Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 6 marzo 2009

Francia. Contributi all'acquisto di veicoli elettrici


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Beppe Caravita

La scarsita' di Litio blocchera' l'auto elettrica?



L’avvento dell’auto elettrica (e ibrida) di massa verrà bloccata dalla scarsità di litio, il materiale chiave per la produzione delle batterie di nuova generazione?


Molti ne sono convinti, al punto che si sta diffondendo un acceso dibattito sul "peak lithium", anche sul sito di Wall Street Journal, oltre che sulle pagine di New York Times e Time.


Ma le cose stanno proprio così? «Più che di una scarsità assoluta parlerei di squilibrio temporaneo tra domanda e offerta. Sulla crosta terrestre di litio ce n’è tra le 20 e le 60 parti per milione - spiega Maurizio Masi, docente di chimica al Politecnico di Milano - Quindi più del piombo».
Il problema è che oggi vi sono delle grandi aree appetibili e ricche di litio, come in Bolivia nel deserto salato di El Salar De Uyuni, dove è facile raccoglierlo anche in superficie, come avvenne in Arabia ai tempi del primo petrolio. E qui si è innescata una evidente contesa politica, con una possibilità di nazionalizzazione, o quantomeno controllo pubblico boliviano del prezioso giacimento (stimato al 50% delle riserve facilmente sfruttabili) . «Ma vi sono anche molte miniere negli Usa, anche a pochi metri dalla superficie. Un esempio Quella della Kings Valley in Nevada. Questa, secondo molte stime, può rendere l’equivalente di 800 milioni di batterie da 10 chilowattora. Un numero piuttosto grande. E la dotazione di litio è anche abbastanza diffusa su tutta la crosta terrestre. Senza contare le acque marine».
In realtà, poi, nella batteria agli ioni di litio del metallo se ne mette ben poco. E sempre di meno con le strutture nanotech. «Servono 1,4 chili di carbonato di litio per fare un chilowattora – spiega Masi - E siccome una batteria con questa potenza costa sul mercato tra i 300-500 dollari, il peso del litio è fra un trentesimo e un cinquantesimo del costo della cella. Se anche il suo prezzo aumentasse di dieci volte sarebbe poca cosa».
Invece il componente più caro che esiste nella batteria è il cobalto. Che è il 60% del costo della batteria al litio. Ma anche il cobalto appare abbondante, solo più costoso da produrre.
«Certo, se pensiamo che fino a qualche anno fa il litio lo si comprava a 50 centesimi di dollaro al chilo, poi è andato a 8 dollari, sull’onda dei timori. Ma negli ultimi giorni è già sceso a 4 dollari».
«Il problema non è di scarsità assoluta, ma relativa. È una vicenda simile a quella del silicio, che è il 34% della crosta terrestre. Fino a pochi anni fa solo cinque fabbriche producevano le 13mila tonnellate di silicio iperpuro per l’elettronica. Poi è arrivata la valanga di domanda da fotovoltaico e il prezzo del silicio è schizzato. Ora con le nuove capacità produttive sta di nuovo cominciando a calare. Lo stesso avverrà con il litio. Quelli che pensano che verrà tutto da quella miniera boliviana - conclude Masi – sbagliano. Ce n’è molto di più di quanto pensino».

Fonte: http://lab.nova100.ilsole24ore.com/emissione_zero/

Massimo J. De Carlo ha detto...

Proprio su questo argomento ho scritto sul blog di Nuove Tecnologie Energetiche:

"La disponibilità del litio per le batterie dei veicoli elettrici£

a questo indirizzo: http://www.aspoitalia.it/blog/nte/