Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 24 marzo 2016

L'auto elettrica senza batterie verrà dal Giappone?

Un gruppo di ricercatori della Toyohashi University of Technology, venerdì scorso ha presentato un prototipo di veicolo elettrico che riceve l'alimentazione in modalità wireless da un sistema di trasmissione di potenza sepolto sotto il manto stradale. L'auto elettrica monoposto risulta essere un prototipo modificato sulla base della vettura realizzata dalla Toyota, la Com.  Presentata ai media sulla pista di prova di  Toyohashi, nella Prefettura di Aichi, ha raggiunto una velocità media di 10 km orari al giro. La Com 'normale' è solitamente alimentato da un pacco batteria di 120 kg con accumulatori al piombo-acido, rimosso per l'occasione dal team guidato dal professor Takashi Ohira, per installare al suo posto un circuito raddrizzatore.

Il prototipo viene alimentato da una coppia di elettrodi inserite all'interno delle due ruote anteriori e  nastri di acciaio  nascosti sotto la superficie la pista. La trasmissione di potenza tra i nastri d'acciaio e gli elettrodi si ottiene utilizzando una corrente di spostamento ad alta frequenza, che viene convertita in una corrente di alimentazione del motore dal circuito raddrizzatore. Una corrente 5 kW alla frequenza di 13,56 megahertz.

Secondo Ohira, che dirige il centro di ricerca dell'università per i veicoli del futuro, questo test ha ottenuto un buon successo soprattutto per avere dimostrato che un veicolo elettrico con equipaggio può funzionare senza disporre di una batteria a bordo. Il team continuerà a lavorare per migliorare le prestazioni di guida, l'efficienza e la sicurezza della trasmissione di potenza.  "Vogliamo iniziare a condurre prove su strada entro il 2022", ha detto Ohira, aggiungendo che il team spera di collaborare con gli operatori delle autostradale per abilitare tali test. (Fonte: Asian Review, Nikkei)

Non si parla di efficienza nè del costo di infrastrutture adatte per trasportare energia attraverso i famosi nastri di acciaio nascosti sotto la superficie stradale, particolari che, di primo acchito, ci fanno prevedere un futuro possibile tecnologicamente ma poco probabile in pratica.



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5 commenti:

Marco Raveggi ha detto...

Ciao Max, io condivido perplessità sui costi delle infrastrutture di distribuzionr ma il mio dubbio è dato anche dagli effetti nel medio lungo termine sul corpo umano di questi campi magnetici amplificati e diffusi anche dal veicolo stesso. Forse dovremmo analizzare bene o meglio anche questi aspetti.

Mauro ha detto...

@Marco Raveggi
Non mi preoccuperei degli effetti collaterali in quanto:
1. Il costo dell'infrastuttura è proibitivo.
2. Il rendimento di questi sistemi è proibitivo
3. Il costo di queste vetture sarebbe invariato o superiore. (*)

Questa come la ricerca sull'idrogeno sono uno spreco di di risorse ed un inutile illusione con l'effetto di distogliere l'attenzione e ritardare dall'unica strada realmente percorribile.

(*) Un veicolo elettrico non può esistere senza batteria in quanto un veicolo può uscire di strada per andare su una careggiata privata, un cortile od altro.
La batteria potrebbe essere più piccola ma non tanto perché deve garantire lo spunto per partire.javascript:void(0)
Il modesto risparmio sulla viene almeno parzialmete compensato dal dispositivo necessario a trasformare questi campi e.m. in energia elettrica.

Massimo Ippolito ha detto...

Non mi è chiaro il motivo per il quale la parte più importante, informata e tecnicamente consapevole dell'articolo, si riduce alle ultime tre parole dell'ultimo rigo, per poi vederla espansa e palese solo nei commenti.
Come è vero e dimostrabile il teorema di Pitagora è altrettanto vero e dimostrabile che la trasmissione wireless della potenza è una strage energetica, senza alcuna speranza di trovare o inventare alcuna soluzione accettabile.
Secondo me gli specialisti e i tecnici non possono e non devono declassarsi ad opinionisti relativizzando tutto o dando dignità alle indegne sparate dei troppi accademici inconsapevoli.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Massimo, prima ho riportato la leccata giornalistica diffusa anche (troppo) attraverso i social, poi un commentino semplice semplice. Chi vuol capir capisca.

Massimo Ippolito ha detto...

Si vabbè, lo capiamo in 4.