L'articolo pubblicato online meno di una settimana sul quotidiano francese Les Echos dal titolo "Le « superbonus » ne dope pas la voiture électrique" mette in dubbio il fatto che i forti incentivi messi a disposizione dal governo francese siano in grado di dare una spinta efficace alla vendita di auto elettriche, ma c'è un motivo.
Il "super-bonus" dopo due mesi la sua introduzione non era ancora prodotto un effetto significativo sulle vendite di auto elettriche sia pure riconoscendo un inizio anno molto buono. Alla fine di maggio, le vendite sono cresciute del 75% con 5.695 unità. Tale incremento è da imputare anche ad un dato sfavorevole di inizio del 2014 che penalizzò il mercato delle auto elettriche con l'esclusione dal bonus ambientale per gli acquisti in leasing.
Nel mese di maggio si sono vendute circa 1.100 auto elettriche, un livello equivalente a febbraio e marzo. Dal 1° aprile, i proprietari di un vecchio diesel pre-200 possono beneficiare di un "super bonus" di 10.000 euro per l'acquisto di un veicolo a "zero emissioni". In altri casi, il bonus ambientale è pari a € 6.300. Annunciato al Salone di Parigi nel mese di ottobre, questa misura era destinata ad accelerare il ricambio di vecchi diesel, quelli che emettono grandi quantità di particelle sottili e ossidi di azoto. Al momento del lancio, il dispositivo ha generato un certo scetticismo in quanto l'auto elettrica rimane piuttosto costosa confrontandola ad un modello termico ma soprattutto i proprietari di un vecchio diesel non sempre hanno i mezzi economici per permettersi una macchina nuova, ancor meno se è elettrico. I produttori, Renault, d'altro canto affermano che le vendite, in particolare, attualmente avvengono sotto il regime del superbonus con una percentuale che va dal 75% al 80%. Infatti, la Zoe è il modello che tira il mercato francese aumento dall'inizio dell'anno. Renault ha effettivamente beneficiato dell'introduzione del premio di riconversione.
L'altra tesi sostenuta dai fautori della macchina elettrica è relativa alla percezione dell'effetto del superbonus si farà sentire da giugno in poi considerando il divario che esiste tra la data dell'ordine e quella della consegna della vettura e la sua registrazione. In ogni caso, il premio di conversione non sarà un modo risolutivo per sbarazzarsi di vecchi diesel. Le poche migliaia di vendite di auto elettriche sono trascurabili rispetto alla vecchia flotta di diesel pari a circa 2 milioni e più circolanti attualmente in Francia.
Il "super-bonus" dopo due mesi la sua introduzione non era ancora prodotto un effetto significativo sulle vendite di auto elettriche sia pure riconoscendo un inizio anno molto buono. Alla fine di maggio, le vendite sono cresciute del 75% con 5.695 unità. Tale incremento è da imputare anche ad un dato sfavorevole di inizio del 2014 che penalizzò il mercato delle auto elettriche con l'esclusione dal bonus ambientale per gli acquisti in leasing.
Nel mese di maggio si sono vendute circa 1.100 auto elettriche, un livello equivalente a febbraio e marzo. Dal 1° aprile, i proprietari di un vecchio diesel pre-200 possono beneficiare di un "super bonus" di 10.000 euro per l'acquisto di un veicolo a "zero emissioni". In altri casi, il bonus ambientale è pari a € 6.300. Annunciato al Salone di Parigi nel mese di ottobre, questa misura era destinata ad accelerare il ricambio di vecchi diesel, quelli che emettono grandi quantità di particelle sottili e ossidi di azoto. Al momento del lancio, il dispositivo ha generato un certo scetticismo in quanto l'auto elettrica rimane piuttosto costosa confrontandola ad un modello termico ma soprattutto i proprietari di un vecchio diesel non sempre hanno i mezzi economici per permettersi una macchina nuova, ancor meno se è elettrico. I produttori, Renault, d'altro canto affermano che le vendite, in particolare, attualmente avvengono sotto il regime del superbonus con una percentuale che va dal 75% al 80%. Infatti, la Zoe è il modello che tira il mercato francese aumento dall'inizio dell'anno. Renault ha effettivamente beneficiato dell'introduzione del premio di riconversione.
L'altra tesi sostenuta dai fautori della macchina elettrica è relativa alla percezione dell'effetto del superbonus si farà sentire da giugno in poi considerando il divario che esiste tra la data dell'ordine e quella della consegna della vettura e la sua registrazione. In ogni caso, il premio di conversione non sarà un modo risolutivo per sbarazzarsi di vecchi diesel. Le poche migliaia di vendite di auto elettriche sono trascurabili rispetto alla vecchia flotta di diesel pari a circa 2 milioni e più circolanti attualmente in Francia.
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4 commenti:
Alla fine l'unica strada percorribile, sarebbe la liberalizzazione del retrofit elettrico, con incentivi alla conversione.
Non l'unica ma una delle migliori sì.
L'unica sarebbe...
Far pagare l'energia il giusto prezzo, ovvero ricaricare su benzina e Gasolio i danni ambientali e, in Italia, uscire dalla tariffazione progressiva dell'energia elettrica.
Attualmente, valutando solo il costo dell'energia, spendo meno viaggiando a metano che elettrico.
Ciao Mauro,
guido a metano da 27 anni. Facendo due conti al volo non mi sembra che, per la sola energia, l'elettrico sia più costoso del metano a parità di km percorsi.
Attualmente ho una grossa auto a metano per la famiglia (un Caddy) che fa in media nel misto circa 18 km/EUR reali e calcolati pedantemente. Con la mia precedente Uno trasformata a metano facevo(rapportato al prezzo odierno) 22 km/EUR.
Ora, con un veicolo elettrico attuale che consuma 7 km/kWh, percorrerei 18km/EUR se il kWh costasse 0,39 EUR oppure 22 km/EUR se costasse 0,32 EUR, cosa alquanto lontana dalla realtà.
Solo considerando un elettrico molto energivoro di 5 km/kWh e confrontandolo con la leggera e risparmiosa Uno, ottengo il valore di 0,227 EUR che può essere una tariffa elettrica reale in rete.
Tra elettrico e metano è quindi al limite un pareggio tendente alla convenienza per l'elettrico.
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