L'appello viene dall'Arpat con un articolo pubblicato il 26 Dicembre da La Repubblica.
Toscana assediata dallo smog, Arpat: "Mai così alto, i sindaci facciano qualcosa". La legge regionale azzera a fine anno i valori e ricomincia il conteggio dei 15 giorni di superamento della soglia per far scattare i blocchi al traffico. Sargentini: "A cosa serve il monitoraggio se non seguono i provvedimenti?"
"Contro lo smog i Comuni devono muoversi e attuare misure per limitare il traffico" dice la direttrice di Arpat, l'agenzia regionale per l'ambiente in Toscana, Maria Sargentini. Convinta che non abbia senso azzerare le misure del Pm10, le polveri sottili a fine anno per poi ricominciare il conteggio, come prescrive la legge regionale (servono quindici giorni di sforamento per far scattare le misure di blocco del traffico). "A che serve fare il monitoraggio dell'aria se poi non si prendono provvedimenti?" chiede Sargentini. Ha inviato una lettera ai sindaci: "Sta a loro decidere, ma qualcosa dovranno fare anche se capisco che bloccare un giorno il traffico non sia un toccasana".
Intanto i cambiamenti climatici stanno avendo un impatto sull'economia, per esempio nelle stazioni sciistiche. Due campi scuola, una pista raggiungibile con la telecabina di Monte Gomito, la seggiovia al Passo di Annibale in Val di Luce. Per adesso è tutta qui la via lattea aperta all'Abetone, dove gli alberghi non stanno facendo gli affari sperati e gli operatori turistici festeggiano uno dei Natali più difficili della loro vita. «Per ora non si prevedono nevicate», dice sconsolato il sindaco Giampiero Danti. «Almeno fino al 2 o 3 di gennaio la situazione non cambierà e la notte di Capodanno il pienone tanto atteso non ci sarà». L'economia qui è legata alla natura e quando manca la materia prima è dura inventarsi alternative. Danti non è il tipo che si scoraggia però: «Sono da quarant'anni nel settore e ho già vissuto annate storte, ricordo che nell'inverno 1989-‘90 non si vide un fiocco di neve fino a marzo».
I posti di lavoro a rischio sono almeno 700 secondo Andrea Formento, coordinatore di Federfuni, direttore di Val di Luce Spa e amministratore di Slittovia Abetone. «Tra dipendenti degli alberghi, stagionali occupati negli impianti e maestri di sci settecento i posti a rischio".
Toscana assediata dallo smog, Arpat: "Mai così alto, i sindaci facciano qualcosa". La legge regionale azzera a fine anno i valori e ricomincia il conteggio dei 15 giorni di superamento della soglia per far scattare i blocchi al traffico. Sargentini: "A cosa serve il monitoraggio se non seguono i provvedimenti?"
"Contro lo smog i Comuni devono muoversi e attuare misure per limitare il traffico" dice la direttrice di Arpat, l'agenzia regionale per l'ambiente in Toscana, Maria Sargentini. Convinta che non abbia senso azzerare le misure del Pm10, le polveri sottili a fine anno per poi ricominciare il conteggio, come prescrive la legge regionale (servono quindici giorni di sforamento per far scattare le misure di blocco del traffico). "A che serve fare il monitoraggio dell'aria se poi non si prendono provvedimenti?" chiede Sargentini. Ha inviato una lettera ai sindaci: "Sta a loro decidere, ma qualcosa dovranno fare anche se capisco che bloccare un giorno il traffico non sia un toccasana".
Intanto i cambiamenti climatici stanno avendo un impatto sull'economia, per esempio nelle stazioni sciistiche. Due campi scuola, una pista raggiungibile con la telecabina di Monte Gomito, la seggiovia al Passo di Annibale in Val di Luce. Per adesso è tutta qui la via lattea aperta all'Abetone, dove gli alberghi non stanno facendo gli affari sperati e gli operatori turistici festeggiano uno dei Natali più difficili della loro vita. «Per ora non si prevedono nevicate», dice sconsolato il sindaco Giampiero Danti. «Almeno fino al 2 o 3 di gennaio la situazione non cambierà e la notte di Capodanno il pienone tanto atteso non ci sarà». L'economia qui è legata alla natura e quando manca la materia prima è dura inventarsi alternative. Danti non è il tipo che si scoraggia però: «Sono da quarant'anni nel settore e ho già vissuto annate storte, ricordo che nell'inverno 1989-‘90 non si vide un fiocco di neve fino a marzo».
I posti di lavoro a rischio sono almeno 700 secondo Andrea Formento, coordinatore di Federfuni, direttore di Val di Luce Spa e amministratore di Slittovia Abetone. «Tra dipendenti degli alberghi, stagionali occupati negli impianti e maestri di sci settecento i posti a rischio".
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