Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 10 gennaio 2008

Anche il nucleare finlandese fallisce

A sostegno della tesi che sconsiglia l’uso della fonte nucleare, come alternativa alle fonti fossili, questa volta non vorrei portare le solite ragioni strutturali, relative alla sua intrinseca insicurezza, qualunque sia la generazione o quelle ben più consistenti relative al fatto che ancora non si sa come smaltire le scorie radioattive che una centrale produce durante il suo funzionamento.
Mi basta solo riferire una semplice, ma assai significativa, notizia che a fine dicembre ha dato la Reuters circa l’unico nuovo reattore, da 1600 MW, in costruzione in Europa e precisamente in Finlandia (a Olkiluoto, nella foto). La sua messa in esercizio era stata garantita dalle due ditte costruttrici, la francese Areva e la Tedesca Siemens, per il 2009, ma soprattutto a detta del governo finlandese questa centrale avrebbe garantito ai finlandesi energia elettrica a basso costo. La notizia che la nota agenzia ci da è che nel 2009 non entrerà in funzione nulla, perché la messa in esercizio è stata posticipata al 2011 e soprattutto che i KWh che questa centrale produrrà costeranno molto cari visto che il costo della centrale è lievitato in pochi anni dai due ai tre miliardi di euro, più o meno quattro volte il costo di una centrale a gas metano a ciclo combinato di pari potenza.
Dunque, a parte le ragioni strutturali, che dovrebbero però bastare a convincere chiunque, compreso un personaggio come l’onorevole Casini, che la scelta nucleare rappresenta un’avventura che solo degli irresponsabili stranamore possono proporre alle popolazioni, oltre a queste l’esperienza finlandese ci comunica che questa tecnologia costa anche troppo cara e ci vuole troppo tempo a metterla in funzione rispetto alle necessità immediate di ridurre le emissioni climalteranti. Dunque sarebbe il caso che giornali e televisioni smettessero di raccontare frottole alla popolazione, dando spazio e accreditando la tesi dei nuclearisti che solo l’atomo può garantire una efficace sostituzione delle fonti fossili.
Quante volte senza alcun contraddittorio ci siamo sentiti raccontare da politici e da pseudo scienziati che il nucleare costa poco e non emette CO2? In realtà il KWh da nucleare ha un costo talmente elevato da non essere competitivo neppure con il petrolio a 100 dollari a barile. Ma soprattutto la fonte nucleare non è efficace neppure per quanto riguarda le emissioni climalteranti, in quanto se da un lato è vero che questa fonte non emette gas serra, dall’altro i tempi di costruzione di una centrale sono troppo lunghi per garantire la riduzione delle emissioni che invece serve subito.
In realtà l’unica alternativa praticabile in grado di sostituire le fonti fossili è quella di puntare sulle fonti rinnovabili, inserendo fra queste anche la principale e cioè la nostra intelligenza che può garantire un uso dell’energia efficiente e soprattutto razionale.
E’ augurabile che l’esperienza finlandese aiuti l’Europa ad uscire dalle ambiguità e quindi ad escludere, dalla prossima direttiva, la fonte nucleare fra quelle consigliate per ridurre le emissioni climalteranti.

Qui
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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Se qualcuno è indeciso vuol dire che il suo pragmatismo vacilla o non è mai esistito. Oppure che qualcuno ha nascosto o non conosce la verità sulla fluttuazione della disponibilità della materia prima. Mi sono letto la corposa documentazione del Ministero dell'Industria Finlandese sulla costruzione della centrale. (Potete scaricarlo dal sito). Mi sorgevano dei dubbi. La domanda di Uranio mondiale è stimabile (non ho i dati precisi)di 120'000 tonnellate nel 2007. Se la produzione mondiale è di 40'000 tonnellate qualcuno mi dovrà spiegare : dove li vado a prendere le 80'000 tonnellate che mancano all'appello ? Un paio di conti mi dicono che 60'000 tonnellate derivano da surplus militare (Uranio smontato dalle testate nucleari). Il restante dal riciclaggio dei rifiuti di varia fonte (In primis centrali elettronucleari). Anche qui i dati non sono certi. Non mi tornano i conti. La quantità di uranio ricavabile dalle barre di combustibile esaurito mi sembra "un tantino" alto.
A questo punto una domanda da panico : quando l'uranio delle testate nucleari finirà cosa ne facciamo delle centrali nucleari esistenti ? Mi sembra la stessa storia del'idrogenodotto di Arezzo : l'idrogeno viene prodotto dal metano. Finchè ci sarà metano avrò idrogeno (.... e CO2 da scaricare in atmosfera) .... ma poi ? Perchè nessuno pensa al ... poi ? Come al solito critiche e suggerimenti sono sempre bene accetti.

Anonimo ha detto...

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Nota di servizio per Massimo : Hai riveuto la Legge Finanziaria 2008 ?
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Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano,
in effetti i conti non tornano. Come sempre quando si parla di energia (es. petrolio) i dati che vengono diffusi sono sempre volutamente confusi, contraddittori 'politici', commerciali. Tanto più lo sono i dati relativi al nucleare per ulteriori ragioni strategicho militari ecc..

Si, ho ricevuto i file della finanziaria. Non hai ricevuto la mia mail di risposta?
grazie e ciao.

Francesco Aliprandi ha detto...

Mi sembra che la richiesta annuale di uranio sia attorno alle 67000 tonnellate, e di queste circa il 40% proviene dallo smantellamento di testate nucleari.
Il combustibile MOX prodotto è una piccola frazione del totale, poco più di 200 ton/yr, che equivalgono a meno di 2000 ton di U3O8.

Anonimo ha detto...

Grazie Hydraulics !
Tra le mie ipotizzate 120'000 tonn e le tue 67'000 tonn c'è una bella differenza. Il mio dato l'ho preso sommando il consumo di ciascun paese. Forse il mio dato è più alto perchè è incluso il combustibile usato per i sottomarini nucleari. Vedrò di controllare meglio i dati e di depurarli da quantità spurie ...

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Messaggio per Massimo : non ho ricevuto la tua mail. Ti posso mandare del materiale sull'idrogenodotto di Arezzo ?
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Francesco Aliprandi ha detto...

Hmmm, mi ero completamente dimenticato dei vascelli a propulsione nucleare... :-(
Il dato che ho riportato vale solo per i reattori ad uso civile.

Provo a rimediare.
Ci sono circa 220 piccoli reattori in giro per i mari, con una potenza media che possiamo prendere pari a 100-150 MW termici; anche tenendoci larghi (hanno rendimenti inferiori a quelli delle centrali) parliamo di 220*0.1(5)*0.33 = 7.26 (10.89) GW elettrici, cioè l'equivalente di circa 7 o 11 reattori civili su quasi 440 in attività.

A questo va poi aggiunto tutto l'uranio usato nei 280 reattori impiegati per ricerca in giro per il mondo, che però sono di taglia relativamente piccola. Non ho dati su questo consumo, ma mi sembra strano che si possa arrivare a 120000 tonnellate.

Ho tralasciato qualche contributo?

Anonimo ha detto...

Ricordo di aver letto molto (ma proprio moolto) tempo fa una notizia sulla possibilità di abbattimento della radioattività delle scorie tramite acceleratore di particelle. Non chiedetemi particolari, qualcuno di voi sa qualcosa?

Anonimo ha detto...

guardate che in francia è in costruzione almeno un nuovo reattore( zona normandia raddoppio di una centrale esistente ci sta lavorando la nostra azienda!!!!!saluti riccardo

Massimo J. De Carlo ha detto...

Che si stia raddoppiando una centrale in Normandia è la dimostrazione che anche il nucleare francese è un fallimento. Se fosse così conveniente la Francia dovrebbe costruire non una ma dieci, venti impianti. Il raddoppio vuole significare che l'obsolescenza degli attuali impianti e la loro riduzione produttiva di energia porta a crearne di nuovi per mantenere la stessa quantità. La corsa al nucleare di cui si sta parlando in questo periodo sembra essere poco più che propaganda ... parole ... parole. Vedremo.

Unknown ha detto...

scusate se mi intrometto, ma vorrei riuscire a capire alcune cose:
1)da quanto mi risulta esistono solamente 4 gatti che hanno la tecnologia per costruire centrali nucleari 4 generazione, tra cui toyota e siemens, qualcuno conosce aziende italiane?

2) come è possibile fare un reale busness plan su una centrale nucleare se non è possibile stimare realmente un costo elevato come le scorie radioattive? esistono delle statistiche precedenti?

4)quali sono le aziende certificate italiane per lo smaltimento delle scorie radioattive e dove le smaltiscono?
5) notizie sulle teorie di Rubbia per la riduzione del tempo di decadimento delle scorie?

grazie mille
Francesco