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La malagrazia è avvenuta a Genova dove hanno speso la bellezza un milione e mezzo di euro grazie ad uno stanziamento concesso, nel 2003, dal ministero dell’Ambiente serviti per lo studio di fattibilità (arieccolo), l’acquisizione di hardware e software, del centro di distribuzione, dell’acquisto dei elettrici e della diffusione dei dati. 1,5 milioni di cui solo 320 mila euro per l'acquisizione degli otto mezzi per approvvigionare negozi e botteghe del più grande centro storico europeo. I furgoni che non inquinano? Comprati e poi abbandonati! "A marcire, da mesi", commenta uno dei trasportatori, che avrebbero dovuto essere coinvolti nell’esperimento, che vuol rimanere anonimo.
Poi ci si lamenta che le città sono inquinate irrimediabilmente e si perpetua la favola che non esistano i veicoli elettrici. L'aggravante: i veicoli elettrici esistono, esistono anche quelli per il trasporto merci e oltretutto sono prodotti italiani e i produttori sono tre o quattro. I governi continuano a distribuire a destra e sinistra regalie sotto mentite e palesi spoglie per veicoli inquinanti che sono destinati a scomparire per colpa della concorrenza estera capace di mettersi in corsa con le nuove tecnologie emergenti, dell'obsolescenza, mancanza di lungimiranza dei manager e a causa del costo del carburante.
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