Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 2 febbraio 2009

L'auto del futuro


E' uscito un articolo su IlSole24ore online nella sezione "Economia e Lavoro", senza firma, il cui titolo è

L'auto del futuro dovrà essere ad alta efficienza energetica


Qui riporto il test e il mio commento

Leonardo Maugeri, direttore strategie dell'Eni, sostiene che il modo più rapido per ridurre la dipendenza dell'Occidente dai paesi produttori di petrolio è quello di migliorare l'efficienza energetica. E il petrolio? Costerà "poco".

Il futuro dell'automobile? Per il prossimi 10-15 anni «non ci sono alternative reali» al petrolio e dunque l'unica via praticabile per ridurre rapidamente la dipendenza dall'oro nero è «migliorare l'efficienza energetica» dei motori. Ne è convinto Leonardo Maugeri, direttore strategie dell'Eni, intervenuto oggi ad un convegno organizzato dalla rivista Quattroruote per discutere dell'automobile del futuro. «I consumi procapite di petrolio in America sono di 26 barili all'anno, 12 in Europa e 14 in Giappone. Questi dati - secondo l'esperto di energia - dimostrano che i margini di miglioramento sono enormi. Penso - ha affermato - che per i prossimi 10-15 anni non ci siano alternative ad una maggiore efficienza energetica per ridurre la dipendenza dal petrolio». Il messaggio è rivolto soprattutto agli americani i cui consumi procapite sono più del doppio di quelli europei. Insomma, secondo Maugeri i margini per consumare di meno sono enormi, con benefici non solo per il portafoglio ma anche per l'ambiente.


me ----------
I margini di miglioramento del motore a scoppio non esistono più, tutt'al più si parla di frazioni di centesimi in percentuali. Pensare di migliorare sostanzialmente l'efficienza rappresenta un obiettivo insignificante. Solo una drastica diminuzione del numero di vetture circolanti permetterebbe un risparmio di carburante.
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E l'auto a idrogeno o quella elettrica? Sulla prima Maugeri è drastico: per ora non se ne fa nulla, anche perchè il 96% dell'idrogeno che si usa oggi si ottiene dal petrolio e da suoi derivati.


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Quando si parla di auto a idrogeno bisogna chiarire. Due tipologie. L'auto che usa l'idrogeno come carburante ha un motore a scoppio tradizionale e l'auto elettrica che utilizza le fuel cell ad idrogeno per produrre l'energia elettrica. Con la prima opzione si torna ai problemi del motore a scoppio che ha gravi problemi di efficienza/ rendimento ovvero un rendimento medio del 20% e un rendimento del 10% nel traffico cittadino. Cosa significa? Significa che l'80/ 90% dell'energia presente nel carburante, sia esso benzina, gasolio, idrogeno viene sprecato in calore e solo il 10/20% per muovere la macchina. Ciò diventa un'esaltazione dello spreco.
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Mentre per l'auto elettrica, oltre alla scarsità del litio, necessario per le batterie e prodotto solo da Bolivia e Tibet, c'è un problema di costi: «Tutte le innovazioni che inizialmente sono troppo costose rischiano di non essere sviluppate».


me ----------
Tutte le innovazioni sono costose all'inizio. Restano costose fintanto che la produzione è limitata. Nel m omento in cui si produce in quantità si ha una diminuzione dei prezzi. Quando si prenderà piena coscienza che l'unica possibilità per avere una mobilità decente sarà quella elettrica sia per l'efficienza del motore elettrico (motore: intorno al 98%), sia per i consumi del sistema elettrico (driver/caricabatterie 90/95%), almeno la metà del sistema a combustione interna, i tecnologi si metteranno in moto per affiancare alle batterie al litio altre batterie che si baseranno su altre tecnologie/elementi che già comunque sono allo studio e in fase prototipale. C'è inoltre da ricordare che quando pensiamo alle batterie pensiamo a uno strumento che al termine dei suoi giorni non deve essere smaltito o bruciato ma semplicemente rigenerato realizzando batterie nuove con gli stessi materiali riciclandoli.
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A questo proposito, è stato ricordato il forte calo delle vendite dopo la caduta dei prezzi del petrolio, di modelli che - al contrario - avevano avuto un enorme successo nei mesi in cui le quotazioni del greggio veleggiavano verso i 150 dollari al barile.


me ----------
Maugeri forse si riferisce alla caduta delle vendite della vettura 'ibrida' della Toyota che ha avuto la stessa caduta delle vendite come è accaduto per le auto motorizzate in modo tradizionale. Ciò è accaduto per la crisi economica che ha colpito tutta la società americana ed a prescindere dal prezzo del petrolio. Inoltre c'è da aggiungere che la Prius Toyota è una ibrida sui generis che poco a che vedere con un concetto serio di veicolo ibrido infatti essa è una macchina con motore a scoppio ed un piccolo, quasi insignificante, motore elettrico. L'auto ibrida vera non è da concepire così.
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Maugeri ha poi lanciato una proposta che, visto l'uditorio, è sembrata una provocazione: il divieto d'ingresso nei centri urbani della auto con cilindrata superiore ai 1.000 cc, a partire dal 2015, un modo per guardare all'auto del futuro che «non supererà i 90 km/h, avrà basse emissioni» e non sarà più un simbolo di «potenza, prestazioni e velocità»: categorie che passeranno in secondo piano rispetto alle nuove caratterische che l'auto del futuro dovrà avere.


me ----------
Nei centri urbani l'auto non ha senso . Nei centri urbani si usano i mezzi pubblici. I veicoli dei centri urbani devono essere quelli di servizio ovvero, filobus, bus elettrici e furgoni trasporto merci elettrici. Nel prossimo futuro sarà così per le ragioni espresse
sopra.
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Il petrolio costerà "poco"

Quanto al prezzo del petrolio, Maugeri non ha voluto azzardare previsioni precise ma ha spiegato che «è in atto una crisi di sovrapproduzione, come di solito avviene dopo una fase di prezzi molto alti. Sul mercato c'è già tanto petrolio e ne sta arrivando ancora grazie ai forti investimenti realizzati negli ultimi anni quando le quotazioni erano molto elevate. Quello che fa l'Opec è assolutamente inutile - sono parole di Maugeri - anche perchè - nonostante i tagli - i paesi produttori continuano a vendere il greggio sottobanco». I prezzi, dunque? «Il petrolio costerà "poco"», ma mai come in questo cao il "poco" è relativo: «costerà meno di uno-due anni fa ma non tornerà ai livelli di 10 anni orsono quando i prezzi erano tra i 12 e i 18 dollari al barile».



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1 commento:

Anonimo ha detto...

Egr. Sig. Me mi sa che tu di tecnologia mica ne capisci tanto , migliorare l'efficenza delle auto è cosa facile e possibile , ma cambiare il sistema è cosa difficile !!!! Vai a una fiera delle nuove applicazione = niente attriti sulle parti meccaniche !!!!