Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 18 febbraio 2008

Energia geotermica

Nei prossimi mesi, in una sede istituzionale a Roma, sarà presentato alle Autorità di Governo, un documento riguardante lo sviluppo dell'energia geotermica in Italia. Il documento sarà volto a dimostrare che lo sviluppo della geotermia in Italia è necessario, per almeno tre motivi:

- limitare la dipendenza dalle fonti energetiche importate;
- ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti;
- diminuire l'impatto sull'ambiente dei gas ad effetto serra.

Il "MANIFESTO", elaborato dall'UGI (Unione Geotermica Italiana), dal CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) e dall'ATI (Associazione Termotecnica Italiana), sottolinea, innanzitutto, che "per le sue caratteristiche geologiche, l'Italia è un Paese a forte vocazione geotermica, per cui il suo potenziale potrebbe essere valorizzato molto più di quanto fatto fino ad ora". Le risorse geotermiche vengono classificate in base alla temperatura, cioè se essa è superiore o inferiore ai 150°C. Nel primo caso si presta, principalmente, per la produzione di energia elettrica e, subordinatamente per gli usi diretti. Per la risorsa a media e bassa temperatura, al di sotto dei 150°C, diventa preponderante l'uso sotto forma di calore. "Considerati nell'insieme", prosegue IL MANIFESTO"-, "per gli usi elettrici e non elettrici del calore terrestre, è possibile prevedere al 2020 il triplicarsi dell'attuale produzione di energia geotermica in Italia". "Può sembrare un modesto contributo, in termini percentuali, ma lo diventa molto meno se lo si considera in termini economici e della qualità dell'ambiente, come, per esempio, la riduzione di 8-10 milioni di tonnellate annue di CO2 immesse in atmosfera". Pensando, anche e non solo, alla precaria situazione energetica del Paese, non sono più rinviabili decisioni politiche capaci di favorire il rapido sviluppo di tutte le fonti non convenzionali di energia. Per il calore terrestre, disponibile su vaste aree durante l'intero anno, sono utilizzabili, da decenni, tecnologie di coltivazione mature ed eco-compatibili. "E' poi auspicabile", si legge ancora sul "MANIFESTO", che tutte le Regioni d'Italia vogliano dotarsi di propri piani energetici e di normative specifiche volte a stimolare l'accelerato sviluppo del calore naturale in tutte le sue possibili forme di applicazione". Se Paesi, con un potenziale geotermico inferiore al nostro, hanno, da tempo, varato misure per favorire lo sviluppo della geotermia, sia per alleviare la dipendenza energetica dalle fonti importate che per migliorare le condizioni ambientali e, quindi, della nostra salute, non si vede perché non debba farlo l'Italia

Qui
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tema della risorsa geotermica evoca nella generalità del pubblico ricordi scolastici di rimando ai soffioni boraciferi presenti in Toscana e sfruttati per la produzione di energia elettrica facendo espandere il vapore all'interno di turbine a vapore.
Questo ricordo limita mentalmente le grandi possibilità che vengono sfruttate nel mondo nel campo della geotermia che riguardano le potenzialità legate alla massa termica inerziale praticamente infinita del terreno a basse temperature. Partiamo da alcune osservazioni : a tre metri di profondità il terreno si trova a temperatura costante di 14 gradi centigradi. Ai più questa temperatura non dice nulla. Memori del ciclo di Carnot inverso possiamo pensare questa potenzialità di energia a bassa temperatura per essere resa disponibile a mezzo di pompe di calore. Il principio è semplice. Con una pompa di calore alimentata elettricamente posso innalzare la temperatura dagli usuali 14 gradi del terreno a 40 gradi per poter riscaldare un'immobile mediante pannelli radianti posti nel pavimento, nelle pareti o nel soffitto.
Il rendimento (detto impropriamente) si chiama C.O.P. che in italiano si può tradurre in Coefficiente di Effetto Utile.
Più la differenza tra la temperatura sorgente (quella del terreno) e quella finale (dell'acqua nel pavimento radiante per intenderci) sono vicine maggiore è questo coefficiente. Di solito esso è di poco superiore a 3. Significa che se io spendo 1 kW di energia elettrica me ne ricavo 3kW di energia termica. Meglio di una resistenza elettrica !!! Possiamo vedere la nostra sorgente di energia geotermica a bassa temperatura anche per rinfrescare i nostri edifici d'estate facendo circolare la temperatura nelle serpentine prelevandola direttamente dal terreno. In questo caso una valvola miscelatrice è provvidenziale per mantenere la temperatura dell'acqua nei pannelli radianti sopra i 18 gradi per evitare problemi di condensa nei giorni estivi con umidità relative sopra il 90 %. I pannelli radianti di cui ho parlato usati per il riscaldamento od il raffrescamento risultano più efficienti degli impianti a termosifone.
Nell'irraggiamento la quantità di energia scambiata è proporzionale alla differenza di ciascuna temperatura elevata alla quarta.
Nella conduzione e convezione, meccanismi tipici di scambio del termosifone, la quantità di energia scambiata è proporzionale alla differenza lineare tra le due temperature. Ecco perchè gli impianti di riscaldamento sono più efficienti. Gioca un fattore decisivo quanto l'edificio sia isolato. E' bene non scendere mai sotto 8 cm di stirene applicato all'esterno delle pareti. I balconi andrebbero evitati perchè si comportano come alette di raffredamento di motore monocilindrico raffredato ad aria. Almeno, durante la costruzione, i balconi andrebbero dotati di giunti termici in maniera da interrompere la continuità del calcestruzzo senza pregiudicare la stabilità statica. Un'ultimo aspetto è quanto ho potuto notare durante una visita agli impianti della ferrovia Merano - Malles.
Durante la costruzione delle cabine elettriche vennero interrati i cavi delle linee di alimentazione unitamente a delle canalizzazioni, due tubi da 200 mm lasciati volutamenti vuoti.
Queste canalizzazione vuote avevano una presa d'aria dall'esterno e finivano dentro la cabina. Dalla presa d'aria un ventilatore conduceva aria forzata alla cabina. L'aria, aspirata all'esterno, veniva raffredata dalla massa di terreno ed immessa nella cabina per il raffreddamento degli apparati elettronici. Con u ventilatore di 400 W si riusciva a dissifare una potenza termica di 4000 W. Se di pensa che normalmente vengono utilizzati degli energivori condizionatori d'aria .... fatevi due conti.
Scusatemi ma mi sono fatto prendere la mano.
Chiudo qui.
Si accettano critiche, osservazioni, suggerimenti.
Silvano Robur.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano,
molto interessante. Posso metterlo in prima pagina come tuo post?

Anonimo ha detto...

Si, d'accordo. Ci sono degli errori di battitura. Quando mi prende la mano il pensiero è più veloce delle dita.

Anonimo ha detto...

Scusa, ma devo aggiungere due siti per quanti vogliano approfondire l'argomento per quanto attiene la geotermia.
Il primo è un sito svizzero.
Ci sono pagine anche in italiano e si possono scaricare dispense gratuitamente (..... incredibile !!!!)
L'indirizzo è :
www.geothermal-energy.ch
Il secondo è italiano : si raggiunge a mezzo di google digitando Uninione Geotermica Italiana.