Lo sapevamo da sempre. Tutto ciò che viene prodotto e raccolto nei campi lo si deve al petrolio e all'elettricità. La distribuzione del prodotto avviene grazie ai carburanti utilizzati nei mezzi di trasporto, derivati del petrolio. La Coldiretti ce lo spiega sufficiente bene.
Con un rincaro del 26,2 per cento a luglio è una stangata da record per i costi dell'energia elettrica a carico delle imprese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat su ordini e fatturato a luglio, dalla quale si evidenzia che è la bolletta energetica a provocare il rincaro dei costi delle imprese agricole del 3,1 per cento secondo l’Ismea. La corsa dei costi a carico delle imprese spinta da energia e carburanti mette a rischio la competitività del sistema produttivo costretto a fare i conti con il forte calo dei consumi sul mercato nazionale. Gli aumenti più evidenti nelle spese aziendali riguardano infatti prodotti energetici, balzati alle stelle (+9,5 per cento) soprattutto a causa dell'energia elettrica, che oggi costa alle imprese il 26,2 per cento rispetto a dodici mesi prima mentre i carburanti, rincarano del 5,5 per cento. Boom dei prezzi pure per i concimi, le cui quotazioni sono più alte del 5 per cento nel confronto con il luglio 2011 ed i mangimi, con un +3,7 per cento generale. Non fanno eccezione le sementi, dove si spende il 2,5 per cento in più.
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