Il Segretario per l'energia americano Steven Chu ha annunciato prestiti di garanzia di 1, 45 miliardi dollari (1,1 miliardi Euro) a favore Abengoa Solar Inc.. Il finanziamento sosterrà la costruzione e l'avviamento del primo grande impianto solare negli Stati Uniti in grado di immagazzinare l'energia che esso genera. Tale capacità permette di immagazzinare l'energia prodotta con il solare, che normalmente non viene utilizzata, per renderla disponibile per i picchi di domanda.
Situato vicino a Gila Bend, Arizona, di 250-megawatt (MW) di potenza, il progetto sarà il più grande impianto del mondo a concentrazione solare basato sulla tecnologia degli specchi parabolici e accumulo termico con sali fusi. Produce energia sufficiente per servire 70.000 famiglie ed è in grado di eliminare le emissioni di 475.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno rispetto ad un impianto gas naturale di pari potenza.
I vantaggi di questo nuovo impianto solare si estendono ben al di là delle ovvie considerazioni ambientali. Si stima che il progetto Solana creerà anche tra 1.600 a 1.700 posti di lavoro per la realizzazione della nuova costruzione e più di 60 posti di lavoro permanenti in Arizona e nei paesi vicini. Inoltre, data la necessità di posizionare 900.000 specchi e produrre gli specchi stessi in impianti che si trovano al di fuori dei confini di Phoenix, porterà alla creazione di ulteriori investimenti all'economia dell'Arizona.
Segretario Chu ha sintetizzato l'impatto di questo progetto nel suo annuncio: "Essendo il più grande impianto solare del mondo nel suo genere, il progetto Solana Abengoa, sta giocando un ruolo importante nella creazione di posti di lavoro ed energia pulita per l'Arizona, nonché promuovere l'innovazione negli Stati Uniti"
Solana opererà come un impianto già esistente, Solnova1, con l'aggiunta di un sistema di stoccaggio dell'energia, come mostrato nel grafico qui sotto.
Fonti: Blog del Dipartimento dell'Energia US e Albengoa
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Situato vicino a Gila Bend, Arizona, di 250-megawatt (MW) di potenza, il progetto sarà il più grande impianto del mondo a concentrazione solare basato sulla tecnologia degli specchi parabolici e accumulo termico con sali fusi. Produce energia sufficiente per servire 70.000 famiglie ed è in grado di eliminare le emissioni di 475.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno rispetto ad un impianto gas naturale di pari potenza.
I vantaggi di questo nuovo impianto solare si estendono ben al di là delle ovvie considerazioni ambientali. Si stima che il progetto Solana creerà anche tra 1.600 a 1.700 posti di lavoro per la realizzazione della nuova costruzione e più di 60 posti di lavoro permanenti in Arizona e nei paesi vicini. Inoltre, data la necessità di posizionare 900.000 specchi e produrre gli specchi stessi in impianti che si trovano al di fuori dei confini di Phoenix, porterà alla creazione di ulteriori investimenti all'economia dell'Arizona.
Segretario Chu ha sintetizzato l'impatto di questo progetto nel suo annuncio: "Essendo il più grande impianto solare del mondo nel suo genere, il progetto Solana Abengoa, sta giocando un ruolo importante nella creazione di posti di lavoro ed energia pulita per l'Arizona, nonché promuovere l'innovazione negli Stati Uniti"
Solana opererà come un impianto già esistente, Solnova1, con l'aggiunta di un sistema di stoccaggio dell'energia, come mostrato nel grafico qui sotto.
Fonti: Blog del Dipartimento dell'Energia US e Albengoa
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2 commenti:
Molto interessante e di buon auspicio. Il segretario Chu sa benissimo come il vero problema dell'energia elettrica sia la sua richiesta poco costante, perciò ha imposto la creazione di sistemi di accumulo di energia (sotto forma di sali ad alta temperatura in questo caso).
Alla fine dell'anno più triste per l'eolico (valore dei certificati verdi ai minimi storici, è arrivata l'ora di risistemare tutta la questione del Carbon Trade), una buona notizia per l'industria delle rinnovabili italiana.
Si tratta della costruzione nel deserto marocchino di una centrale a concentrazione da ben 500MW che di fatto getta basi concrete a tutto il progetto Desertec e in cui Enel green Power è selezionata fra le 4 finaliste e favorita.
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