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Bah! Speriamo che non sia la chiamata del prete per l'estrema unzione.
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E Parigi aumenta le tariffe elettrichePer i francesi la buona notizia era arrivata solo 24 ore prima: l'economia d'oltralpe è ripartita insieme a quella tedesca. Ad annunciarlo il 13 agosto era stato lo stesso ministro dell'Economia di Saikozy, Christine Lagarde (foto a sinistra). Peccato che insieme all'economia, come ha scritto ieri la versione online di Le Monde, siano ripartite anche le tariffe elettriche. L'incremento medio da oggi stesso sarà dell'1,9% ha calcolato la stessa Edf, la società elettrica guidata da Pierre Gadonneìx (foto a destra). Il progetto di rialzo della bolletta era stato chiesto al governo dallo stesso Gadonneix solo un mese fa. La società elettrica punta a un rincaro per i francesi del 20% in tre anni e forse anche per questo ha definito il rialzo operativo da oggi «moderato». Bisognerà vedere cosa ne pensano i francesi.
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... senza tanti fronzoli e senza bastoni fra le ruote. Il retrofit. Il giornale locale di Marietta nell'Ohio, il Marietta Times, lo riporta con orgoglio il fatto che un residente abbia convertito la sua vecchia Plymouth Neon blu del 1996 a bnzina in auto elettrica. Mr. John Mitchell (nella foto) ha calcolato di avere dedicato 400 ore del suo tempo per smontare il vecchio ambaradan termico per sostituirlo col motore elettrico, annessi e connessi, le 12 batterie al piombo per costituire un pacco da 144 Volt. 7.000 dollari in tutto, lavoro escluso. 80 km di percorrenza a ricarica.
Mr. Mitchel è ben orgoglioso della sua realizzazione considerando che ha speso un bel po' del suo tempo per realizzare un'auto che rientra nei parametri delle percorrenze del 78% dei comuni guidatori statunitensi i quali percorrono meno di 40 miglia (65 km) al giorno, così come è ripostato dal sito web della famosa Volt della General Motors, ma ha risparmiato 40 mila sdollari cioè il costo della Volt quando uscirà nel 2010.
Fonte: Mariettatimes online
Congratulazioni Mr . Mitchel!
Speriamo che poterlo fare anche in Italia.
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Fonte: Nikkei.co.jp
Ci riusciranno?
Continua il declino della produzione petrolifera a conferma del fatto che - molto probabilmente - abbiamo raggiunto il picco di produzione globale ("peak oil") nel 2008 (*). Come si vede dalla figura, siamo scesi oggi ai livelli del 2004 e la discesa continua. Non si può ancora dire se saremo in grado di risalire nel futuro, ma al momento stiamo vedendo una clamorosa conferma delle previsioni di ASPO, che già a partire dal 1998 aveva previsto il picco nel periodo 2005-2010.
Il picco del petrolio (o picco di Hubbert) è un picco di produzione, ovvero il momento in cui si raggiunge il massimo storico di produzione di una risorsa finita. Esaminando i dati storici, si è visto che il picco si verifica approssimativamente quando metà della risorsa estraibile è stata estratta e la forma della curva di produzione è "a campana", questa viene anche detta "curva di Hubbert". Questo comportamento si vede tipicamente per il petrolio ma anche per la maggior parte delle risorse minerali.
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Auto verdi, la svolta in 4 anni
DETROIT - Le case automobilistiche spingono sempre più sull’elettrico e l’ibrido, e tra 4-5 anni "ci sarà una svolta produttiva verso queste trazioni ecologiche". È l’opinione degli esperti di settore, che intravedono nelle tante novità annunciate ultimamente dalle case automobilistiche una tendenza destinata a consolidarsi sempre più. Le risorse di petrolio, infatti, non sono illimitate e i produttori non hanno altra strada che puntare sulla trazione elettrica, pura o ibrida (abbinata con un motore tradizionale) che sia.
È di pochi giorni fa la notizia che Bmw creerà un marchio per le auto elettriche, ma sono tante le case automobilistiche - da Renault a Volvo, Chrysler, Toyota, Honda - che hanno in cantiere nuove uscite per i prossimi mesi. Secondo gli esperti, "c’è un’aria di forte accelerazione verso la trazione elettrica e si può prevedere una svolta produttiva tra 4-5 anni, mentre tra 10-15 anni sarà evidente l’impatto anche sul circolante". Questo periodo di tempo sarà necessario, a loro giudizio, per risolvere i problemi che ostacolano la diffusione delle auto elettriche. Efficienza energetica del veicolo, emissioni inquinanti a monte prodotte dalle centrali, autonomia e stazioni di ricarica sono i principali nodi da sciogliere. I primi tre sono strettamente legati, ma le innovazioni tecnologiche che allungheranno la capacità della batteria saranno in grado di fronteggiarli.
Quando l'idrogeno ha un senso ovvero quando produrre energia dall'idrogeno ha un senso.
Questo avviene se non dobbiamo produrre l'idrogeno di proposito con fantasmagorici impianti di idrolisi (a basso rendimento) ma lo abbiamo disponibile 'gratuitamente' come sottoprodotto di alcuni cicli produttivi.
E' ciò che avviene per la centrale a idrogeno di Fusina, inaugurata pochi giorni fa, che prende l'idrogeno come by- product dall'adiacente Petrolchimico di Porto Marghera (Venezia). La centrale Enel (47 milioni di euro di investimenti) ad H2 "Andrea Palladio" ha una potenza di 12 MW ai quali se ne aggiungono altri 4 MW generati dall'uso, nell'impianto a carbone esistente, dei gas caldi prodotti dalla turbina alimentata a idrogeno.
L'energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l'anno, sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20.000 famiglie.
Però stiamo attenti che i comunicati stampa non eccedena con l'entusiasmo, infatti si è letto che questo impianto è ad 'emissioni zero'. Lo sarebbe se le turbine prendessero l'ossigeno puro da delle bombole. L'ossigeno utile per la combustione dell'idrogeno viene sottratto dall'atmosfera e sappiamo benissimo che in atmosfera abbiamo azoto in quantità importante ed alcuni altri gas i quali faranno in modo da rendere le emissioni gassose ed i particolati i più vari.
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"Dobbiamo usare l'innovazione per salvare l'economia, sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie".
"Dobbiamo usare l'innovazione per salvare l'economia, sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie".
"Le commesse, spiega il presidente della società (omissis) , stanno arrivando da Gran Bretagna, Francia, Scandinavia e Svizzera, interessate alle prestazioni di questo bus con pianale ribassato, studiato per i centri storici."
" Tante altre iniziative nel settore delle energie alternative vedono la luce quasi nella clandestinità nella nostra regione, sarebbe invece utile che si crei un supporto adeguato ed incentivi a quello che, dati alla mano, è il futuro per la nostra economia."
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Nissan LEAF
Fonte: guardian.co.uk
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