Dopo una settimana dal primo allarme sulla perdita di iodio 131 all'Istituto di Radioelementi di Fleurus, in Belgio, che era stato classificato come poco rilevante, nella notte tra giovedì e venerdì l'allarme è stato lanciato su scala europea. La perdita sembrerebbe più grave del previsto, soprattutto per l'ambiente circostante. La popolazione limitrofa non dovrà consumare prodotti locali. L'allarme è stato dato questa notte dal sistema di informazione europeo sulle eventuali crisi rediologiche Ecurie, che come è successo alcuni mesi fa nel caso della centrale di Kurs - in Slovenia - è scattato lanciando in automatico l'allerta alle autorità dell'unione ed a tutte le autorità locali degli stati membri, che per questo motivo sono state le prime a ricevere e diffondere la notizia. Come hanno sottolineato questa mattina i portavoce della Commissione durante il consueto briefing con la stampa, dopo la notifica la questione è ora passata in mano alle autorità locali belghe, che da questa mattina si stanno occupando, a livello nazionale, dell'allarme. Sempre secondo le notizie diffuse dall'esecutivo di Bruxelles, per ora il governo locale di Fleurus ha adottato una serie di «azioni cautelative, in particolare restrizioni al consumo di produzioni di cibo locale (verdura e latte) in un raggio di 5 chilometri».
La perdita di iodio 131 non sembra però essere un incidente improvviso. L'Agenzia federale di controllo nucleare (Afcn) nazionale belga aveva infatti lanciato l'allarme già nei giorni scorsi: il 25 agosto l'agenzia veniva informata dalll'Ire di «aumenti delle emissioni di iodio» avvenuti il fine settimana scorso. L'allarme lanciato questa notte sembra invece delineare tutt'altra urgenza. Il sindaco di Charleroi, capoluogo della provincia in cui si trova la cittadina di Fleurus, Jean-Jacques Viseur ha dichiarato stamattina alla stampa locale di essere «scioccato per la mancanza di iniziativa» dell'Afcn, che non avrebbe notificato l'urgenza di un provvedimento da parte del governo locale.
Le versioni online dei principali quotidiani belgi sono oggi piene di commenti di cittadini sui forum, che chiedono cosa devono fare con gli alimenti comprati ai mercati locali, con il latte proveniente da allevamenti limitrofi, con i prodotti delle piantagioni personali, di cui hanno continuato a nutrirsi prima che l'allarme diventasse di dimensioni allarmanti.
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sabato 30 agosto 2008
Nucleare. Aggiornamento sull'incidente in Belgio per fuga di iodio all'Istituto di Radioelementi
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