Riporto qui di seguito il testo di un documento ARPAT in formato PDF. Il documento stesso lo potete reperire all'indirizzo www.aae.it/ARPAT-182-06.pdf. Come già discusso nel passato, qui si ha la conferma della estrema pericolosità delle polveri fini, più piccole del conosciutissimo PM10, che ne rappresentano in massa addirittura il 50%. Questi composti arrivano direttamente nel nostro sangue senza che alcun filtro del nostro apparato respiratorio sia in grado di bloccarli. Detto questo, che è già spaventoso, devo aggiungere che esiste ancora un microparticolato, più piccolo ancora di quello indagato dall'Arpat e altri, che rappresenta il picco di produzione dei motori acombustione interna (0,1 / 0,2 micron) e risulta essere ancora del tutto sconosciuto a qualsiasi tipo indagine nazionale. Già sappiamo che queste polveri nel sangue tendono a creare trombi e quindi ictus ( a livello cerebrale) e arresti cardiaci. Non raccontiamoci balle con presudosoluzioni pseudotecnologiche! Non esiste altra soluzione che quella di mettere al bando i motori ICE. Ne abbiamo la possibilità con i veicoli elettrici.
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