90%
RISPOSTA NEGATIVA NO 7.361.666 28,10%
bianche/nulle 3.698.086
Totale voti validi 26.157.518 100%
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9 commenti:
Ci tengo sempre a sottolineare come la soluzione dei pannelli fotovoltaici sia sconveniente. Finalmente iniziano a saltare fuori dei rapporti che mettono nero su bianco circa lo squilibrio tra costi e benefici del fotovoltaico.
Secondo l'Adiconsum il costo effettivo del fotovoltaico e' circa tre volte quello che produce. Questo per ovvie ragioni costruttive (molto costose), di smaltimento (non ancora risolte) e tutto il resto che ci gira intorno.
Diversa cosa e' invece il pannello solare "classico", che scalda l'acqua. Si tratta di una macchina estremamente semplice, ma da un punto di vista tecnico hanno un'efficienza di tutto rispetto, ad un costo accettabile. Inoltre la durata e' decisamente piu' lunga dei pannelli fotovoltaici e lo smaltimento non ha nessun problema.
Mario, non confondiamo la scienza con la Settimana Enigmistica. Primo, con i pannelli FV non c'è niente da smaltire, piuttosto c'è da recuperare, niente che rilasci sul terreno materiali inquinanti, sono inerti, inglobati nel 'vetro'. Secondo. Lascia parlare di EROEI a chi se ne intende. L'EROEI (vedi wikipedia) misura quanta energia viene ricavata da un impianto nella sua vita media rispetto a quella impiegata per costruirlo e mantenerlo. Tutti gli studi seri danno un valore multiplo per l'energia prodotta in confronto a quella desinata alla produzione del pannello stesso.
Massimo, io non credo di essere un tipo da Settimana Enigmistica (senza offesa).
Se scrivo queste cose e' perche' (1) le ho studiate, (2) me lo ha confermato chi i pannelli FV li vende e li promuove (il pres. dell'associazione installatori). Aggiungo (3) mia moglie lavora sulla "pulizia" dei terreni/acque inquinate e fa paura quello che s'e' buttato in giro perche' "tanto e' inerte".
La produzione del FV e' costosissimo, specie se vuoi un'alta resa: il silicio dev'essere purissimo e raffinarlo costa caro (piu' i macchinari). Inoltre non si usa solo il Si, ma diversi altri materiali (per lo piu' altamente inquinanti).
Se intendi come smaltimento prendere e buttare in qualche fossa, allora non costa meno, solo che il conto lo fai pagare alle prossime generazioni.
Smaltire i vecchi (primi) FV era relativamente semplice perche' si trattava di Si e poco altro: fondi tutto e morta la'. Adesso le ultime tecnologie (Q-Cells in testa), pare siano piuttosto difficoltose da smaltire (affermazione a denti stretti in pubblico dal personaggio di cui sopra).
Cio' che aumenta la posta e' che perche' questi "rendano" molto, ci aggiungono un sacco di elettronica (inverters, motori, ecc), che e' praticamente impossibile da smaltire.
Come ciliegina, vorrei ricordarti che per *produrre* nuove cose (e per smaltirle) serve energia che praticamente sempre produce gas serra.
Concordo al 100% con l'Adiconsum: "Per risparmiare 1 kWh/anno in efficienza energetica occorrono 1,8 euro di investimento, per produrre 1kWh/anno con pannelli fotovoltaici occorrono 5,0 euro di investimento".
Per quanto riguarda il costo, Paolo Vernari ha ragione.
Ma a metà.
Non tiene conto dell'effetto scala che sta drammaticamente abbassando il costo del KWp installato.
Ora siamo a 3.80 / 4.00 kEuro /kWp.
Due anni fa eravamo a 6.00 kEuro/kWp.
Per lo smaltimento Paolo Vernari ha ragione.
Ma a metà.
Se il pannello viene correttamente smaltito è una risorsa. Altrimenti è un dramma.
Per il resto, meglio un grammo di silicio buttato al vento che un grammo di plutonio.
Ciao Silvano e grazie. Tuttavia mi stai dicendo che i costi del FV, pur scendendo velocemente, sono ancora ben lontani dal costo necessario per "risparmiare". Altresi' sento piu' spesso parlare di discariche abusive, perche' rendono MOLTI piu' soldi di quanto non costi riciclare.
Vi pongo una questione, non tanto per polemizzare, ma per farvi capire dove voglio arrivare.
Negli anni 50/60 l'Italia era in boom economico: non tutti avevano un'auto e comunque si trattava di utilitarie o poco piu'. Il telefono era fisso e pochi l'avevano in casa. Durante l'estate gli alberi davano frescura, mentre spesso i gatti accovacciati sulle coperte aiutavano nelle fredde nottate invernali. Le TV (2 canali) si trovavano presso il bar del quartiere ed un elettrodomestico durava almeno 20 anni.
C'era parecchio lavoro e persino i politici erano "seri": una situzione che e' tutt'ora nell'immaginario della gente.
Dopo 50 anni di "progressi tecnologici" siamo a questo punto: due auto per famiglia e ben piu' grandi di un tempo. Piu' di un telefono A TESTA (mobile). Riscaldamento e condizionatore (pure in auto). Quasi una TV A TESTA e migliaia di canali. L'altro giorno mi si e' rotto il frigo dopo 14 anni e mi hanno detto che sono stato molto fortunato: di solito durano meno di 10 anni.
Non c'e' lavoro ed i politici...lasciamo perdere.
Vorrei capire se dal vs punto di vista questo e' un "progresso". Dal mio, tutto questo e' stato un modo "nuovo" di fare una terza guerra mondiale, che ci sta distruggendo.
Continuare ad aggiungere "progressi" di questo tipo, ci sta solo allontanando dal problema di fondo, che come l'ASPO indica, non c'e' piu' trippa per gatti.
Mario, prima di tutto vorrei chiarire che non era presente nel mio precedete intervento nessuna critica che si rivolgesse personalmente a te. Se invece fosse apparso questo me ne scuso per l'involontarietà.
Non sono uno scienziato né un tuttologo, quindi quando mi pongo delle domande su argomenti specifici le rivolgo alle persone che ne sanno molto più di me o leggo dei testi 'affidabili'. E' difficile distinguere tra gli scienziati liberi mentalmente e onesti dai ciarlatani e dagli scienziati a libro paga di qualcuno. Credo di essere abbastanza fortunato per il fatto che ho degli amici che fanno parte del primo gruppo e indirizzano la mia conoscenza verso la direzione giusta. Con questa premessa, da non scienziato, ti dico che è una falsità grossolana dichiarare che i pannelli FV producono meno energia di quella che è stata immessa per la loro realizzazione. Ti invito a leggere questo articolo che è molto semplice nella stesura ma è molto rigoroso dal punto di vista scientifico con rimandi a testi più specifici e profondi:
Rinnovabili contro nucleare, chi vince?
l'indirizzo:
http://aspoitalia.blogspot.com/2007/01/rinnovabili-contro-nucleare-chi-vince.html#links
Ti consiglio inoltre di andare a cercare altri articoli specifici su http://aspoitalia.blogspot.com
e
http://www.aspoitalia.it/blog/nte/
Il rapporto tra energia immessa e prodotta in media è 1 a 3.
E' chiaro che tutto ciò che viene disperso nell'ambiente è 'inquinante', ma con questo termine bisogna intenderci e pesarlo attentamente. Inoltre bisogna metterlo sulla bilancia di quelle che sono le tecnologie alternative per produrre energia elettrica. Quali scegliere e quale tecnologia ci permette di avere energia a lungo? vedi tu.
Nell'ultimo tuo intervento poni delle domande inerenti più allo sviluppo cieco e improvvido che all'avanzamento della tecnologia coerente con quelli che dovrebbero essere i suoi scopi, ma qui entriamo in un argomento più vasto e profondo che ci porterebbe alla presa di coscienza del motivo per cui la nostra civiltà è in fase discendente verso un tracollo finale doloroso e, forse, piuttosto vicino.
ah, inoltre da leggere Post e rimandi:
Avvelenati dal sole? Parte una nuova crociata contro il fotovoltaico
http://crisis.blogosfere.it/2010/11/avvelenati-dal-sole-parte-una-nuova-crociata-contro-il-fotovoltaico.html
Massimo, io credo che questo scambi di vedute siano *estremamente* costruttivi ed, anzi, mi piacerebbe che altri levassero la loro voce a mo' di confronto.
Credo che tu abbia proprio colpito nel segno, ma proprio nel punto nel quale preferisci non addentrarti, quale "vasto e profondo" e "coscienza".
Il PRIMO messaggio che alla gente dovrebbe arrivare e' quello di "consumare meno", in generale. Allo stesso modo, il problema degli scienziati dev'essere quello di creare lo stesso "benessere" spendendo meno energia.
Sia ben chiaro: da oltre 30 anni mi occupo di elettronica ed informatica, quindi NON sono contro la tecnologia ed, anzi, la coltivo anche con passione. Ma c'e' modo e modo per proporla al pubblico: se si tratta di migliorare il modo di lavorare, la vita, la scienza stessa, ben venga...Ma e' proprio una mia "deontologia" che mi fa ripudiare false promesse come quelle dei TV, dei frigo e delle lampadine a basso consumo. Li' la tecnologia c'e' davvero, ma diventa un alibi per vendere piu' prodotti e piu' grandi, cosi' alla fine siamo peggio di prima.
Quando Beppe Grillo, ricordo, fece un'epistola sui campanelli di casa e che sommandone il consumo a vuoto per l'intera Europa serviva una centrale apposta, voleva chiaramente far scena...ma non e' distante dalla realta', diamine.
Pensa a quanti apparecchi in stand-by ci sono, display accesi, spie ed altre cose continuamente in uso, ma utili solo per un breve periodo della giornata. Dovremo costruire altre centrali o pensare a come fare un buon FV?
Prima partiamo da questi problemi e concentriamoci su questi, tutto il resto vien da se'.
Se ci pensi e' un po' come andare al ristorante ed abbuffarsi, quindi spendere soldi per digestivi vari.
Anzi, lasciamo perdere la questione del cibo, senno' mi girano le ... pensando a quanto ne va gettato ed a chi non ne ha...
Alla prossima e buona domenica a tutti.
Riguardo ai pannelli FV da un punto di vista della gestione del fine ciclo di vita:
Mario, lavori da 30 anni nel mondo dell'elettronica e dell'informatica (che, quasi per definizione, sono il mondo della obsolescenza programmata dei prodotti e delle tecnologie) e ti sfugge l'aspetto più importante? Che rilevanza vuoi che abbiano 300kg di alluminio, vetro, rame e silicio da smaltire come si deve OGNI 25 ANNI in un mondo che sta producendo il Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico che ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove?
La stessa famiglia che ospita sul tetto di casa i pannelli FV, in 25 anni deve (far) smaltire 12,000kg di materiali vari che compongono gli autoveicoli che nel frattempo hanno usato e che nello stesso periodo hanno incendiato sopra i loro 40 pistoni circa 70.000 litri di carburanti.
Un po' di senso delle misure in gioco?
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