Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 22 maggio 2010

Il carbone, produzione, costi ed effetti sul clima - 2/2

Continuazione del post "Il carbone, produzione, costi ed effetti sul clima - 1"


Gli effetti sul clima


Nel 2008 il centro studi olandese Ce Delftha ha stimato che i costi esterni del carbone nel mondo ammonterebbero ad almeno 360 miliardi di euro, a confronto dei 300 miliardi di euro di carbone commerciato.

Ogni euro di carbone causerebbe un po' più di un euro di costi esterni, cioè di danni all'ambiente e alla salute. Il 99 per cento dei costi sarebbe dovuto ai gas di combustione. 

I costi esterni, in realtà, sono anche più alti perché lo studio non ha potuto tener conto di un decimo del carbone mondiale e di molti effetti ambientali e sociali difficili da quantificare.

Il danno maggiore del carbone è quello più difficile da quantificare: il suo effetto sul clima.

Tra tutti i combustibili fossili, causa le più alte emissioni di CO2 per unità di energia prodotta.

Oggi la concentrazione di CO2 nell'atmosfera è superiore del 40 per cento a quella di 200 anni fa ed è ai livelli più alti degli ultimi 700mila anni. 

L'aumento è dovuto all’uso dei combustibili che contengono carbonio: i fossili (carbone, petrolio, gas) e le biomasse delle foreste bruciate e non rinnovate. 

Secondo la maggior parte dei climatologi, le combustioni sono la principale causa dell'attuale aumento della temperatura e dell'aumento ancora più rapido previsto per i prossimi anni. 

Nicholas Stern, ex capo economista della Banca mondiale, è stato uno dei più autorevoli esperti che hanno provato a quantificare i costi ambientali dei cambiamenti climatici.

Secondo il suo rapporto del 2006, l'attuale ritmo di crescita delle emissioni di CO2 e di altri gas serra potrebbe modificare a tal punto il clima da far perdere il 10-20 per cento del prodotto economico mondiale annuo in pochi decenni, mentre basterebbe investire l’1-2 per cento di questo prodotto ogni anno per evitarlo. 

La parola chiave è “decarbonizzazione” dell'economia, cioè ridurre l’uso dei combustibili che rilasciano carbonio nell'atmosfera. 

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1 commento:

mauriziodaniello ha detto...

Sarebbe interessante se qualcuno quantificasse che danno economico (costi ambientali dei cambiamenti climatici) è stato fatto dal 1900 al "2000".
Questo perchè le "piogge acide" e "tumori" e altre mille cosettine che porta l'inquinamento oltre il riscaldamento globale è nato agli inizi del 1800 circa.

Ciao