Sul sito online 3D-Print leggiamo riguardo una interessante innovazione tecnologica che coniuga la stampa 3D con la produzione di batterie e il grafene. Questo almeno secondo quando ha dichiarato l'azienda in questione, la Graphene 3D Lab Inc, una società con sede a Vancouver, Canada, dopo aver depositato una domanda di brevetto provvisorio presso l'US Patent and Trademark Office (USPTO) relativa alle batterie stampabili in 3D. Le batterie che sono basate su un materiale le cui qualità sono oramai ben note, il grafene, composto da un singolo strato di atomi di carbonio, potrebbero superare in qualità e durata i migliori dispositivi di accumulo di energia oggi presenti sul mercato rendendo possibile, con la stampa 3D, realizzare una batteria con forme personalizzate da introdurre nel mondo dell'elettronica, dove le aziende stanno cercando di stipare il maggior numero di componenti nel minor spazio possibile. Non solo la produzione di batterie, anche i supercondensatori rientrano nella possibilità di applicazione della tecnologia 3D.
Il grafene è quasi sicuramente il materiale di riferimento per il futuro dell'elettronica e l'immagazzinamento di energia, ma anche per uso farmaceutico nella somministrazione di farmaci e la produzione di materiali compositi. Il grafene è un unico strato di atomi di carbonio disposti in un reticolo esagonale, ed è essenzialmente un singolo strato di grafite, che può essere isolato mediante esfoliazione della grafite, o realizzato per Chemical Vapor Deposition, un processo che coinvolge gas per la scomposizione ad una temperatura elevata, e depositi di atomi carboniosi su un substrato metallico. Poco costosa come è la grafite naturale, un minerale la cui struttura può essere immaginata come una pila di strati di grafene 2D, può essere utilizzato come precursore per fare nanoplatelets di grafene, il materiale di partenza più adatto per la produzione di polimeri grafene-infusi utilizzati in filamenti nella stampa 3D. Nel processo di creazione di nanoplatelets grafene, il cristallo di grafite è suddiviso in singoli fogli di grafene. Questo metodo è commercialmente fattibile e completamente scalabile.
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