Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 29 luglio 2011

Vi spiego perché la Cina preferisce l'auto elettrica e non l'ibrida

A dire il vero le motivazioni sono espresse in un articolo online su China Car Times, anche se sono cose che sapevamo già, logiche di mercato dichiarate nel passato solo nelle conversazioni tra specialisti del settore. 

Due brevi frasi  per sintetizzare le motivazioni.

Premessa. La Cina rappresenta il più grande mercato di auto nel mondo, specialmente considerandolo in prospettiva futura.
Evidenza. L'industria automobilistica cinese è tutt'altro che forte. 
Evidenza due, il mercato interno. Pochi i cinesi desiderano comprare una macchina di una marca nazionale se possono permettersi una marca straniera.

Detto questo è improbabile che le vetture cinesi alimentate da motori a combustione interna possano entrare in concorrenza con quelle europee, o con le auto americane o giapponesi. Il governo locale ha ben chiara la situazione e quindi percorre una strategia ben precisa perseguendo una nuova area di mercato più promettente per i produttori di auto cinesi, quella che si richiama alle nuove tecnologie ed energie, tra cui è stato individuato il settore delle auto in puro elettrico, le ibride e quelle a celle a combustibile. Forse c'è solo una piccola possibilità per le case automobilistiche cinesi  di inserirsi a livello globale in questo settore ma la Cina non vuole risparmiare i propri sforzi per competere nello sviluppo di auto verdi.

Stranamente, le auto ibride sono palesemente ignorate dai responsabili politici. L'acquirente privato di una vettura esclusivamente elettrica può ottenere fino a 60.000 RMB (o yuan), 6.500 euro, di sussidi da parte del governo centrale, più altri da parte di alcuni governi locali. Ma un acquirente di un' auto ibrida può ottenere sussidi per soli 3.000 RMB, 321 euro, e solo se il motore è inferiore a 1,6 litri di cilindrata, al fine di favorire solo le auto efficienti di piccole dimensioni.

Sicuramente i politici hanno meditato sul fatto che l'auto ibrida potrebbe essere una scelta più pratica considerando la sua indipendenza dalle stazioni di ricarica. Ma la realtà è che le auto ibride cinesi consumano più carburante rispetto alle auto tradizionali. Prova ne sia la Buick LaCrosse Hybrid, una vettura sviluppata dal centro tecnico di GM in Cina, la quale non è in grado di far risparmiare carburante in condizioni di guida in ambito cittadino. Per non parlare delle altre auto ibride con marchi locali.

 In una certa misura, l'auto ibrida non è una macchina elettrica, in quanto la batteria non è il pernio centrale del suo funzionamento. L'auto ibrida è una derivazione tecnologica di una vettura convenzionale, poiché la maggior parte dei sistemi ibridi includono un efficiente motore a combustione interna e un cambio marcia complicato anche per gli accoppiamenti elettromeccanici. La maggior parte dei produttori di auto cinesi non è in grado di sviluppare un buon controllo del motore né il cambio automatico. Come possono sviluppare un sistema ibrido accettabile? ...i cinesi.

Poiché i consumi di carburante delle auto convenzionali e quelle ibride possono essere confrontati direttamente, un sistema ibrido ' povero', cioè incapace di procurare un risparmio di carburante, difficilmente può essere accettato dai funzionari pubblici e dai consumatori, il che significa che, se l'industria automobilistica cinese vuole mettersi a produrre auto ibride, lo fa a suo rischio e pericolo. Inizio difficile, disfatta (quasi) certa. 

Al contrario,  ancora nessuno al mondo è in grado di costruire una macchina elettrica con una percorrenza di 500 km e soli 5 minuti tempo per la ricarica, quindi la soglia di accettabilità del prodotto nel settore specifico automotive è molto inferiore a quello di un'auto tradizionale, ovvero non esiste un gap tecnologico tra la Cina e il resto del mondo. In altri termini c'è spazio per l'industria cinese che è allo stesso livello dei concorrenti esteri ed assume un senso di valore ed interesse nel presente con buone prospettive nel futuro.

Ricordiamo anche che in pratica, attualmente, la Cina ha nel proprio territorio le miniere di litio, l'elemento che  è fondamentale per realizzare le più moderne ed efficienti batterie per l'autotrazione.

E l'Italia?

 Nelle ultime ore apprendiamo che il nostro 'governo' sta prendendo in esame la possibilità di elargire un contributo all'acquisto di auto elettriche. Si parla di 5 mila euro a vettura. Stappiamo bottiglie di spumante? Mah! Se da un certo punto di vista è una buona notizia, da un altro punto di vista mi indispettisce ... per una ragione che forse vi chiarirò nei prossimi giorni.

Leggere anche:
- Ibride le auto Audi cinesi, ibride e tutte elettriche dappertutto in futuro
- La gnoseologia delle auto elettriche in Cina
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2 commenti:

Simone ha detto...

Sicuramente il voler puntare su un settore che mette tutti allo stesso piano e' un ottima strategia governativa per proteggere il mercato locale , inoltre potrebbe rivelarsi un ottim ascelta nel futuro perche' anche se l'elettricità fosse prodotta con il solo petrolio l' efficienza della catena well to wheel e' maggiore nel caso dell' elettrica (tralasciando anche gliulteriori aspetti positivi di smart grid)

markogts ha detto...

Sta di fatto però che i cinesi alla fine vogliono sempre le auto che fanno brum brum. Sull'ostacolo all'ibrido non è da sottovalutare l'eterno odio verso i giapponesi, leader in questa tecnologia.