Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 29 dicembre 2015

Misure antismog e limiti non adeguati

Sono due gli articoli che troviamo interessanti, in questi ultimi giorni, che hanno come argomento l'inquinamento. Il primo pubblicato sul sito Ansa mette in luce un aspetto allarmante rilevato da un esperto del Cnr secondo cui le "misure antismog non sono adeguate" e manca un progetto di governance per l'organizzazione urbana considerando le misura prese in alcune città quali le targhe alterne, il blocco del traffico ed i mezzi pubblici gratis come una non soluzione.
Il direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr, Nicola Pirrone, critica i provvedimenti dei sindaci delle città soffocate dall'inquinamento atmosferico ritenendo che, invece, bisogna "ripensare le città" in modo globale, "con un progetto di interventi strutturali", che prevedano "la decarbonizzazione dell'economia"
"Il problema è complesso - spiega Pirrone - e occorrono anni per risolverlo. Bisogna ripensare la riorganizzazione urbana, come concepiamo le città, i trasporti, le attività commerciali".
Al centro del problema delle polveri sottili ci sono prevalentemente "la mobilità e riscaldamento/condizionamento, bisogna incidere su questi due settori", bisogna "incentivare le auto elettriche" ed è necessario "ridurre gli impianti a combustibili fossili lasciando spazio alle fonti rinnovabili, solare in particolare".
Poi per ridimensionare il traffico nei centri cittadini bisogna aumentare "linee metro e autobus elettrici" e servono "più zone a traffico limitato". Per la distribuzione delle merci si dovrebbero creare degli "hub, come a Padova, da cui far partire veicoli elettrici" per raggiungere il cuore delle città. Quanto al riscaldamento, "c'è stata un'impennata del 30% della biomassa senza un controllo"
Insomma manca politica e i politici che prendano in mano il problema.

Il secondo articolo è pubblicato da Il Fatto Quotidiano e, per certi versi, anche più allarmante (per chi non conosce l'argomento), Smog e rischi per la salute: nemmeno rispettando i limiti saremmo al sicuro, a cura di Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo, membro di Isde e Medicina Democratica. Anche qui si ribadisce lo stesso concetto di inadeguatezza delle misure prese in alcune città per affrontare la questione, "ma da un punto di vista strettamente medico vorrei ricordare che anche il rispetto dei limiti di legge non tutela in modo adeguato la salute perché purtroppo per le polveri sottili, come per altri inquinanti, non esistono livelli al di sotto dei quali non si verifichino rischi per la salute, specie per bambini, organismi in accrescimento ed ovviamente per persone anziane o debilitate."
"Gli studi scientifici ci dimostrano infatti che – al di là degli eventi immediati- l’esposizione a lungo termine alle polveri sottili comporta per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM2.5 un incremento del 6% del rischio di morte per tutte le cause e del 12% per le malattie cardiovascolari; addirittura nelle donne in età post-menopausale – escludendo quelle con precedenti patologie cardio/cerebrovascolari e le fumatrici – l’incremento di rischio si dimostra ben più elevato: per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM2.5 si ha un aumento della mortalità per eventi cardiovascolari del 76%."... leggere l'articolo completo qui.





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