Cosa ci dice l'Istat sui consumi energetici delle famiglie? Ecco il comunicato stampa diffuso sul proprio sito.
La quasi totalità delle famiglie risiede in abitazioni dotate di impianto di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua, mentre i sistemi per il raffrescamento risultano meno diffusi; ne sono in possesso solo 3 famiglie su 10. Sono ampie le differenze territoriali nella diffusione di apparecchiature per il condizionamento: ne risultano dotate solo l'1,5% delle famiglie residenti in Valle d'Aosta e quasi il 50% di quelle che risiedono in Sardegna.
Il tipo di impianto più diffuso è l'autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l'acqua calda (74). Gli apparecchi singoli vengono utilizzati più frequentemente nel Mezzogiorno, i centralizzati nel Nord.
La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento dell'abitazione e dell'acqua è il metano, utilizzato da oltre il 70% delle famiglie.
Nel 2013, le famiglie hanno complessivamente speso per consumi energetici oltre 42 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia pari a 1.635 euro.
La spesa per consumi energetici delle famiglie è più elevata al Nord e più contenuta nel Mezzogiorno, con un differenziale che supera i 400 euro (30% in più delle spese sostenute nel Mezzogiorno).
La spesa media annua cresce in ragione sia del numero dei componenti sia della loro età. Una famiglia monocomponente giovane spende in media circa 650 euro in meno rispetto a una coppia con 3 o più figli.
Gli impianti di riscaldamento dell'abitazione restano accesi tutti i giorni durante la stagione invernale per l'87% delle famiglie, con sensibili differenze territoriali (98% a Bolzano e 62% in Sicilia).
L'impianto di riscaldamento viene utilizzato, in media, per circa 8 ore al giorno, più nel pomeriggio (quasi 4 ore e mezzo) che non nelle fasce mattutine (2 ore e mezzo circa) o notturne (circa un'ora).
Le famiglie residenti al Nord accendono in media due ore in più rispetto a quelle del Centro e tre ore e mezzo in più rispetto a quelle del Mezzogiorno.
A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti delle lampadine utilizzate.
Le famiglie dichiarano di aver effettuato investimenti sul fronte del risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l'energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento dell'abitazione, il 15% per il riscaldamento dell'acqua e, infine, il 10% per il condizionamento.
Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all'anno) mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due).
La metà delle famiglie che utilizzano legna ricorre (parzialmente o totalmente) all'autoapprovvigionamento. La quercia è il tipo di legname più utilizzato.
I nostri grafici
Qui vediamo l'evoluzione nella realizzazione di isolamenti termici nelle abitazioni da prima del '900 ad oggi.
Altri 4 grafici.
La tipologia di impianto familiare unico o prevalente di riscaldamento dell'abitazione, per fonte di alimentazione dell'impianto, composizione percentuale.
La quasi totalità delle famiglie risiede in abitazioni dotate di impianto di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua, mentre i sistemi per il raffrescamento risultano meno diffusi; ne sono in possesso solo 3 famiglie su 10. Sono ampie le differenze territoriali nella diffusione di apparecchiature per il condizionamento: ne risultano dotate solo l'1,5% delle famiglie residenti in Valle d'Aosta e quasi il 50% di quelle che risiedono in Sardegna.
Il tipo di impianto più diffuso è l'autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l'acqua calda (74). Gli apparecchi singoli vengono utilizzati più frequentemente nel Mezzogiorno, i centralizzati nel Nord.
La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento dell'abitazione e dell'acqua è il metano, utilizzato da oltre il 70% delle famiglie.
Nel 2013, le famiglie hanno complessivamente speso per consumi energetici oltre 42 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia pari a 1.635 euro.
La spesa per consumi energetici delle famiglie è più elevata al Nord e più contenuta nel Mezzogiorno, con un differenziale che supera i 400 euro (30% in più delle spese sostenute nel Mezzogiorno).
La spesa media annua cresce in ragione sia del numero dei componenti sia della loro età. Una famiglia monocomponente giovane spende in media circa 650 euro in meno rispetto a una coppia con 3 o più figli.
Gli impianti di riscaldamento dell'abitazione restano accesi tutti i giorni durante la stagione invernale per l'87% delle famiglie, con sensibili differenze territoriali (98% a Bolzano e 62% in Sicilia).
L'impianto di riscaldamento viene utilizzato, in media, per circa 8 ore al giorno, più nel pomeriggio (quasi 4 ore e mezzo) che non nelle fasce mattutine (2 ore e mezzo circa) o notturne (circa un'ora).
Le famiglie residenti al Nord accendono in media due ore in più rispetto a quelle del Centro e tre ore e mezzo in più rispetto a quelle del Mezzogiorno.
A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti delle lampadine utilizzate.
Le famiglie dichiarano di aver effettuato investimenti sul fronte del risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l'energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento dell'abitazione, il 15% per il riscaldamento dell'acqua e, infine, il 10% per il condizionamento.
Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all'anno) mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due).
La metà delle famiglie che utilizzano legna ricorre (parzialmente o totalmente) all'autoapprovvigionamento. La quercia è il tipo di legname più utilizzato.
I nostri grafici
Qui vediamo l'evoluzione nella realizzazione di isolamenti termici nelle abitazioni da prima del '900 ad oggi.
Altri 4 grafici.
La tipologia di impianto familiare unico o prevalente di riscaldamento dell'abitazione, per fonte di alimentazione dell'impianto, composizione percentuale.
Riscaldamento abitazione
Impianto centralizzato
Apparecchi singoli fissi
Il totale che comprende tutti i sistemi precedentemente visti
Adesso vediamo come le famiglie riscaldamento l'acqua per fonte di alimentazione dell’impianto, composizione percentuale (per tipologia di impianto unico o prevalente). Altri 4 grafici.
Riscaldamento acqua
Impianto centralizzato
Impianto autonomo
Scaldabagni e altri apparecchi singoli fissi
Il totale che comprende tutti i sistemi precedentemente visti
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3 commenti:
l'idea di spingere sull'elettrico abbandonando il gas io la sto provando di persona. pero' ho un impianto fotovoltaico da 2.88 kw sulla testa. le pompe di calore aria aria vanno bene perche' qui a roma il freddo vero non esiste. per il momento sto sperimentando , tra un paio di anni potro' dare dati piu' precisi.
Se vuoi condividere qui la tua esperienza con uno o più post sei il benvenuto.
Per la gente comune investire in risparmio energetico significa passare dal gasolio al metano o dal metano al pellet.
Prima di tutto bisogna investire nel vero risparmio energetico, poi bisogna guardare alle bollette dell'energia elettrica per allentare il limite di potenza disponebile e gli scaglioni di energia per chi non usa altri tipi di energia.
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