Pubblichiamo volentieri un commento del nostro Silvano Rubor scaturito a seguito della lettura di un libro sugli orrori quotidiani dell'allevamento intensivo e il conseguente appello dell'autore Jonathan Safran Foer per un più etico vegetarianismo.
E' un articolo che fa riflettere.
E da soppesare sul nostro modo di vivere.
Ho appena concluso la lettura di un libro.
Il titolo è " Se niente importa: perchè magiamo gli animali?"
Casa editrice : Guanda.
Da quanto appreso è che se vogliamo preservare l'ambiente in cui viviamo, dobbiamo orientarci verso una alimentazione sempre più vegetariana.
Posso schematizzare le due tipologie, basandomi sulla catena alimentare.
a) Regime alimentare carnivoro :
Dalla Fonte Primaria (Vegetale) si passa alla Fonte Secondaria (Animale), per giungere
alla Alimentazione Umana
Passando dalla fonte primaria all'alimentazione umana, a parità di proteine vegetali alla fonte, si ha un rendimento di trasformazione pari a circa il 40 %.
Si perdono lungo la trasformazione circa il 60 % del potenziale raccolto in forma vegetale.
b) Regime alimentare vegetale
Dalla Fonte Primaria (Vegetale) direttamente all'Alimentazione Umana.
Si vede benissimo che si tratta di un filiera più corta.
Se vogliamo, paragonando i rendimenti, è la differenza che esiste tra guidare una auto ad idrogeno ed una elettrica.
In fatto di impatto ambientale un regime alimentare vegetariano è più tollerato per uno sviluppo sostenibile.
Un allevamento di maiali ha un impatto ambientale pesantissimo.
Basti pensare ai liquami prodotti dalle deiezioni che contribuiscono notevolmente all'inquinamento da nitrati delle falde acquifere.
Ma non solo.
I bravi nitrati sono i responsabili dello sbriciolamento del nostro patrimonio architettonico.
Infatti i nitrati penetrano nelle masse murarie risalendo per parecchi metri reagendo con il carbonato di calcio delle malte con cui vengono uniti i mattoni, con le pietre, producendo il nitrato di calcio.
Essendo il nitrato di calcio fortemente espansivo, si produce il fenomeno del distacco di parti di dimensioni anche notevoli dell'opera architettonica interessata.
Quindi mangiando meno bistecche risparmieremo sulle spese di manutenzione del Duomo di Firenze.
Volete un'altra motivazione per diventare vegetariani ?
Visitate un allevamento : guardate come vivono gli animali.
Visitate un mattatoio : guardate come muoiono gli animali.
Prima di metterci al volante di una auto elettrica, dovremmo diventare tutti vegetariani.
Non dall'oggi al domani.
Con gradualità.
I prodotti per sostituire la carne a parità di potere nutrizionale ci sono.
Sono graditissime osservazioni e critiche.
Alcuni post precedenti a cura dell'Ing. Silvano Robur:
- Mitsubishi i-MiEV. Dettagli tecnici e prove su strada
- Economia ed efficienza energetica
- La propulsione elettrica nei sommergibili - 2/2
- La propulsione elettrica nei sommergibili - 1/2
- Retrofit: il ricorso alla UE
- Il risparmio energetico nell’edilizia
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9 commenti:
Si può anche cambiare dall'oggi al domani. Non facciamoci frenare dalla cultura e dalla paura dei giudizi degli altri.
Comunque è già un buon inizio essersi resi conto di questi dati, l'importante è adesso diffonderli, senza ovviamente obbligare nessuno, ma solo per dare alle persone le informazioni per poter scegliere :)
Ciao Massimo: complimenti per il blog molto intelligente, ma complimenti anche agli altri amici, che vedo ben coinvolti.
L'ho scoperto un'ora fa ed ho deciso di lasciarti un commento, che in realta' vorrebbe essere a largo spettro.
Che il petrolio sia in fase calante e' fuori discussione. Che questa risorsa porti a sconvolgimenti economici e' anche certo (come lettura suggerisco: Rifkin, "Economia all'idrogeno").
E' fisica che il motore a combustione interna abbia un'efficienza scarsa rispetto al motore elettrico, ma, a mio parere, non vengono menzionate tutta una serie di considerazioni indirette.
In questo vorrei collegarmi all'argomento dell'alimentazione animale/vegetale (ancora suggerisco: Rifkin, "Ecocidio", ma anche un bel documentario su Arcoiris.tv "A tutto cibo").
Qualche tempo fa il grande Paul McCartney ha dichiarato la sua posizione a favore dei vegetariani, poiche' "una mucca inquina piu' di un SUV".
Con tutto il rispetto che ho per Paul, ha detto na gran fregnaccia, perche' NON mette in conto che una mucca fa parte di un ecosistema SOSTENIBILE, mentre un SUV no. Una mucca nasce per conto proprio e, alla sua morte, tutto e' riciclabile al 100%. Il SUV viene prodotto da industrie, che si avvalgono di altre industrie (quindi costi ed inquinamenti enormi), infine, quando viene dismesso, NON viene riciclato, perche' troppo costoso.
I vecchi ciclomotori montavano un motore a due tempi: inquinante, ma semplice/economico da costruire (e da manutenere).
Un'auto elettrica non e' affatto semplice da creare e richiede alle spalle una selva di industrie che producono le materie prime.
Di nuovo, un motore a due tempi e' praticamente un blocco di metallo: lo ricicli forse al 100% fondendolo.
Un motore elettrico, le batterie e, MOLTO peggio, l'elettronica alle spalle, sono tra le cose piu' difficili in assoluto da smaltire/riciclare.
Se il vecchio motorino non funzionava, ti bastava andare all'officina all'angolo perche' te lo girasse come nuovo. Se una Prius si rompe, in pratica non si aggiusta, ma si "cambia una scheda": quindi oltre ai costi ed all'inquinamento indotto, entra pure in gioco il fatto che l'amico meccanico dell'officina non ha piu' lavoro.
Con cio' non voglio demolire l'auto elettrica, ne' tantomeno trascurare l'inquinamento del due tempi, ma...siamo sicuri che sia davvero una scelta opportuna?
Poco tempo fa, gli stessi produttori giapponesi di auto, hanno dichiarato che l'ipotesi dell'auto elettrica (a batterie) non poteva essere la soluzione, perche' non c'era assolutamente litio, nemmeno per la produzione locale. Per di piu' pare che il piu' rilevante giacimento di litio sia in Bolivia...quindi mi aspetterei che tosto o tardi qualcuno organizzi un golpe per papparsi quel materiale a basso costo.
Cioe', stiamo sempre attorno ad un qualcosa che e' di POCHI, quindi e' e sara' sempre oggetto di contesa e di una fine.
Da questo punto di vista, mi sento di sostenere DECISAMENTE l'idrogeno, perche' NON E' DI NESSUNO, ovvero e' patrimonio di TUTTI.
Tutto questo non e' una mia visione, ma una semplice osservazione fisica: l'entropia dell'universo aumenta sempre e comunque. Il "mettere ordine", ovvero fermare l'entropia, ha -paradossalmente- l'effetto di farla aumentare ancor di piu'.
(sono costretto a spezzare il testo in due post)
Si puo' vederla, come dicevo, anche per la questione alimentare...perche' demonizzare l'alimentazione animale visto che l'uomo e' riuscito ad evolversi fino a diventare onnivoro?...
La questione va vista sul piano economico, ovvero sulla super-produzione (inutile) di cibo, che alla fine sta in mano a quattro gatti che comandano il mondo.
E' facile rendersi conto che scegliere il vegetale (e rifiutare l'animale) favoirsce le multinazionali che creano/gestiscono sementi (specie OGM) e che, alla fine, porterebbe i contadini ad optare per coltivazioni, invece che allevamenti. Che male hanno fatto mucche e galline per essere trattate come oggetti?
La crisi energetica (perche' cibo o motori, sempre energia e') deriva dal fatto che ci siamo abituati ad ABUSARNE. L'uomo e' andato avanti per decine di migliaia di anni tranquillo, mentre adesso sembra che non possa vivere senza auto, cellulare, condizionatore, ecc. Questo sta portando al collasso il sistema, non il fatto di preferire la soia alla bistecca.
Dire che le auto potrebbero andare a batteria, ad idrogeno o altro, sembra un po' come dire: mi impicco o mi sparo?
Direi che il primo messaggio che dovrebbe arrivare alla gente e': perche' ognuno di noi DEVE avere una/due auto e non usa i mezzi pubblici (drasticamente piu' efficienti)?
Perche' questo urta gli interessi di gente importante e comunque il nostro egoismo (non a caso fomentato dall'avversione per il "comunismo") ci fa preferire un oggetto di proprieta', anche a costo di far pagare ben salato il prezzo ai nostri figli/nipoti.
A questo livello, la domanda "e' meglio il tram o il filobus" che mi ha condotto qui, diverrebbe completamente marginale.
Con questo chiudo, ma preciso che non voglio criticare il contenuto degli articoli, che sono tecnicamente molto buoni. Solo mi piacerebbe che, come fa il buon Silvano, venissero considerati tutti gli aspetti.
Ciao a tutti e grazie.
Quoto questo:
"una mucca fa parte di un ecosistema SOSTENIBILE, mentre un SUV no"
-
Per quel che riguarda invece il motore endotermico vale lo stesso discorso: petrolio (e derivati) prima o poi finiscono quindi i motori endotermici fanno parte di un sistema non sostenibile.
Mario Vernari : un grazie !
Il tuo intervento ha sollevato tante domande a quanto ho scritto. A cui non esiste una univoca risposta.
Nel frattempo mi sono letto un altro libro : Canale Mussolini.
Premetto : non è un canale televisivo per nostalgici.
Ma spiega come vivevano le famiglie dei mezzadri nelle bonifiche pontine negli anni 30.
All'epoca, a parte l'assunzione di formaggi e uova, eravamo praticamente tutti vegetariani.
Ad essere portati al vegetarismo era la miseria.
Adesso dirò qualcosa di brutale : se non vogliamo tornare al regime alimentare vegetariano con la miseria della recessione economica, dovremmo arrivarci con la ragione.
Perchè essere vegetariani significa avere una minore massa corporea, una minore pressione arteriosa, meno colesterolo, tanta salute, minore costi sanitari, minori costi sociali.
Non secondario è l'etica verso i nostri fratelli minori animali : dalle mie parti esistono persone che tengono le galline solo per le uova.
E le tengono in vita per tutta il loro ciclo naturale.
Mia nonna aveva due galline : si chiamavano la Cerusina e la Pintiricchiata.
Le chiamava per nome.
A giorni alterni facevano l'uovo.
E quando sono morte, di morte naturale, non se l'è sentita di mangiarle.
Le ha sepolte.
Nell'orto.
Dietro il canneto.
Concludo : Marco Vernari, grazie !
Mi hai messo degli altri dubbi.
Metto giù un po' di affermazioni (per me ragionevoli ma poco documentate per adesso, le renderò tali se il post prenderà forma) nel tentativo di mettere un po' di pepe alla discussione:
1) Prima di tutto mi sentirei di rassicurare tutti circa la tenuta delle fondazioni del nostro Duomo, a Firenze... L'affermazione fatta da Robur sull'azione dei nitrati sul Duomo di Firenze (che era un esempio, ovviamente, fra i tanti che si potevano fare in Italia), pur vera in assoluto, nella pratica (ossia quantitativamente) dipende da quanto gli allevamenti nei dintorni di una città possano determinare la concentrazione di tali sostanze nella falda, dipende da come è fatta la falda, dal materiale specifico e spessore fra la falda e le fondazioni, ecc. ecc. Insomma, dal mio punto di vista manterrei l'attenzione sull'erosione delle facciate degli edifici storici e dei monumenti a causa dell'inquinamento atmosferico e dalle pesanti vibrazioni causati localmente da chi sappiamo e che comporta di sicuro e da decenni oneri notevoli di manutenzione. Volendosi preoccupare dei nitrati,facciamolo in relazione all'inquinamento di fiumi, laghi e mari, che è alto.
2) L'allevamento di animali finalizzato al consumo alimentare (e tutto ciò che gli ruota attorno) è peggiore della passione degli automobilisti per i SUV. Per convincersene, basta impiegare 10 minuti del proprio tempo e compilare uno dei tanti "carbon footprint calculator" che ci sono in rete. Pur prendendoli con un minimo di buonsenso, vedrete che, riguardo a quanto ognuno di noi incide in termini di Tonnellate di CO2 immessa in atmosfera per l'alimentazione, pur selezionando le opzioni più sostenibili (tipo: "scelgo solo prodotti locali" oppure "mangio più carne bianca e pesce" o anche "mangio solo prodotti di stagione") è difficile scendere sotto le 3 tonn/anno/persona. La ragione di ciò è la quantificazione più precisa di "tutto ciò che gli sta attorno".
Anzitutto si parte dal pessimo rendimento energetico del metabolismo dei mammiferi che abbiamo "scelto" di allevare: ma li ha "fatti" così la natura, non è che abbiamo grande margine di manovra se vogliamo mangiare quei mammiferi lì...
Ci concentriamo quindi velocemente sull'energia consumata per la coltivazione dei mangimi vegetali che servono alla loro alimentazione (preparazione del terreno, produzione e spargitura dei fertilizzanti chimici e naturali, irrigazione, raccolta, a volte essiccazione artificiale e trattamenti vari) più l'energia consumata per i trasporti fra chi produce animali da latte e chi li cresce e poi verso i macelli e infine l'energia consumata - nel settore terziario - da chi distribuisce e vende il semilavorato e il finito (altri trasporti, catena del freddo, ecc.).
Se non si è ancora convinti, basta ricordarsi che, se il SUV è un bene voluttuario, quando si parla di alimentazione si entra nel territorio dei bisogni primari, dove le abitudini di un popolo sono scolpite nella propria cultura quasi come nella roccia. In Italia, con la inestimabile risorsa della tradizione alimentare e culinaria che abbiamo, la faccenda è ulteriormente complicata: se potrebbe essere abbastanza facile convincere un rapper americano a comprarsi l'Hummer elettrico e mangiare hamburger alla soia quanto sarà difficile convincere un italiano a scegliere un prosciutto anziché un altro perché ha un carbon footprint più basso o a rinunciarci proprio?
3) Anche se obbligassimo o incentivassimo gli allevatori e la distribuzione a prendere tutte le precauzioni affinché l'attività della produzione animale divenga più sostenibile (es, una certificazione della filiera intera che limiti i kgCO2 per kg di prodotto finito, oppure a impedire che il letame vada a inquinare la falda, ecc.), rimane il problema della enorme quantità di metano che viene rilasciato in atmosfera dai processi di digestione del letame da parte dei batteri anaerobici. Rammento che il metano è un gas serra 20 (venti) volte più potente della CO2.
4) Non mettiamoci in mente (e Robur non lo fa) che l'alimentazione umana solo vegetale sia ad impatto zero, o trascurabile, per gli aspetti energetici. Un solo esempio: la maggior parte dei vegetali che mangiamo sono prodotti in serre riscaldate e con uso intenso di fertilizzanti e pesticidi, tutti elementi ad alto consumo energetico. Non è facile uscire da questo meccanismo: abolire la coltivazione in serra con fertilizzanti chimici e pesticidi passando solo a prodotti di stagione significa passare da una produzione energivora ad una divoratrice di territorio e in Italia, con la densità abitativa che abbiamo, è molto complicato permetterselo.
5) Cerchiamo di evitare di introdurre nella discussione il canto delle sirene della produzione di sussistenza (mi allevo le galline e la capra, mi faccio l'orto) o anche della produzione autarchica (compro solo alimenti prodotti a meno di 5km da casa) perché, pur essendo rispettabilissime scelte personali, non possono incidere sulle scelte della maggioranza, che è l'unica cosa che conta per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità per il Pianeta. I nostri padri, nonni o bisnonni hanno finito di traversare gli oceani una manciata di lustri fa pur di sfuggire da quelle condizioni di privazioni, miserie e ignoranza.
6) [questo è il tema che mi trova più impreparato] Se è vero che le proteine di alcuni vegetali (i legumi, sostanzialmente) possono avere un ruolo sussidiario a quelle di fonte animale, quello che si legge dai nutrizionisti [ma devo/voglio approfondire] è che abbiamo stretto bisogno anche degli amminoacidi contenuti solo nelle proteine animali. Questa si prefigura come una "non scelta": ne abbiamo bisogno, punto, l'alternativa è la malnutrizione e quindi, molto prima dell'atteso, la morte. Contrariamente a quanto di solito si crede, letteralmente siamo quello che mangiamo, ossia l'attività principe del metabolismo degli animali è quella biochimica di estrazione da quanto ingeriamo come alimentazione dei mattoncini di base alla sintesi di altri mattoni per ricostruire le cellule di cui siamo fatti; il calore era un prodotto di scarto che è stato - nell'evoluzione - riutilizzato per migliorare l'efficienza del metabolismo stesso.
7) La FAO ci dice che, noi occidentali, dovremmo vincere il pregiudizio dell'alimentazione da insetti (che si può anche leggere che le proteine animali che ci servono le potremmo assumere con degli integratori durante una dieta vegetariana). L'allevamento di insetti è sicuramente più efficiente di quello di bovini, suini e ovini ma anche di più di quella avicola [mi manca di sapere/capire quanto].
Ciao Defcon1970.
Se scegli di paragonare l'incidenza dell'inquinamento degli allevamenti animali con i SUV, devi farlo per bene: gli "allevamenti animali" sono "fabbriche di produzione del cibo" e questo va comparato con le "fabbriche di produzione di autoveicoli". Ti sfido a dimostrare che, preso un suino/bovino, crescita+ indotto+smaltimento resti inquini di piu' che costruzione/gestione fabbrica+uso veicolo+smaltimento. L'uomo ha usato il cavallo per millenni e non ha mai creato casini, poi in 100 anni con l'auto ha inquinato come non mai (e quanto ci vorra' per "ripulire"?)
Non ha alcun senso dire che la macchina animale ha una scarsa efficienza. Io invece sono del parere opposto: se sulla terra si sono formate ed evolute le specie viventi, e' proprio perche' sono "macchine" eccezionali. Non esiste macchina che sia in grado di adattarsi, di evolversi, di rigenerarsi e riciclarsi al 100%: io credo che questo sia oltre ogni dispositivo meccanico/elettronico che venga in mente.
In realta' non e' indispensabile l'alimentazione animale, si potrebbe vivere in modo sano solo con i vegetali, ma...io insisto sul fatto che queste scelte sono manovrate da chi ha in mano le redini dell'alimentazione, animale o vegetale che sia. Chi adesso si scaglia contro l'alimentazione animale (e sono in crescita vertiginosa) sta facendo ESATTAMENTE il gioco di multinaz come Monsanto, che ha tutti gli interessi nel gestire la cosa. Lo sbaglio non sta nel demonizzare questo o quello, ma nell'accettare che vi sia la gestione intensiva/di massa...(questo vale anche per le auto).
Ciao e grazie
@ Mario Vernari
Veramente di allevamento animale vs SUV ne hai parlato tu per primo, citando il mitico Paul. Comunque, sfida accettata, era il senso del mio intervento.
Gli esseri viventi si sono evoluti seguendo le regole dell'adattamento, che raramente prevedono la massima efficienza in termini energetici. La sfida per una specie nell'adattamento è crescere numericamente fino all'equilibrio sul consumo di risorse, che poi è la definizione di sostenibilità. E' un dato di fatto che la digestione nei bovini sia energeticamente e chimicamente poco efficiente perché è complicato estrarre energia e sostanze dai vegetali di cui si alimentano, infatti mangiano per 2/3 del tempo della loro esistenza! Tutto ciò a meno che ci si voglia appellare a un perfetto disegno divino...
Per quanto riguarda la possibilità per l'uomo di sopravvivere senza proteine di origine animale, mi spiace ma non mi accontento di una affermazione: per cambiare idea ho bisogno di prove. Per adesso mi rifaccio alla definizione del testo di scienze naturali del liceo - che ci classifica onnivori - e al viso smunto di un amico diventato vegano da 3 anni!
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