Mercoledì scorso è stato presentato ufficialmente lo Smile il qualdriciclo elettrico Smile prodotto dalla Faam. 34 esemplari saranno presenti ed operativi alle prossime olimpiadi di Pechino nella normale versione con le batterie al piombo. Un esemplare dello Smile invece sarà con le batterie al litio indispensabili per erogare a richiesta quell'energia che le sole le fuel cell ad idrogeno non sarebbero in grado di fornire.
"La Smile a idrogeno (nella foto), che può raggiungere i 50 km/h e ha una portata massima di 400 chilogrammi, ha ovviamente un prezzo molto elevato (150.000 euro), conseguenza dei piccoli volumi produttivi e delle tecnologie ancora in evoluzione. Il veicolo, sviluppato in collaborazione con l'Università Politecnica di Ancona, è caratterizzato da una grande silenziosità e dal livello di emissioni pari a zero. Caratteristica, quest'ultima, che non guasta, considerati i livelli di inquinamento dell'aria di Pechino."
Quattroruote.it
.
Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
La cosa mi lascia perplesso.
Ormai tutte le principali case automobilistiche hanno capito che l'idrogeno è una tecnologia di difficile gestione e dispendio energetico proprio nella tecnologia fuel - cell.
L'idrogeno non è una fonte di energia. E' una modalità di accumulo per renderla disponibile quando serve.
Ma il prezzo, in termini di tecnologia investita e rendimento di conversione, non può dirsi accettabile.
Trasportare l'idrogeno non è una cosa semplice.
Gli idrogenodotti hanno un costo di costruzione e di gestione da renderne proibitiva la realizzazione.
Non ne esistono al mondo.
Ve ne è uno in provincia di Arezzo molto piccolo e serve solo poche aziende locali.
La scelta di batterie ai polimeri -litio accoppiate a motori elettrici è una tecnologia ormai collaudata e che trova utilimente applicazione nella conversione di auto da combustione interna in elettrica.
Non esitono nemmeno limiti per le ricariche rapide come si è visto in Norvegia con il caso del Doblò Elettrico.
Spero solo nella buona volontà dei costruttori visto che le difficoltà tecniche per il passaggio alla trazione "only electric" sono ormai superate.
Ciao! sono la "anonimo", dunque volevo dire a "silvano robur" che il suo esempio o teoria non stanno in piedi, dunque smettetela di dire cose scientifiche ma piuttosto cercate invece di sperimentare ed provate magari con semplici oggetti ma che potrebbero magari fare aumentare le prestazioni di un impianto fotovoltaico o magari anche quello eolico.
Scusa anonimo. Ma tu hai fatto un esperimento ? Ti funziona ?
Posta un commento