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All'Opec non piace nemmeno se il petrolio si attesterà a 50 dollari al barile, mentre ora viaggia attorno ai 41-42 dollari, e inoltre se il prezzo scende ancora "é pericoloso" per gli investimenti che le aziende devono fare. Ad affermarlo, durante un dibattito sull'energia al World Economic Forum di Davos è il segretario generale dell'Opec Abadalla Salem El Badri, il quale ha preannunciato che "quando ci riuniremo a marzo avremo ancora qualcosa da mettere fuori dal mercato", cioé saranno decisi ulteriori tagli di produzione. "Non sono felice anche se il petrolio è a 50 dollari il barile - ha detto il segretario generale dell'Opec - perché così non possiamo investire. Se non investiamo ora avremo problemi tra 2-3 anni quando l'economia tornerà a crescere e allora non riusciremo a soddisfare la domanda". Per garantire gli investimenti - ha poi aggiunto l'amministratore delegato del gruppo Bp, Tony Hayward, "il prezzo appropriato è tra 60 e 80 dollari al barile". Non solo: El Badri ha sottolineato soprattutto l'esigenza degli investimenti per far fronte alla maggiore produzione che si stima sarà necessaria per il futuro del Paese, con segnali di ripresa che - ha detto - "potrebbero esserci già a fine anno". Anche il presidente della francese Edf Pierre Gadonneix ha fatto un appello agli investimenti. "Due anni fa, sempre a Davos, il tema era diverso - ha ricordato - Parlavamo dell'esigenza di maggiore produzione e dei cambiamenti sia nel global warming sia in termini di maggiore domanda".
Foto: Abdalla Salem El-Badri
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