John Howard, il primo ministro australiano che sbeffeggiava i teorici del riscaldamento globale e rifiutava di incontrare Al Gore per una discussione sulle conseguenze dell’effetto serra, ha invitato i suoi concittadini a pregare. Se entro sei settimane non pioverà, l’Australia dovrà bloccare fino al maggio 2008 l’irrigazione dei campi, l’unica misura che potrà consentire alla gente di avere ancora un po’ d’acqua per bere, lavarsi e cucinare. . Milioni di alberi da frutta e di ulivi moriranno, con le piante di riso e di cotone, gli agrumi, le mandorle, i vigneti. Moriranno le pecore e le mucche, e circa 50 mila farmers dovranno lasciare le fattorie che abitano da generazioni in quella che, agli emigrati che la colonizzarono all’inizio dell’800, sembrava una terra protetta dal cielo. Per la prima volta, gli effetti del riscaldamento globale si abbattono in modo devastante su di una nazione sviluppata, una delle più potenti e progredite del mondo. John Howard, come molti altri, pensava che siccità e carestie fossero una prerogativa del Corno d’Africa, che mai ci avrebbero colpito nelle nostre confortevoli case... Insieme a George Bush, è stato l’unico leader di un paese industrializzato a non firmare il protocollo di Kyoto, permettendo all’Australia di restare in testa alla classifica mondiale del consumo di energia e di emissioni di CO2 per abitante e di progettare come se niente fosse nuove centrali a carbone...Ma tutti gli esperti sono concordi che dovrà piovere molto a lungo per rimediare all’attuale situazione e le previsioni non sono favorevoli. Rimasta immobile per sei anni ad aspettare che finalmente le stagioni tornassero come prima, l’Australia rischia di diventare un drammatico simbolo per tutte le altre nazioni industrializzate del mondo e per le loro politiche ambientali. Come ha scritto con un gioco di parole l’Independent di Londra, quello che sta accadendo in Australia non è "global warming" (riscaldamento globale) ma "global warning": un avvertimento per tutti.
Il resto dell'articolo è
qui.
Nessun commento:
Posta un commento