Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


domenica 9 dicembre 2007

Ricarica rapida o lenta?

I tempi di ricarica delle batterie, non disgiunto dal peso degli accumulatori stessi, ha rappresentato per decenni un ostacolo alla introduzione massiccia dei veicoli elettrici nelle nostre strade. Oggi possiamo dire che le varie tecnologie applicate al litio rendono possibile l'utilizzo del veicolo elettrico in tutti i settori trasportistici. Il peso delle batterie a tecnologia litio polimeri permette di avere a bordo solo un sesto del peso rispetto a ciò che era necessario avere con le batterie al piombo. E' possibile coprire facilmente percorrenze che vanno dai 150 ai 200 km per i bus urbani e dai 200/330 km per le auto. La vita delle batterie si suppone che sia pari a quella delle strutture meccaniche. Neppure i tempi di ricarica rappresentano più un problema poiché la ricarica notturna 'normale' riesce a coprire le normali esigenze quotidiane per il 95% di un automobilista europeo (solo il 10% percorre più di 100 km al giorno), in più potrebbero accettare ricariche complete di solo un'ora. Altra nuova applicazione sulle batterie al litio di recente introduzione è quella delle nanotecnologie. Un paio di produttori cercheranno di accaparrarsi il nuovo interessante mercato. Attualmente le nano-litio-batterie riescono ad avere un terzo del peso rispetto al piombo e il doppio rispetto al litiopolimeri, ma hanno due vantaggi: i tempi di ricarica rapidi (dieci minuti alll'80/90%) e l'aspettativa di vita estremamente più lunga. Naturalmente, per poter ricaricare le nano-batterie, avremo bisogno di impiegare più potenza a monte da cui viene logico pensare che si possa ricaricare le batterie 'a casa' durante la notte per far ricorso alla ricarica rapida presso 'distributori autostradali'. Possibile e facile. Qui sotto il link di un articolo che tratta appunto i tempi di ricarica e la potenza da impiagare negli impianti adatti.

Rapid charging of plug-in electric vehicles

Altro recente articolo sul blog:

Suv elettrico: con un dollaro fa 70 chilometri, si ricarica in dieci minuti

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=0tWlP0knKQU&feature=related

Gentile mondo elettrico questo video è per far capire le potenzialità del sole agli scettici, o a quelli che ritengono difficile o impossibile l'elettrificazione dei mezzi.
Volevo chiedere:
Ma perchè l'euro 0?
il discorso inquinamento è evidente, il numero è altrettanto evidente, ma quello che non capisco, è quali difficolta ci sono (meccanicamente ) nel convertire ad esempio una A3, golf , mini o astra?
Esistono degli sterzi servoassistiti con motore elettrico, che ovviamente si rifà sulla batteria! c'è già un embrione di elettrificazione!
Quali ostacoli ci sono?
Il peso non credo, i motori meno che mai,
Le batterie? una di "servizio" e una per trazione.
allora che cosa impedisce un retrofit di macchine più recenti e/o "robuste"
grazie

Beppino

Anonimo ha detto...

Mondo elettrico, sono sempre beppino,
mi devo sfogare!
Ho visto da poco Nuvolari programma su sky,
mi stavo mettendo a pingere già 2 gg fà quando hanno fatto la prova del vectrix,
sminuito dei punti forte, e esagerati i punti deboli(batterie per prime), ma oggi ho veramente visto il grande complotto che si nasconde dietro all'oro nero.
Non sò e non voglio fare nomi,
ma quando a "arena" (programma) il conduttore ha posto ad alcuni ingegneri domande sulle ceramiche, composti in carbonio, ferrari, tutto bene, ma quando ha pronunciato H , aahhhh dio ci salvi,
col litio poi si sono venuti dei sintomi d'allergia con convulsioni.
IL conduttore li spingeva in un vicolo cieco con l'elettrico, ma da brave persone dotte e corrotte sono riusciti a svignarsela con belle parole.
Per loro il futuro è sempre alberi a camme, pistoni, e scoppi vari, al massimo un wankel che và ad idrogeno, ma già a questo si mettono a sorridere!!

Massimo J. De Carlo ha detto...

Anonimo,
è questione di priorità non di impossibilità nella trasformazione di una macchina recente All'inizio dell'anno prossimo saranno rottamate, sacrificate, decine di migliaia di auto che hanno la sola 'colpa' di avere un motore a scoppio. Possono essere salvate e rese utilizzabili con il retrofit elettrico. E' chiaro che anche tutte le altre vetture più nuove posono facilmente essere modificate.
Beppino,
questi costruttori tengono i denti stretti per non perdere il pezzetto di carne che hanno in bocca. Ma prima o poi dovranno confrontarsi con la realtà: il loro pezzettino di carne si sta imputridendo. Coloro che prima passano alla realizzazione di veicoli elettrici, più avranno speranza di salvare la propria fabbrichetta.

Anonimo ha detto...

Resta il fatto che tutti coloro che non dispongono di un garage privato dotato di presa elettrica, si guarderebbero bene dall'acquistare un veicolo che necessiti di un tempo maggiore di 10-15 minuti per ricaricarsi...
E le nostre città sono piene di auto che sostano perennemente per strada.
Altra curiosità: come si comportano queste batterie col freddo? In altre parole, se queste auto dovessero rimanere ferme per 4-5 giorni o più a temperature vicine o sotto lo 0°C, resterebbero cariche oppure si scaricherebbero del tutto?
Grazie