Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 28 gennaio 2013

La benzina e il prezzo industriale, il petrolio e gli alimentari

Il prezzo della benzina che paghiamo alla pompa è dato dal costo della materia prima, cioè il petrolio, il costo della sua raffinazione, il trasporto, il ricavo delle compagnie petrolifere, le accise, l'IVA. Se escludiamo le ultime due voci, tutto il resto è racchiuso nel cosiddetto 'prezzo industriale'. Sicuramente le compagnie petrolifere tendono a far aumentare il più possibile i propri ricavi come avviene per qualsiasi altra impresa che si confronta con un mercato che non sia, del tutto, monopolistico. Certamente è ciò che avviene oggi in Italia in un confronto congiunturale nel quel si cerca di bilanciare la minor vendita del prodotto, il carburante per autotrazione, a causa della crisi economica evidenziata in altri post qui su MondoElettrico. Ma essenzialmente la lievitazione dei prezzi  viene massimamente dal costo della materia prima, il petrolio.

Se guardiamo i due grafici che seguono diventa del tutto evidente.

Nel primo grafico vediamo l'andamento dei prezzi mensili medi industriali della benzina dal 2004 al 2012 (in euro)


nel secondo grafico i prezzi medi annuali dal 1990 al 2012 (primi 11 mesi)

Questi grafici delineano un andamento che non è lontano da quello che è il prezzo del petrolio a livello internazionale. La realtà è questa, un'impennata costante, inesorabile. L'impennata non fa presagire cose positive per il futuro. Il petrolio continuerà a crescere di prezzo per varie ragioni la prima delle quali è data dall'esaurimento dei pozzi dai quali l'estrazione era facile, quelli nei quali il rapporto tra energia impiegata per l'estrazione e la quantità di petrolio grezzo estratta offriva un differenziale economicamente alto per il produttore. Adesso si devono ricercare altri pozzi in zone sempre più difficili da raggiungere e da trivellare e per farlo occorrono investimenti, risorse. In questi nuovi pozzi il differenziale è più basso quindi i costi di estrazione e i prezzi di acquisto aumentano. Insomma, l'era del petrolio a buon prezzo è finita. Troviamo alternative per non restare col cerino in mano. La soluzione. Le energie da fonte rinnovabile. Non c'è altra soluzione e dobbiamo fare presto. Si, perché un po' tutto è legato al prezzo dell'oro nero, nel bene (oramai passato) e nel male, come per esempio, e non è poco, il prezzo del cibo. Guardate come l'indice del prezzo degli alimenti diffuso dalla FAO ( Food and Agriculture Organization of the United Nations) sia una fotocopia dell'andamento prezzo del petrolio... logicamente.


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