Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 14 gennaio 2014

La produzione industriale secondo Istat

A novembre 2013 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,3% rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre l'indice ha registrato un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

Corretto per gli effetti di calendario, a novembre 2013, l'indice è aumentato in termini tendenziali dell'1,4% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di novembre 2012). Nella media dei primi undici mesi dell'anno la produzione è scesa del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

A novembre l'indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dei beni di consumo (-1,1%). Aumentano invece i comparti dell'energia (+1,3%), dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,9%).

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a novembre 2013, un solo aumento tendenziale nel comparto dei beni intermedi (+5,1%). Segnano una flessione l'energia (-0,7%) e i beni di consumo (-0,2%), mentre i beni strumentali registrano una variazione nulla.

Per quanto riguarda i settori di attività economica, a novembre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+10,5%) e dei mezzi di trasporto (+10,3%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-10,2%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).


A giudicare dal grafico da noi realizzato, che mostra l'indice di produzione industriale mese per mese a partire dal gennaio 2011 prendendo come base di riferimento 100 dell'anno 2010, evidenzia un crollo piuttosto evidente e continuo passando da un picco di 103,3 dell'aprile 2001 ad una valle instabile che perdura dalla fine del 2012 ad oggi, con alti e bassi ma sostanzialmente raffigurabile come una pianura alluvionale. C'è chi pensa che più in basso di così non si possa scendere e la tendenza polynomial4 sembra avvalorare l'ipotesi, ma non ci giurerei . Dai picchi si arriva alla pianura ma oltre c'è il mare e le fosse oceaniche. Per avere un'immagine più pertinente del crollo nazionale andiamo a prendere i dati trimestrali della Banca d'Italia a partire da qualche anno prima, il 2003 sempre con base 100 il 2010, e mettiamoli in un grafico (anche se mancano gli ultimi trimestri si comprende egualmente). Eccolo


Il crollo procede da vette ben più alte. Auguri!


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