Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 22 novembre 2007

Non giochiamo con la Terra

Il Presidente dell'IPCC afferma: «Occorre una nuova etica»
«Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è una nuova etica, che permetta a ogni essere umano di rendersi conto dell'importanza della sfida che abbiamo dinanzi e di iniziare a impegnarsi per affrontarla efficacemente modificando il proprio stile di vita e cambiando atteggiamenti e comportamenti», ha dichiarato Rajendra Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), in occasione della presentazione del quarto rapporto di valutazione dell'IPCC a Valencia (Spagna).
Il nuovo rapporto evidenzia il fatto che il riscaldamento globale potrebbe avere impatti imprevisti o irreversibili, tra cui lo scioglimento delle calotte di ghiaccio, con il conseguente innalzamento del livello del mare, l'estinzione delle specie e cambiamenti delle correnti oceaniche che avranno effetti a catena per la pesca, l'assorbimento del biossido di carbonio da parte degli oceani e la vegetazione terrestre.
Anche qualora lo scioglimento delle calotte di ghiaccio venisse scongiurato, l'innalzamento del livello del mare provocato dalla sola espansione termica degli oceani è ormai inevitabile, avverte il rapporto. «Si tratta di una scoperta estremamente grave, da cui si evince chiaramente che con le nostre azioni [...] abbiamo già condannato il pianeta a subire l'innalzamento del livello del mare a causa della sola espansione termica», ha affermato il dottor Pachauri, aggiungendo che, se a questo fenomeno si somma lo scioglimento delle masse di ghiaccio, «si può avere un'immagine chiara del genere di problemi che saremo probabilmente chiamati ad affrontare».
Il rapporto prende in considerazione anche eventi estremi come la siccità e le tempeste, affermando che la frequenza degli «episodi di precipitazioni intense» è aumentata nella maggior parte delle regioni, così come si è estesa anche l'area colpita dalla siccità.
Il dottor Pachauri ha inoltre sottolineato che «gli effetti dei cambiamenti climatici non saranno avvertiti in maniera uniforme». In Africa, tra i 75 e i 250 milioni di persone potrebbero essere esposti a un aumento dello stress idrico, e in alcune aree le colture pluviali potrebbero ridursi del 50%.
La situazione appare cupa anche in Asia, dove la disponibilità di acqua dolce è destinata a diminuire, mentre le aree costiere densamente popolate saranno probabilmente più esposte al rischio di inondazione. Dal canto loro, i piccoli Stati insulari di tutto il mondo sono minacciati da inondazioni, mareggiate, erosione e altri pericoli costieri.
Tuttavia, il rapporto non contiene solo previsioni pessimistiche. Come ha osservato il dottor Pachauri, «fortunatamente l'umanità ha a disposizione diverse soluzioni», tra cui figurano politiche e strumenti che i governi possono attuare per creare incentivi di mitigazione e nuove tecnologie che attualmente sono già disponibili o che saranno probabilmente commercializzate nei prossimi decenni.
È particolarmente importante creare un efficace segnale del prezzo del carbonio. «Si tratta di una scoperta importante», ha dichiarato il dottor Pachauri. «Se vogliamo intervenire, dobbiamo ovviamente associare al carbonio un prezzo che ci permetta di orientarci verso un'economia a basso contenuto di carbonio».
Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon si è recentemente recato in Amazzonia e in Antartide per constatare di persona gli effetti del cambiamento climatico. Ha lodato il lavoro svolto dall'IPCC e ha definito l'ultimo rapporto «conciso e di facile comprensione».

Da Europa Cordis
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ricchezza del nostro mondo fatto di benessere ed accesso illimitato ai beni di consumo ha di fatto prodotto un clima illusorio da paese di bengodi.
La verità è che ciò che noi stiamo consumando avrà un suo ciclo che si concluderà con la sua fine.
Noi annaffiamo il nostro giardino ed alimentiamo lo sciaquone del WC con acqua potabile. Abbiamo un patrimonio di edilizia storica dove in ogni cortile vi era una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche da utilizzare per usi non potabili. Sono buone pratiche relative ad un razionale utilizzo dell'oro blu che adesso fanno capolino in regolamenti edilizi dei comuni più illuminati.
E' vero anche che dal punto di vista energetico il riutilizzo di acque meteoriche ha un costo energetico.
Vedo di spiegarmi meglio.
Se la mia cisterna si trova a quota zero mentre il mio sciaquone del bagno si trova al quinto piano dovrò mettere una pompa per alimentare un serbatoio nel sottotetto oppure un autoclave.
A questo dispendio energetico si può ovviare mediante delle piccole pompe alternative, poco più grandi di una stilografica, alimentate da un pannello fotovoltaico. Hanno portate molto ridotte ma prevalenze abbastanza rilevanti per l'uso richiesto.
Si possono apprezzare risparmi da un 30 ad un 50 % dell'oro blu utilizzando le acque meteoriche.
Risparmiare acqua ha un riflesso su una migliore utilizzazione dell'energia prodotta da fonte idroelettrica. Normalmente i bacini di carico delle centrali idreolettriche alimentano anche gli acquedotti.
Ciò sia direttamente, mediante derivazioni della rete di adduzione, sia indirettamente emungendo dalla falda idrica.
Se ho un aumento del consumo di acqua per usi civili (idropotabili e non) ecco che vado a sottrarre acqua per la produzione di energia elettrica.
Ma esiste un altro aspetto non secondario sull'utilizzo delle acque meteoriche. Durante le pioggie le portate vengono convogliate nelle città nelle fogne che male interagiscono con gli impianti di depurazione. Se una massa notevole di acqua piovana arrivasse in un impianto di depurazione la massa batterica responsabile dell'abbattimento dell'inquinante ne verrebbe compromessa. Dirò di più : sottrarre l'acqua piovana al fenomeno di percolazione in torrenti e canali deputati al loro smaltimento signica evitare l'instaurarsi di movimenti franosi.
Il movimento franoso è generalmente innestato da peggiormaneto delle caratteristiche meccaniche del terreno causa dall'aumento del contenuto di acqua.
Ecco perchè recuperare l'acqua piovana conviene a tutti.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Assolutamente d'accordo, Silvano.