Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 24 ottobre 2008

La propulsione elettrica nei sommergibili - 2/2

... la prima parte è qui: La propulsione elettrica nei sommergibili - 1/2

Per il sommergibile l’unica difesa è la profondità : bisogna andare giù, più giù, vicino alla profondità di distruzione.

Manometro di profondità : indica la profondità di immersione del sommergibile.

250 metri era considerata la profondità di immersione di distruzione.

Sotto i 150 metri le bombe di profondità sono meno efficaci, i sonar meno precisi.


Bisogna stare in silenzio mentre inizia il bombardamento con le cariche di profondità.

Gli scoppi echeggiano all’interno dello scavo che viene sconvolto dalle esplosioni.

In questo caso ci si accontentava ad estrarre lo snorkel per immettere aria nel sommergibile e rifornire di aria i motori diesel deputati alla ricarica della batteria.

Lo snorkel era difficilmente rilevabile dai radar nemici.

Ma il sommergibile era visibile di giorno per un aereo che lo sorvolasse.

Quando le scorte di bordo iniziano a scarseggiare è giunto il momento di fare rifornimento di nafta e viveri.

Cucina elettrica a bordo di un sommergibile tipo VII


Ma la profondità hanno preservano il sommergibile dalle esplosioni.


Il sommergibile ha raggiunto i suo limiti : l’aria è irrespirabile, le batterie sono quasi esaurite.

Si rimane immobili aspettando che il nemico si allontani.

Con l’idrofono si ascoltano le eliche del nemico allontanarsi : ora è possibile emergere.

Si attende la notte : ci si porta a quota periscopica.

Si estrae l’antenna antiradar.

In cosa consiste l’antenna antiradar ?

Serviva a controllare se la zona era sottoposta a sorveglianza RADAR.

Infatti, pur invisibile nell’oscurità notturna il sommergibile, era perfettamente rilevabile con il RADAR.

Ci si dirige all’ora e nel luogo prestabilito all’appuntamento con un sommergibile “vacca”, deputato al rifornimento di nafta, viveri e munizionamento.

Se si ritarda l’appuntamento bisogna aspettare anche quattro giorni di poter incontrare il proprio “rifornitore”.

Non viene mai utilizzato il trasmittitore radio. E’ vietato. Questo perché mediante il radiogoniometro la posizione del sommergibile verrebbe immediatamente scoperta.

Viene solo utilizzato il ricevitore radio per ricevere informazione dalla ricognizione aerea germanica che segnala la posizione dei convogli nemici.

E’ proprio con queste esperienze maturate che ci si rese conto che il sommergibile si sarebbe dovuto sganciare da ogni rapporto con la superficie e sarebbe dovuto diventare un sottomarino puro.

Fu nel tardo 1942 che la Germania sviluppò grandi sommergibili chiamate “navi elettriche” : sommergibili dotati di un apparato di propulsione in immersione basato su motori ed accumulatori di potenza e capacità mai visti.

Addirittura la propulsione in superficie, basata sul classico motore diesel, venne ritenuta secondaria.

Per la prima volta i motori elettrici usati durante l’immersione avevano una potenza superiore a quella dei motori diesel usati per la navigazione in superficie. I motori diesel erano usati solo per la ricarica degli accumulatori.

Si passò dal modello VII, derivato dal modello della prima guerra mondiale dotato ancora di un acronistico cannone da 105 mm, al modello XXI ad uso oceanico, detta la “Nave elettrica” al modello XXIII, sommergibile costiero.


Sommergibile tipo XXI (Nave elettrica), uso oceanico.

Sommergibile tipo XXIII, uso costiero.

Sommergibile tipo XXI, autoaffondato dai tedeschi, recuperato dalla Svezia.

Questi ultimi erano dotati solo di armamento con siluri.

I cannoni non vennero più presi in considerazione in quanto per il loro uso avrebbero presupposto un attacco in superficie esponendo l’unità ad una immediata individuazione e conseguente reazione della difesa nemica.

In realtà si penso di sostituire il motore diesel, con una turbina, con funzionamento a ciclo “Walter” da fare funzionare in immersione.

Cosa è una turbina a ciclo “Walter” ?

E’ una turbina mossa dai gas di combustione prodotto da un carburante (nafta) ed un comburente (ossigeno).

L’ossigeno veniva ricavato dalla scomposizione dell’acqua ossigenata H2O2 trasportata a mezzo di grossi serbatoi con la seguente reazione :

2H2O2 = 2H2O + O2

L’acqua prodotta veniva espulsa in mare.
Questo tipo di propulsione permetteva di utilizzare la turbina in immersione raggiungendo velocità notevoli sempre rimanendo in immersione con autonomie non paragonabili con quelle raggiungibili con gli accumulatori.

Difficoltà tecniche che non mi dilungo a riportare portarono ad abbandonare la propulsione “Walter”.

I modelli XXI e XXIII non entrarono mai in azione in azioni belliche : gli esemplari esistenti vennero o autoaffondati o catturati dagli alleati all’indomani della invasione della Germania e sua capitolazione avvenuta l’ 8 maggio 1945.

Nonostante l’avvento della propulsione nucleare i sommergibili tradizionali (detti a propulsione convenzionali per distinguerli da quelli nucleari) vennero ulteriormente sviluppati grazie ad una loro peculiarità che li rendevano e le rendono superiori ai sommergibili nucleari : la loro silenziosità nella navigazione in immersione.

I sommergibili convenzionali vengono adesso utilizzati in funzione anti sommergibili nucleari.

Essi sono classificati con la sigla SSK, in inglese submarine – submarine killer, ovvero sommergibile assassino (o cacciatore) di sommergibili nucleari.

I sommergibili nucleari sono estremamente rumorosi a causa delle pompe sempre in funzione del reattore nucleare.

I sommergibili convenzionali moderni, oltre ad essere dotati di avanzatissime batterie, sono stati equipaggiati con celle a combustione che permettono autonomie in immersione di una decina di giorni.

Ed hanno conservato la loro originale propulsione elettrica che ormai dura da più di 100 anni !

- Fine -


Documento realizzato dall'Ing. Silvano Robur
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Rispondo a Greiciudd.

1. Sono un Ingegnere Civile.
2. Le applicazione basate sull'uso dell'energia elettrica nel campo militare sono tante :
a) Illuminazione.
b) Trazione di pezzi di artiglieria di notevole peso mediante motori elettrici direttamente calettati sui mozzi. (Di questo era specialista un certo Porsche).
c) Alimentazione di apparecchiature elettroniche.
d) Siluri elettrici.
e) Siluri a lenta corsa (Detti maiali) con i quali l'Italia affondò nel 1941 due corazzate inglesi ed una petroliera ad Alessandria di Egitto in una sola notte.
f) Treni a scartamento ridotto elettrici usati nelle gallerie delle linee Maginot (Francese) e Sigfrido (Germania).

Anonimo ha detto...

Grazie

Greciudd ha detto...

Questo tipo di sottomarino http://www.netmarine.net/bat/smarins/terribl2/index.htm di classe Triomphant dovrebbe aver risolto i problemi di rumore e rilevamento dei sottomarini killer.
I sottomarini atomici sono comunque migliori.
Io sono a favore di un mondo elettrico ma abbiamo bisogno in alcuni casi di un alta densità di flusso di energia che le batterie non ci riescono a fornire.
Ed è per questo che dobbiamo continuare nella ricerca sulla fusione fredda.

Anonimo ha detto...

iN REALTà MOLTE DELLE COSE DETTE SONO IMPRECISE. lA PROPULSIONE DEI BATTELLI (SOMMERGIBILI) E' ABBASTANZA COMPLESSA E RISPONDE A SCELTE DOVUTE ALLA SITRUAZIONE TATTICA IN CORSO (UNITA' NEMICHE, ELICOTTERI IN ZONA, MISSIONE, FONDALI, ETC).
LO DICE UN UFFICIALE SOMMERGIBILISTA.