Il presidente della Zero Emission Community di Varese ci racconta una vita sullo scooter elettrico. Un'esperienza pulita ed economica, che consiglia a tutti.
Il nostro lettore Federico Montoli, presidente della Zero Emission Community di Varese, vuole condividere con noi un "avvenimento" al quale tiene molto. Il suo primo scooter elettrico ha raggiunto quota 15mila km. Un traguardo importante, per farci capire che i mezzi di locomozione "alternativi" ormai non invidiano molto a quelli tradizionali. E fanno anche qualcosa in più. Ecco quindi la sua avventura raccontata, chilometro per chilometro, in questa bella lettera.
Di strada ne ho fatta parecchia da quando ho avuto miei mezzi di trasporto: bici, motorino, macchina, moto. Non mi sarei mai aspettato però di trovare così significativo il veder passare la cifra 15000 sul contachilometri del mio scooter. Con la moto avevo da poco visto una cifra inconsueta, 111111, non ne avevo ancora visti così tanti sul contachilometri di una moto. In auto, ne ho avute diverse, penso complessivamente di averne fatti più di trecentomila. Ma quei 15000, stampati lì sul mio scooter elettrico hanno un significato tutto particolare.
Percorsi senza usare una goccia di benzina, nel silenzio più assoluto se non per il tipico rumore di sottofondo del motore elettrico. Un ronzìo cullante che non sembra nemmeno provenire da un mezzo di trasporto. La velocità media è di circa 30 km orari, giusto il minimo per mantenere in equilibrio lo strano veicolo di trasporto. Può sembrare un paradosso in quest’epoca delle velocità, un punto fermo sorpassato da nugoli di sfreccianti mezzi moderni. Tanto, se c’è coda, li ripasso tutti quei bolidi costosi e strapotenti…
Non è per fare l’originale che ho scelto un mezzo così. Neanche per scelte puramente ecologiste. Ho scelto, all’inizio, quasi per gioco. Curiosità e voglia di risparmiare. L’acquisto era incentivato dagli sconti sulla rottamazione di vecchi veicoli. Avevo giusto una vecchia, malandata e stanca moto da "sacrificare". L’estremo saluto era ormai inevitabile, d’altronde, rinunciavo ad una prima per un’altra prima volta. Il mio primo mezzo elettrico. Devo essere sincero, non speravo di farne davvero così tanta di strada, pensavo mi durasse un paio di anni e poi mi sarei preso qualcosa di più bello. Ma mi ci affezionai a quello strano scooter, anche quando cominciarono i guai. La ditta costruttrice fallì, di conseguenza assistenza nulla e ricambi zero. Mi servivano le batterie e una nuova cinghia di trasmissione. Mi adattai alle esigenze e usando un po’ di fantasia recuperai il recuperabile.
Arrivai così fino a 8000 km, pensavo però di non riuscire a vedere i 10000. Invece feci anche delle signore "trasferte", addirittura fino a Lugano. Ho visto lì il mio primo salone interamente dedicato al veicolo elettrico; da casa, andata e ritorno, 100 km e spiccioli. Con una sosta di rabbocco di corrente a Mendrisio, ho raggiunto la meta senza problemi. In Svizzera infatti posso ricaricare quasi ovunque, c’è un sistema di abbonamento che dà diritto ad usufruire dell’impianto di ricarica, le cosiddette colonnine, che sono presenti un po’ ovunque sul territorio svizzero. Si paga una volta l’anno, come l’autostrada. Strana ironia, col mio mezzo potevo ricaricare all’estero quasi in ogni paese, nel mio territorio solo a casa mia.
Tornai anche l’anno seguente a quel salone, ancora in scooter, però stavolta più consapevole, non era più un sentirsi una mosca bianca. Dopo aver incontrato altri come me che credevano in queste alternative, non soffrivo più di isolamento in patria. Cominciai a stringere un legame oltre frontiera, acquisii una certa capacità di indagine, trovai altre associazioni italiane che promuovevano la mobilità alternativa come in Svizzera. Da allora continuo a contattare chiunque possa darmi informazioni su questo mondo così diverso e così affascinante. Manifestazioni come quella di Lugano ce ne sono alcune in Italia, una delle più importanti si svolge a Firenze, quest’anno si terrà il 6 e 7 maggio. Sarà importante verificare la situazione italiana, troppo ancora non è chiaro sul mondo dell’elettrico, mancano informazioni sui prodotti. Perché non esistono listini con modelli, prezzi e caratteristiche dei veicoli elettrici, come accade per quelli con motore a scoppio? Forse c’è troppa gente che ha paura di cambiare, di rischiare ad investire sul futuro? Meno male che un tempo eravamo un popolo di santi e navigatori, ora siamo solo un popolo di stanchi consumatori…
E allora se dobbiamo consumare, tanto vale che lo facciamo con un po’ di buon senso. Non vi dico di diventare degli 007 come me per scoprire le ultime novità assolute in fato di alternativo, ma di cominciare a guardare oltre le solite cose, a fare piccole ricerche.
So benissimo che le difficoltà legate ai veicoli elettrici sono ancora tante, ma ci ricordiamo quando tutti andavano in bicicletta e coi mezzi pubblici? Visto che ora ci si può permettere anche più di un mezzo in famiglia, perché non provarne almeno uno elettrico? Ricordatevi, se volete, possiamo scegliere.
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