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sabato 2 febbraio 2013

Il 2013 dell'auto inizia anche peggio, -17,6%

Come non dare ragione all'UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, quando titola il suo comunicato stampa di ieri  "Il 2013 dell'auto inizia anche peggio "?


Infatti Gennaio chiude con il 18° calo a doppia cifra in due anni (2011-2013). Vedere a tal proposito il nostro grafico in fondo al post Le 113.525 unità immatricolate nel mese appena trascorso, infatti, indicano una flessione anche peggiore di quella del gennaio 2012 e pari al 17,6%, rispetto alle 137.745 dell’anno precedente, che a sua volta registrò – appunto - una flessione del 16,6%. Il calo rispetto al gennaio 2011 è quindi del 31,6%.
Gennaio vale storicamente il 10% dell’immatricolato dell’anno, "il consuntivo di questo mese proietterebbe a fine anno un risultato che non voglio nemmeno immaginare”, dice il Presidente dell'UNRAE e aggiunge "nessuno dei soggetti coinvolti in questa campagna elettorale abbia finora concretamente dato attenzione ad una filiera che dava lavoro a 1.200.000 persone, che contribuiva ad un gettito fiscale pari al 16,6% del totale e che valeva l’11,4% del PIL e come nessuno abbia dato rilievo alla crisi occupazionale della filiera automotive (circa 350 imprese chiuse nel 2012, con 10.000 nuovi disoccupati non coperti da supporti previdenziali)".
Dall’analisi della struttura del mercato emerge un andamento migliore della media nazionale per i segmenti delle city car e utilitarie che, complessivamente, raggiungono il 60% di quota sul totale, il miglior risultato di sempre, al di fuori del periodo incentivato 2009 e 2010. Tali segmenti beneficiano dell’effetto reddito in situazioni di difficoltà economiche e della presenza di modelli con motorizzazioni Gpl e metano che, nel mese, hanno ottenuto rispettivamente una quota del 9,8% e del 4,8%. Dall’analisi delle alimentazioni da segnalare anche la crescita del 132% delle ibride, grazie alla commercializzazione di importanti nuovi modelli, che raggiungono una quota quasi tripla dello 0,84%.

Sul fronte della tipologia di acquirente, si registrano tutte perdite a doppia cifra, in modo sostanziale per le società (-26,1%) ed il noleggio (-32,4%), questo ultimo per effetto di un assestamento stagionale. Di questa flessione ne risente particolarmente il Nord Est, area dove si concentrano ormai le immatricolazioni della maggior parte delle società di noleggio, che scende in gennaio del 23,7%, mentre le aree che avevano già subito lo scorso anno pesantissime flessioni (quali il Centro, il Sud e le Isole) contengono il calo e recuperano in rappresentatività sul totale.
In particolare, il Centro sembra stabilizzare il suo calo (-5,8% vs. Gen. 2012) per effetto della recente norma che prevede l’applicazione dell’IPT presso la provincia dove ha sede legale la Società. Ciò sta riportando al Centro, dalle provincie a statuto speciale, il flusso immatricolativo.

Il mercato dell’usato, infine, evidenzia una crescita del 6% con 370.141 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, rispetto ai 349.222 dello stesso periodo dello scorso anno, che a sua volta aveva registrato una flessione del 4,3%.


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I nostri grafici
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Le percentuali mese su mese anno nel confronto con l'anno precedente.




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1 commento:

stefano ha detto...

vendere quasi 1.4 milioni di auto su di una popolazione di 60 milioni a me sembra un ottimo risultato assoluto..sopratutto in tempi -infiniti- di crisi..
quella che non e' cambiata e' la mentalita'..e il risultato di vendita dell'elettrico e dell'ibrido conferma senza incertezze che la gente non compra piu' essenzialmente per mancanza di liquidi..il discorso ambiente-presa di coscienza del problema e' distante ancora anni luce..almeno da noi..
un saluto.