...Ma come propellente c’è pure l’interessata convinzione di molti governi — in primis di quelli tedesco, inglese, spagnolo e danese — che la scommessa ambientale produce innovazione tecnologica e crea la nuova filiera industriale delle rinnovabili. Nella quale loro hanno creduto da tempo, tanto che ora sono leader e promuovono il mercato con normative sempre più verdi, mentre noi arranchiamo.
In Germania, grazie allo sviluppo della tecnologia eolica, gli occupati sono circa 80.000, di cui 28.000 direttamente impiegati nel comparto industriale. In Spagna, sono stati creati 35.000 posti di lavoro. In Danimarca gli addetti all’eolico sono 21.600. Per questo solo settore — secondo l’Ewea, l’associazione dell’industria eolica europea — sono previsti 368.000 posti di lavoro entro il 2020, in aggiunta ai 150.000 attuali.
In grande espansione c’è anche il solare fotovoltaico, che secondo Epia, l’Associazione dei produttori solari europei, punta a soddisfare ben il 12% della domanda elettrica nel 2020. Del resto tra il 2006 e il 2007, grazie all’installazione di pannelli per 1541 Mw, ha visto crescere i posti di lavoro in Europa da 40 a 70 mila, 40 mila dei quali in Germania, dove grazie ai forti e stabili incentivi governativi ci sono più di 80 produttori di componenti e sistemi fotovoltaici e il fatturato è cresciuto in un anno da 4.45 miliardi di euro a 5,46 miliardi di euro.
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