Centinaia di medici di tutta italia hanno già risposto all'appello dei loro colleghi di Forlì. Il testo dell'appello vale la pena di leggerlo.
L'immissione continuata nell'ambiente di sostanze estratte in gran quantita' dai loro reservoirs naturali, come i metalli e l'amianto, alle quali non smettono di aggiungersi sostanze chimiche di sintesi, in grado di interferire con i delicati e complessi equilibri della biosfera, sui programmi genetici e sugli apparati metabolici, neuro-endocrini e immunologici degli organismi superiori; la messa a punto di tecnologie sempre più potenti e sofisticate, il cui impatto sugli ecosistemi e sul clima è difficilmente prevedibile e valutabile; l'intensificarsi di incidenti e catastrofi ecologiche e climatiche hanno indotto negli ultimi anni illustri ricercatori e uomini di scienza di tutto il mondo a formulare appelli veementi e sempre più preoccupati per l'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni di un modello di sviluppo non sostenibile.
In occasione di una audizione pubblica, tenutasi a Forlì il 24 Novembre 2005, sul tema dei rischi ambientali e sanitari degli impianti di incenerimento dei rifiuti, il prof. Tomatis, identificando nei bambini la popolazione più fragile e più a rischio, esordì dicendo "La futura generazione non ci perdonerà i danni che le stiamo arrecando"
A questo proposito e sulla scia di una letteratura scientifica imponente, che ha ormai ampiamente dimostrato come il cervello infantile e il sistema nervoso in via di sviluppo rappresentino veri e propri tessuti-bersaglio per centinaia di molecole tossiche, assume grande rilievo l'allarme lanciato lo scorso 7 novembre dalla prestigiosa rivista LANCET che - preannunciando l’imminente pubblicazione di un importante studio condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health - titolava on line: "La PANDEMIA SILENZIOSA"… Per denunciare l’incombente minaccia di un dramma socio-sanitario "globale", che si diffonde in modo subdolo e incontrollabile, perché gli effetti di un’esposizione cronica e collettiva sfuggono alle abituali modalità di indagine e di ricerca… e per notificare le prime, probabili cifre di una tragedia lungamente annunciata, eppure evitabile, secondo cui, nel mondo: " Un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali, che vanno dal deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all'autismo" (con costi enormi - sia detto per inciso - anche sul piano economico: si calcola che negli Stati Uniti d'America i costi per i danni neurologici da piombo nei bambini ammonterebbero a circa 43 miliardi di dollari e per quelli da mercurio a 8.7 miliardi).
E' una ben amara soddisfazione vedere che oggi alcune Università e riviste scientifiche tra le più prestigiose al mondo denunciano in modo chiaro e perentorio ciò che per anni, noi Medici per l' Ambiente, ci siamo sforzati di documentare, affermando con forza che troppo spesso la medicina occidentale ha privilegiato obiettivi e strategie di "lotta" contro malattie e sofferenze che sono il prodotto (assolutamente evitabile) di modelli di vita stressanti, consumistici, inquinanti… e che troppo spesso i nostri esperti – politici, economisti ed ecologisti – hanno parlato di sostenibilità, prevenzione, promozione della salute, per poi varare o legittimare normative e leggi - uniche al mondo – che non tengono in nessun conto la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini. Come quelle con cui si equiparano i rifiuti urbani a fonti rinnovabili di energia; si permette a chi incenerisce di accedere a cospicui finanziamenti pubblici (CIP 6, Certificati Verdi, proprio in questi giorni rinnovati!) che andrebbero riservati alle vere rinnovabili; si consente che materiali tossici e nocivi (Legge Delega n 152 03/04/2006) godano di tali finanziamenti…. per fare in modo che il loro "smaltimento", che prima rappresentava un costo per le aziende, si trasformi in ulteriore fonte di profitto, ma ad un prezzo inaccettabile per la salute collettiva e insostenibile per le generazioni future. Abbiamo imparato che non si può sperare di risolvere alcun problema - per quanto drammatico e tragico - se prima non lo si riconosce: abbiamo fatto un primo, importante passo, riconoscendo di essere giunti a un punto cruciale per la Vita stessa sul nostro pianeta. A questo punto nessuno ha il diritto di definirci "allarmisti": non possiamo più tacere mentre la stessa atmosfera del pianeta ha la febbre, gli squilibri climatici alterano gli ecosistemi e persino il mondo dei microbi e dei virus è in subbuglio. Basta con le indecisioni e i tentennamenti: non possiamo rischiare di essere complici, anche solo col nostro "torpore", di quella che potrebbe rivelarsi una catastrofe biologica di grandi dimensioni. Biologi, genetisti, (bio)chimici, microbiologi, oncologi, epidemiologi, immunologi, pediatri: è veramente venuto il momento per tutti i medici e gli uomini di scienza di assumersi le proprie responsabilità. anche per non rischiare di essere accusati, in futuro, di non aver fatto abbastanza per difendere la salute pubblica e gli equilibri stessi della biosfera, minacciati da una deriva ipertecnologica che stravolge la scienza in nome del profitto.
Questo appello si rivolge a tutti gli adulti, che hanno fatto - almeno fino ad ora - assai poco per riconoscere le proprie responsabilità e per contrastare la pericolosa deriva di una civiltà e di una scienza che potrebbero garantire benessere e sicurezza a tutti e che rischiano invece di minare la nostra esistenza.
Sottoscrivete questa lettera , diffondete queste conoscenze. Soltanto in questo modo possiamo sperare di "responsabilizzare" coloro che si sono assunti "l'onore e l'onere" di prendere le decisioni più importanti, in rappresentanza e a garanzia della collettività e che troppo spesso si rivelano inadeguati al compito che si sono assunti e più in generale tutti coloro che gestendo potere, ricchezza e informazione svolgono un ruolo cruciale in questo sistema… perché ricordino che le loro scelte influiranno sulla vita dei loro figli, che hanno il diritto di vivere in un mondo in cui siano garantiti quantomeno i diritti primari: accesso all'acqua (pubblica e pulita); cibo sano; aria respirabile e...cervelli in grado di funzionare !
Lavoriamo insieme: ricercatori, medici, genitori, studenti.. per promuovere una cultura della responsabilità; per chiedere alle autorità locali di tutelare il territorio e la salute dei cittadini, e al nostro Governo di abolire leggi vergognose che ci pongono fuori dalla stessa Comunità Europea.
Riscopriamo insieme il valore della partecipazione e della democrazia, dimostriamo nei fatti che vogliamo proteggere i nostri bambini, le città in cui viviamo, l'aria che respiriamo, scrolliamoci di dosso questo fatalismo, questo sentimento tragico di ineluttabilità delle cose, ricordando anche quanto il Prof. Tomatis un anno fa ci disse:" A Forlì ho visto la fiammella del cambiamento ed anche un grande incendio nasce da una scintilla". Non è troppo tardi: dobbiamo credere che ci siano molte persone con un pizzico di sana follia, perché - come diceva Albert Einstein: "Solo coloro che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, ci riescono"
G. Roberto Burgio (Professore Emerito Pediatria Pavia); Lorenzo Tomatis (Patologo Medico Presidente Comitato Scientifico ISDE Trieste); Ernesto Burgio (Pediatra ISDE Palermo); Gabriella Filippazzo (Epidemiologo ISDE Palermo); Valerio Gennaro (Epidemiologo ISDE Genova); Patrizia Gentilini (Oncoematologo ISDE Forlì); Marina Melandri (Medicina Generale ISDE Forlì); Ruggero Ridolfi (Oncologo ISDE Forlì); Roberto Romizi (Medico Medicina Generale Presidente ISDE Arezzo); Gianni Tamino (Biologo ISDE Padova); Giuseppe Timoncini (Pediatra ISDE Forlì)
QUI l'articolo
(L'immagine - Giovanni Segantini, Le cattive madri, 1894 )
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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
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