Questa notizia diffusa dal Fatto Quotidiano di qualche giorno fa è clamorosa. Il ministero dei Trasporti è indagato per inquinamento ambientale e omissione di atti d'ufficio.
Per il gip di Roma, Paola Di Nicola, i dirigenti del dicastero sanno da anni che la tecnologia dei Filtri antiparticolato non funziona, anzi, invece di ridurre le particelle inquinanti le trasformano in unità più piccole e pericolose che finiscono direttamente nei polmoni dei cittadini.
Il gip di Roma potrebbe aver alzato il velo su uno degli scandali industriali più nascosti di sempre. La tecnologia dei Filtri antiparticolato (Fap) per i motori diesel (quelli che dovrebbero abbattere le polveri sottili) non funziona: anzi, è possibile che sia rischiosa per l'ambiente e la salute. Nonostante il pericolo sia noto da anni, al ministero dei Trasporti nessuno ha fatto niente. Per questo, dice il gip, tre alti dirigenti (tra cui il capo della Motorizzazione) vanno indagati per rifiuto e omissione di atti d'ufficio e, soprattutto, inquinamento ambientale.... i filtri antiparticolato furono indicati come rimedio tecnologico dalle industrie del settore, da allora sono montati su tutte le vetture – e pagati a caro prezzo dai consumatori e pure dallo Stato grazie a generosi contributi pubblici, gli ultimi elargiti ancora nel 2015 – per avere sul libretto la scritta “euro 4” o “euro 5”. Chi stabiliva l'efficacia dei Fap? Il ministero dei Trasporti, attraverso la Motorizzazione e i suoi Centri prova auto (Cpa). ... dalle perizie e dagli studi presentati, infatti, risulta che i Fap non sono affatto “ecologici”. Il contrario. I filtri lavorano così: bloccano le Pm10 e poi le bruciano finendo per sminuzzarle e produrre particelle inquinanti più piccole (Pm2,5 o inferiori) e pericolose.
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Per il gip di Roma, Paola Di Nicola, i dirigenti del dicastero sanno da anni che la tecnologia dei Filtri antiparticolato non funziona, anzi, invece di ridurre le particelle inquinanti le trasformano in unità più piccole e pericolose che finiscono direttamente nei polmoni dei cittadini.
Il gip di Roma potrebbe aver alzato il velo su uno degli scandali industriali più nascosti di sempre. La tecnologia dei Filtri antiparticolato (Fap) per i motori diesel (quelli che dovrebbero abbattere le polveri sottili) non funziona: anzi, è possibile che sia rischiosa per l'ambiente e la salute. Nonostante il pericolo sia noto da anni, al ministero dei Trasporti nessuno ha fatto niente. Per questo, dice il gip, tre alti dirigenti (tra cui il capo della Motorizzazione) vanno indagati per rifiuto e omissione di atti d'ufficio e, soprattutto, inquinamento ambientale.... i filtri antiparticolato furono indicati come rimedio tecnologico dalle industrie del settore, da allora sono montati su tutte le vetture – e pagati a caro prezzo dai consumatori e pure dallo Stato grazie a generosi contributi pubblici, gli ultimi elargiti ancora nel 2015 – per avere sul libretto la scritta “euro 4” o “euro 5”. Chi stabiliva l'efficacia dei Fap? Il ministero dei Trasporti, attraverso la Motorizzazione e i suoi Centri prova auto (Cpa). ... dalle perizie e dagli studi presentati, infatti, risulta che i Fap non sono affatto “ecologici”. Il contrario. I filtri lavorano così: bloccano le Pm10 e poi le bruciano finendo per sminuzzarle e produrre particelle inquinanti più piccole (Pm2,5 o inferiori) e pericolose.
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3 commenti:
Alla terza fetta si son accorti che era polenta
è una notizia vecchia di anni, basata sulla bufala che il FAP/DPF peggiora le emissioni.
Il resto del mondo che usa?
Senza contare che avere i dpf/fap sul proprio veicolo è come avere una bomba foriera di guasti montata.
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