Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 22 settembre 2008

Totò e Calandrino

Si legge sul Sole24Ore online di sabato 20 Settembre un articolo dal titolo "Piano energetico nazionale a primavera. Il premier: nucleare per risparmiare" nel quale si annuncia enfaticamente :"Il Governo accende i motori sull'annunciato rilancio del nucleare. A primavera sarà presentato un Piano Energetico Nazionale - ridando al paese quello strumento di programmazione energetica, il "Pen", abbandonato nei primi anni '90 - nel quale sarà previsto «l'avvio» della produzione con l'atomo. «Bisogna recuperare il tempo perduto» spiega lo stesso presidente del consiglio Silvio Berlusconi, a margine della presentazione del nuovo rigassificatore di Rovigo, anche per eliminare quelle «negatività» tutte italiane che vedono le famiglie e le imprese «pagare bollette del 35% superiori al resto d'Europa». «Noi, paese di Enrico Fermi - scopritore dell'atomo - siamo a zero sul concorso del nucleare alla produzione elettrica mentre in Francia, ad esempio, rappresenta l'85%». ( nota ME - Nessuno gli ha riferiro che la Francia consuma più petrolio di quanto ne consumiano noi poveri disgraziati abitante dello Stivale? Francia 92,086 milioni di tonnellato contro le 83,169 in Italia) E mentre il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, gli fa eco parlando di nucleare come unica «strada per costi più competitivi» (nota ME - sappiamo 'benissimo' che l'uranio ne abbiamo in abbondanza nella valle del Mugnone, la dove Calandrino andava a cercare la pietra detta 'elitropia', una presa in giro ) , il premier spiega di aver avuto contatti con i premier inglese e francese, Gordon Brown e Nicolas Sarkozy, e aver «stretto collaborazioni per disporre del loro konw how per costruire in Italia e all'estero» impianti di terza generazione (nota ME - i cui materiali radioattivi esauriti non sappiamo dove metterli per stoccarli in modo sicuro per i prossimi diecimillenni e la cui sicurezza degli impianti di terza generazione è indimostrata dagli esempi degli ultimi mesi).
Dal fronte delle imprese, intanto, l'ad della Edison Umberto Quadrino si dice pronto «alla nuova sfida», a «dare il proprio contributo». (nota ME - più centrali costruiamo e più velocemente si esauriscono le miniere di uranio. Se adesso abbiamo uranio per 65 anni considerando i consumi attuali, solo raddoppiando la produzione mondiale di energia nucleare passando dal 10 al 20 % gli anni di produzione si dimezzerebbe a 33)

Punti centrali del nuovo piano energetico saranno così la diversificazione delle fonti di approvvigionamento » (nota ME - la valle del Mugnone, il Colosseo, le miniere di travertino) - la cui mancanza ci ha portato a «rischi blackout», ha ricordato il premier - per dare al paese maggior sicurezza, l'avvio del nucleare e lo sviluppo di fonti rinnovabili (nota ME - magari le assimilate CIP6). Una strategia che punterà - ha ribadito ancora - a riportare «l'Italia, per quanto riguarda i costi energetici, sullo stesso livello delle altre famiglie e imprese europee». «Siamo certi che il nucleare sia l'unica strada per garantire costi competitivi nel pieno rispetto dell'ambiente», ha invece sottolineato Scajola, che per quanto riguarda il Piano energetico ha spiegato come sia necessario tornare alla programmazione, «maggiore sicurezza sul fronte degli approvvigionamenti e per dare certezze alle nuove generazioni» (nota ME - i debiti, lo smaltimento delle scorie, il decommissioning...) , oltre a ridurre i costi dell'energia. La bolletta energetica italiana - ha ricordato - è «pari a 60 miliardi di euro l'anno: va ridimensionata perchè si attesta a livelli pari all'export del nostro Paese nei primi sette mesi dell'anno, vanificando il lavoro degli imprenditori» del Mady in Italy. Il piano - ha concluso - oltre al rilancio del nucleare, punterà anche sul carbone pulito, sulle rinnovabili, sulla efficienza energetica ed sulla valorizzazione delle risorse di idrocarburi nel paese non ancora sfruttati: «sotto terra abbiamo un valore stimato intorno ai 100 miliardi di euro» ha aggiunto. (nota ME- ciliegina sulla torta con fuochi d'artificio finali. Conticino? ... della serva. 100.000.000.000 Euro = 144.590.000.000 Dollari Statunitensi, al prezzo attuale arrotondato del barile di 100 US$ abbiamo 1.445.900.000. Consumando in Italia circa 1 milione e 875 mila barili di petrolio avremmo autonomia estrattiva/consumo per 771 giorni equivalenti a poco più di due anni, pagando un alto scotto rappresentato dal costo di estrazione non accettabile).

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Aspetto di vedere quanti participeranno alla gara d'appalto per il finanziamento, la costruzione, la gestione, la dismissione degli impianti nucleari. Mi immagino folle di imprenditori che si accalcheranno per poter partecipare al pubblico incanto. Saranno moltissimi. Come in Gran Bretagna : non si presentò nessuno !

Anonimo ha detto...

Giacimenti di Uranio in Italia ? E dove sono ? Chi li ha scoperti ?

Anonimo ha detto...

Ma io mi chiedo, visto che la spesa energetica è di circa 60 miliardi di euro, ma perche non avviare un massiccio finaziamento o incentivo magari a fondo perduto per fare costruire ogni impianto fotovoltaico o eolico magari per ogni famiglia italiana magari mettendo la propia firma di accordo per fare costruire sul propio tetto di casa o terrazzo di ogni famiglia italiana o magari anche fare avere una auto o veicolo elettrico per almeno ogni famiglia italiana? io propongo magari di sostituire i mancati guadagni di benzina o gas vari di sostituirli con una tassa unica di circa 100 o 200 euro mensili, ma in cambio ripeto che ogni famiglia dovrà avere un propio impianto fotovoltaico o eolico ed anche un veicolo o auto elettrica, ripeto tutto questo lo deve avere almeno ogni famiglia italiana.

Anonimo ha detto...

Rispondo a Luca Il Giusto. Il problema sarà come poter finanziare con denaro pubblico (.. nostro !) la costruzione di una centrale nucleare (... privata !).
La Comunità Europea vieta espressamente l'intervento dello Stato per finanziare interventi privati (Come lo fu la cassa del mezzogiorno) in quanto pratica distorsiva del regolare andamento concorrenziale del libero mercato. Questo vale sia per il nucleare che per il fotovoltaico. Cosa si inventerà il nostro Berluska ? Aspettiamo e vedremo.